Recensione GRAVEN, un’esperienza fantasy medievale oscura e ricca di dettagli anche se non priva di difetti

Dopo Phantom Fury, abbiamo avuto la possibilità di mettere le mani su GRAVEN (che il nostro Arcangelo aveva già avuto modo di provare nel 2021). Sviluppato sempre dai ragazzi di Slipgate Ironworks e pubblicato dai pionieri del genere sparatutto in prima persona, 3D Realms, mira ad offrire un viaggio nostalgico – in stile Heretic e Hexen (tanto da essere descritto come un successore spirituale di Hexen II) – per i fan dei giochi action/adventure di fine anni ’90. Inizialmente pubblicato su PC, è disponibile dal 25 giugno 2024 anche su PlayStation 5 (versione da noi provata) e Xbox Serie X e S. Con personaggi ideati da Chuck Jones (Duke Nukem 3D, Half-Life) e la voce del talentuoso Stephan Weyte (Blood, Fire Emblem, Dusk), GRAVEN trasporta i giocatori in un’esperienza fantasy medievale oscura e ricca di dettagli.

Dunque, GRAVEN è qualcosa soltanto di puramente nostalgico o, al contrario, un gioco del tutto godibile? Scopriamolo insieme.


Versione testata: PlayStation 5


Narrazione

Narrativamente, GRAVEN mette i giocatori nei panni di un sacerdote dell’ordine Orthogonal caduto in disgrazia ed esiliato. Disorientato e alla deriva in una palude, ha il malgrado compito di scoprire cosa è accaduto e – al contempo – combattere inquietanti orrori soprannaturali. La narrazione – come è giusto che sia – è intrisa di tematiche dark fantasy, e sebbene risulti un pochino troppo frazionata, grazie ad un buonissimo mix fatto di enigmi ed esplorazione, che permettono di scoprire cosa muove le malvage sette eretiche responsabili delle piaghe e degli sconvolgimenti che minacciano la terra, riesce a dire la sua.

Graven

Gameplay

Il gameplay di GRAVEN si basa tanto sul combattimento in prima persona quanto sulla risoluzione di enigmi ed esplorazione ambientale. I giocatori hanno la possibilità di scegliere ed impugnare una varietà di armi e incantesimi, ognuno potenziabile tramite fabbri e alchimisti. Nello specifico, sono disponibili sia opzioni corpo a corpo che a distanza. Il bastone può essere utilizzato per attacchi corpo a corpo, mentre gli incantesimi (come ad esempio fuoco, gelo e fulmini) negli attacchi a media e lunga distanza. Il gioco presenta anche una buona dose di backtracking, incoraggiando a tornare indietro in aree precedenti con nuove abilità (sbloccate e potenziate), rivelando percorsi nascosti o addirittura scorciatoie prima inaccessibili, come ad esempio il poter congelare i fiumi per attraversarli. Il combat system è soddisfacente, con una pluralità di minacce affrontabili (sebbene non caratterizzate da una strabiliante intelligenza artificiale) e diversi boss impegnativi che aggiungono una certa varietà e un discreto livello di sfida. Tuttavia, il gioco non è assolutamente privo di difetti. In alcuni momenti può sembrare ripetitivo, soprattutto se si affronta una situazione di gioco che richiede tempo. Inoltre, alcuni enigmi possono essere eccessivamente frustranti, richiedendo un bel po’ di tempo e conseguentemente interrompendo l’immersività. Così come gli elementi platform, un po’ mediocri. Salire e scendere da una scala, ad esempio, è molto più complicato di quanto dovrebbe essere.

Graven

Grafica e tecnica

Dal punto di vista visivo, GRAVEN – come anticipato – è una chiara lettera d’amore all’estetica di fine anni ’90, con un character design e ambienti di gioco che evocano al meglio lo stile dark fantasy dell’epoca. La grafica, sebbene intenzionalmente retrò, è esaltata da un sistema di illuminazione ed effetti particellari moderni, creando un mix visivamente accattivante e nostalgico fra vecchio e nuovo. Da un punto di vista tecnico, ci sono occasionali intoppi tecnici (soprattutto nelle situazioni più concitate), come pop-in delle texture, che possono smorzare l’esperienza complessiva. Un peccato perché sicuramente non è un gioco che dovrebbe mettere a dura prova i sistemi moderni. Buone invece le performance audio, con una colonna sonora a dir poco inquietante e un doppiaggio (in inglese), sicuramente di livello.

Commento finale

GRAVEN, in definitiva, riesce a creare un mondo ricco ed immersivo che richiama un’epoca in cui le avventure dark fantasy in prima persona erano al loro massimo splendore. La combinazione di estetica retrò con un sistema di illuminazione ed effetti particellari moderni, combattimenti coinvolgenti (anche se leggermente ripetitivi nelle sessioni di gioco più lunghe), una buona varietà di nemici, enigmi ed esplorazioni ambientali, riescono ad offrire un’esperienza fresca ed immersiva quanto basta. Tuttavia, la narrazione di gioco, a tratti sconnessa, e alcuni enigmi un po’ articolati oltre a piccoli problemi tecnici inficiano sull’esperienza complessiva.

7.0

GRAVEN


GRAVEN, in definitiva, riesce a creare un mondo ricco ed immersivo che richiama un'epoca in cui le avventure dark fantasy in prima persona erano al loro massimo splendore. La combinazione di estetica retrò con un sistema di illuminazione ed effetti particellari moderni, combattimenti coinvolgenti (anche se leggermente ripetitivi nelle sessioni di gioco più lunghe), una buona varietà di nemici, enigmi ed esplorazioni ambientali, riescono ad offrire un'esperienza fresca ed immersiva quanto basta. Tuttavia, la narrazione di gioco, a tratti sconnessa, e alcuni enigmi un po' articolati oltre a piccoli problemi tecnici inficiano sull'esperienza complessiva.

PRO

Ambientazione ispiratissima | Buone performance audio | Varietà di armi ed incantesimi | Combat system divertente ...

CONTRO

... anche se un po' ripetitivo nelle sessioni più lunghe | Elementi platform rivedibili | Alcuni enigmi sono eccessivamente frustranti | IA nemica non eccelsa | Prestazioni tecniche incerte |

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