In un mondo che spinge verso la creazione di grafiche iperrealistiche, Guilty Gear -Strive- ci trasporta all’interno di un anime travestito da picchiaduro. Musica metal, combo che oscillano tra la magia e la forza bruta e un gran numero di personaggi giocabili incorniciano il nuovo titolo di Arc System Works e Team Red.
Versione testata: PC
Un picchiaduro anime
Guilty Gear -Strive- è un picchiaduro sviluppato da Arc System Works e Team Red e distribuito da Bandai Namco. Si tratta del quarto capitolo della saga di Guilty Gear e riporta sulle console dei giocatori gran parte dei personaggi presenti nei capitoli precedenti.
Guilty Gear -Strive- si distingue dai classici picchiaduro per il suo design curato in modo da richiamare lo stile degli anime giapponesi. Tutti gli elementi (movimento dei personaggi, estetica, colonna sonora) richiamano i canoni degli anime e contribuiscono a creare un effetto visivo interessante.
Il gioco presenta svariate modalità ed è godibile sia in single player che in multiplayer. Ci sono anche una modalità cooperativa offline per giocare con i nostri amici sulla stessa piattaforma ed una modalità storia che ci ha convinti con riserva.
Guilty Gear -Strive-, previsto inizialmente solo per PS4 nel 2020, ha subito dei ritardi nello sviluppo dovuti alla pandemia uscendo l’11 giugno 2021 per PS4, PS5 e Steam.
L’equilibrio alla base di tutto
Rispetto ai classici picchiaduro, Guilty Gear -Strive- presenta un gameplay bilanciato che tenta di limitare le combo ottenute con la semplice pressione casuale dei tasti. Come per molti giochi del genere, ogni tasto del pad controlla un arto del nostro personaggio e con i tasti direzionali possiamo scegliere delle mosse diverse. Esse cambieranno in base alla nostra distanza dal bersaglio, permettendoci di fare sia attacchi a lungo che a breve raggio. Se riusciamo a concatenare le combo, attiviamo un counter che segnala quanti colpi consecutivi abbiamo messo a segno. Alcuni colpi non sono concatenabili e provocano un momento di stallo nel nostro attacco, il che impedisce in parte di spammare attacchi a raffica.
Inoltre, per evitare che le combo troppo lunghe impediscano a chi le subisce di uscirne, Arc System Works e Team Red hanno messo a punto un breaker, utilizzabile al caricamento di una barra posta in basso nello schermo, che spazza via l’avversario interrompendone l’attacco. Questa tecnica riesce a rendere il gameplay di Guilty Gear -Strive- ben bilanciato ed equilibrato.
Esistono 15 personaggi giocabili, che verranno aumentati con i dlc del season pass. Ognuno di essi ha mosse uniche e peculiari che ne definiscono lo stile. Zato-1 ad esempio, può evocare delle ombre che attaccano gli avversari con combo e forme diverse e letali mentre May, in quanto membro della marina, può evocare creature acquatiche e attaccare con un’ancora.
Il design delle mosse è più che soddisfacente e crea delle combo bellissime da vedere. Alcune di esse sono delle potentissime combo automatiche chiamate overdrives che ricordano le fatality di Mortal Kombat. La differenza è che per attivarle è necessario compiere una combinazione di tasti e non si dovrà aspettare il caricamento di una barra come avviene in Mortal Kombat.
In battaglia non ci sono amici
Guilty Gear -Strive- dispone di svariate modalità giocabili in single player o in multiplayer. Quando si gioca in locale è possibile decidere se sfidare la CPU in una serie di battaglie arcade la cui difficoltà varia in base alle nostre abilità oppure giocare contro un amico in divertenti scontri 1vs1.
La componente arcade contro la CPU è ben studiata e risulta soddisfacente da giocare. Ogni scontro presenta un diverso livello di difficoltà che varia in base alle abilità del giocatore. Se il giocatore vince i primi scontri, la difficoltà si assesta sui livelli più alti. In caso di sconfitta nei primi incontri, invece, la difficoltà si abbassa. Inoltre, alcuni dei personaggi che sconfiggiamo, potrebbero tornare a darci una mano in caso di difficoltà per un singolo incontro che diventa così un 2vs1.
Oltre all’arcade, il single player offre anche una modalità ondate nella quale si continua a lottare fino alla sconfitta. Nel momento in cui veniamo battuti, il gioco salva il nostro punteggio per inserirlo in una classifica che possiamo andare a migliorare nei tentativi futuri.
