Harvest Moon incontra Minecraft
Versione testata 3DS.
Lanciato lo scorso pomeriggio con l’aggiornamento settimanale del Nintendo eShop di 3DS, Harvest Moon: The Lost Valley è l’ultimo capitolo della famosa serie nata sul Super Nintendo e cresciuta via via con l’evoluzione delle varie macchine da gioco che si sono avvicendate nel corso degli anni. Questa volta però Natsume ha voluto osare con un drastico cambiamento nello stile di gioco, che si avvicina adesso alle meccaniche di Minecraft: scelta giusta o sbagliata? Lo scopriremo più avanti…
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Chi sono? Dove sono? Cosa ci faccio qui?
Queste sono le prime tre domande che ci porremo poco dopo aver avviato il gioco ed essere stati catapultati nel bel mezzo di una tempesta di neve, dove verremo guidati da un folletto in quella che diverrà la nostra futura abitazione; dopo esserci riposati ed aver atteso l’arrivo del nuovo giorno, verremo poi introdotti con degli appositi tutorial alle meccaniche del gioco e ci verrà poi fornita una discreta infarinatura sugli avvenimenti del passato, sulla scomparsa della Dea del Raccolto e sui vari folletti che popolano il mondo di Harvest Moon.
Una struttura narrativa basilare insomma che serve solo a condire l’ormai già conosciuto sistema di gioco della serie.
Contadini ed Architetti
Per la prima volta in Harvest Moon: The Lost Valley avremo la possibilità di modellare a nostro piacimento il terreno di gioco che ci verrà proposto, in maniera non dissimile da quanto è già possibile fare con giochi come Minecraft ove, armati di una pala, potremo scavare e riempire zolle di terreno per poterci garantire accesso a terreni più elevati e nuove zone da esplorare; naturalmente l’interazione sarà più limitata rispetto a Minecraft anche per evitare e prevenire involontari bloccaggi del nostro personaggio.
Esclusa questa importante novità il gioco presenta le stesse meccaniche degli ormai più conosciuti Harvest Moon, con l’unica eccezione che, questa volta, non avremo modo di accedere ad un villaggio in cui acquistare semi, attrezzi e quant’altro, ma saranno i venditori stessi a venirci a trovare in determinate giornate; un altro lieve cambiamento questo che ci lascia leggermente spiazzati poichè intacca inevitabilmente l’esperienza di gioco, rendendola molto differente dai più classici titoli del franchise che avevamo amato da sempre apprezzato.
Le scelte dello sviluppatore sono sicuramente sorprendenti per l’ardire usato su una serie con meccaniche di gioco oramai rodate, tuttavia non sempre cambiare è positivo e dal punto di vista del divertimento il titolo ci ha deluso parecchio, diventando un ammasso di meccaniche complicate e macchinose che più che farci rilassare ci farà perdere la pazienza, soprattutto quando nel momento in cui dovremo prenderci cura dei nostri vasti appezzamenti di terreno coltivato, dovremo avere a che fare con l’impreciso sistema di movimento adottato in questo nuovo capitolo.
Per ciò che concerne le differenze tra 3DS e New 3DS non c’è molto da segnalare, anzi, siamo rimasti stupefatti dalla mancanza del supporto al C-Stick della nuova revisione di 3DS, anche qui la camera dovrà comunque essere controllata tramite i tasti dorsali L ed R.
Non proprio all’altezza
Pur dimostrandosi piacevole e ben definito, Harvest Moon: The Lost Valley non presenta grosse peculiarità dal punto di vista tecnico, facendo massiccio uso dei medesimi asset, anche più e più volte, nei vari scenari di gioco. Particolarmente puliti i modelli poligonali ed abbastanza piacevoli gli effetti ambientali adottati.
Colonna sonora, invece, da dimenticare: piacevole a tratti e fastidiosa dopo pochissimo tempo. Natsume ha cercato di creare un motivo rilassante, che viene meno al suo impegno a causa del caotico sistema di controllo del personaggio.
Commento finale Harvest Moon: The Lost Valley avrebbe potuto rappresentare una svolta all’interno del franchise, se solo si fosse pensato più alla pulizia delle meccaniche ed un po’ meno alla quantità di contenuti presenti all’interno del gioco. Con la giusta dose di pazienza e tanta buona volontà, si potrà riuscire a tirare fuori il meglio dall’impreciso sistema di controllo proposto, ma nella maggior parte dei casi ci ritroveremo a ripetere le medesime azioni all’infinito nel tentativo di rimediare agli errori commessi. |
Pro | Contro |
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– Qualche innovazione in un franchise abbastanza statico…
– Comparto Grafico apprezzabile…
– Un buon passatempo…
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– … peccato che il titolo necessitasse ancora di qualche rifinitura
– … lo stesso non si può dire per il comparto sonoro
– … ma solo se armati di tanta pazienza e buona volontà
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Voto Globale: 60 |