Guilty Gear -Strive- permette anche di sfidare i propri amici in duelli 1vs1. Anche in questo caso il titolo distribuito da Bandai Namco si comporta bene e restituisce un ottimo feeling. Tuttavia, affrontare un avversario umano porta all’emergere di alcune problematiche che caratterizzano il titolo.
Parliamo delle arene di gioco, le quali sono di dimensioni decisamente ridotte e, pur avendo un bel design, possono risultare fastidiose. Avere un campo di battaglia poco vasto comporta infatti il rischio che uno dei due giocatori si trovi velocemente con le spalle a muro, finendo così inevitabilmente sbalzato contro la parete invisibile che delimita le arene in balia delle combo avversarie. Gli elementi di gameplay analizzati in precedenza riescono a mettere una toppa a questo limite ma, soprattutto durante le prime partite a Guilty Gear -Strive- il rischio di finire a parete è molto elevato.
Il Guilty Gear
Guilty Gear -Strive- dispone anche di una modalità storia, suddivisa in capitoli, che racconta le vicende del mondo di gioco e approfondisce i personaggi. Questa modalità è quello che più ci ha lasciati perplessi nel titolo di Arc System Works e Team Red. La storia è infatti composta solamente da cinematiche e non presenta la possibilità di gameplay.
Per quanto la narrazione sia interessante, i capitoli, della durata di circa 20 minuti ciascuno, risultano poco coinvolgenti a causa dell’assenza di gameplay.
È possibile decidere se assistere a tutta la storia in una singola sessione oppure fermarsi al termine dei vari capitoli per poi scegliere autonomamente di continuare o salvare ed uscire. Insomma, la story mode di Guilty Gear -Strive- è equiparabile ad una stagione di un anime piuttosto che un videogioco, con tutti i pregi e difetti che questo comporta.
Si lotta da soli, si gioca in compagnia
Un discorso a parte va invece fatto per il multiplayer. Quando si accede online a Guilty Gear -Strive- ci si trova davanti alla creazione di un proprio avatar che può esplorare i diversi piani di una torre. Al suo interno si trovano altri giocatori pronti a combattere o semplicemente in esplorazione.
Prima di raggiungere la torre, si viene sottoposti ad uno scontro con la CPU che determina il livello di abilità del giocatore. In base al risultato di questo duello, ci sarà assegnato un piano nel quale troveremo avversai al nostro livello. Potremo comunque esplorare i piani più alti ed affrontare gli avversari più forti ma non potremo scendere ai piani inferiori nei quali troveremmo giocatori meno abili di noi.
Oltre alla torre, è presente anche un parco esterno nel quale i giocatori possono interagire o affrontarsi senza i limiti dei piani del castello.
Anche in questo caso, Arc System Works e Team Red hanno fatto un ottimo lavoro per bilanciare il gameplay ed evitare che i giocatori si trovino in situazioni frustranti durante la propria esperienza multiplayer.
Commento finale
Guilty Gear -Strive- è un buon picchiaduro che fa del design e del gameplay bilanciato i suoi maggiori punti di forza. Il comparto artistico è bello da vedere e richiama l’immaginario degli anime giapponesi, così come i personaggi che sfruttano movenze tipiche del canone. I nostri combattenti sono dotati, oltre che da un bel design, anche di mosse originali ed estremamente diverse tra loro che rendono il gameplay più divertente.
Dal punto di vista tecnico, il lavoro fatto da Arc System Works e Team Red è lodevole per quanto riguarda il bilanciamento del gameplay che offre varie possibilità per evitare di rimanere in balia delle combo avversarie o che le stesse combinazioni di attacchi arrivino dalla pressione casuale dei tasti. Allo stesso modo, il gioco non soffre di cali di frame, glitch o bug che ne possano intaccare la godibilità e le prestazioni su PC sono impeccabili.
Ottimo anche il comparto multiplayer che offre delle lobby continentali, all’interno delle quali gli avversari occupano i piani di una torre in cui si possono cercare gli scontri.
Le note dolenti arrivano dalle dimensioni ridotte delle mappe che possono rivelarsi fastidiose soprattutto quando si gioca contro avversari umani. Trovarsi a parete dopo poco tempo vuol dire rischiare di essere rimbalzati per tutto il round con poche possibilità di salvezza.
Anche la modalità storia non ci ha convinti fino in fondo. L’idea di crearla come fosse la stagione di un anime è sicuramente interessante e la narrazione è ben fatta ma la totale assenza di gameplay al suo interno influenza negativamente il nostro giudizio.