Recensione Have a Nice Death

Nel nostro percorso in compagnia di Have a Nice Death, il titolo Magic Design Studios ci ha ricordato molti aspetti negativi della nostra società odierna.

Viviamo in una collettività scandita da ritmi frenetici a tratti totalizzanti, spesso soffocati da realtà lavorative necessarie. Il mondo ci chiede di essere individui di successo, sempre produttivi ed efficienti, spesso sorvolando sul costo che l’inseguimento di tali obiettivi hanno sulla vita quotidiana. Ecco dunque l’altra faccia della medaglia di una società fortemente consumistica e capitalistica: il tempo che scorre via inesorabile portandosi via tanti piccoli frammenti della nostra vita. Un costante malessere esistenziale che ci ricorda ogni giorno quanto tempo siamo costretti ad impiegare in quello che dobbiamo fare e quanto poco tempo invece siamo liberi di investire in quello che vorremo fare.

Ci perdonerete per una premessa così didascalica: tuttavia, sembra che questi problemi siano comuni anche alla Triste Mietitrice. Tale è infatti l’incipit alla base del titolo edito da Gearbox Publishing, una produzione che attraverso un roguelite ricco di azione, parla con tatto e consapevolezza di tematiche contemporanee. Scopriamo insieme perché Have a Nice Death offre qualcosa in più del classico action indipendente.

Have a Nice Death è disponibile dallo scorso 22 Marzo per PC (via Steam) e Nintendo Switch.

La Morte è più triste del solito.

Versione testata: Nintendo Switch


Apprendistato… senza tutor

Dopo anni (o secoli, chissà) di fatiche, la Morte decide che è tempo di cambiare modus operandi. Addio dunque alla ditta individuale, spazio alla Death Inc., una società col compito di gestire in modo più produttivo ed ordinato le incombenze della mietitura di anime. La signora di nero vestita passa dunque dal lavoro sul campo ad un tranquillo e rilassante desk job. Tuttavia, qualcosa comincia ad andare per il verso sbagliato. Le anime iniziano ad essere troppe e la mole di scartoffie da timbrare sempre più soverchiante. Un processo senza fine che porta la Morte a perdere gran parte del proprio potere originario nonché della sua prestanza fisica imponente. Stanca di una situazione sfuggita di mano, decide dunque di prendere le redini della situazione per farsi sentire nei confronti del caos dei reparti e di delegati forse divenuti fin troppo autonomi.

Immortali si, ma pesantemente fuori allenamento.

Inizia in questo modo il nostro viaggio all’interno della Death Inc. alla ricerca dei responsabili di un ambiente lavorativo completamente fuori controllo. Per raggiungere i suoi obiettivi tuttavia, la Morte non potrà contare sul suo tradizionalmente illimitato potere a causa dell’indebolimento patito a causa della proliferante burocrazia. Certamente, si tratta di una entità immortale, ma non per questo imbattibile.

In piena coerenza con la tradizione roguelite, Have a Nice Death ci pone dunque nei panni di un alter ego intrappolato in un loop in cui la morte non implica mai il game over bensì semplicemente la necessità di ricominciare la propria avventura in cerca di migliore fortuna.

Una buona sorte che andrà captata grazie alle grandi possibilità di customizzazione, tra armi, magie ed abilità passive che si resetteranno ad ogni KO. Un equilibrio piuttosto facile da assorbire, soprattutto per i veterani del genere, al punto da capire ben presto quali opzioni caldeggiare per il vostro stile. Ogni partita vi avvicinerà sempre di più al vostro obiettivo, mettendovi di fronte ad una sequenza di livelli via via più complessi ed articolati.

Purtroppo però, i parametri di proceduralità non ci hanno esattamente convinto. Sebbene le aree della Death Inc. siano tutte visivamente piuttosto ispirate nonostante una certa monotonia cromatica, grazie ad una direzione artistica immediatamente riconoscibile, l’algoritmo di creazione non brilla per originalità. Capiterà dunque spesso di affrontare più volte le stesse piattaforme poste negli stessi modi, all’interno di strutture sostanzialmente lineari e ridondanti, con ben poco mordente.

Se dunque la struttura non rappresenta la particolarità di Have a Nice Death, troviamo ben più carne al fuoco nel gameplay nudo e crudo.

I livelli lasciano a desiderare; in compenso il gameplay però…

You are fired!

Quando finalmente si inizia a ragionare falce alla mano, Morte sfoggia tutta la sua maestria nonostante gli anni di inattività sul campo.

Have a Nice Death propone infatti un gameplay pesantemente incentrato sulla rapidità di esecuzione e sull’importanza della schivata. Sia i nemici ordinari quanto gli avversari più coriacei saranno infatti ossi duri da affrontare e potranno sconfiggervi in pochissimi colpi, se non sarete abbastanza reattivi ed abili da schivare i loro attacchi. Il player entrerà così in un vortice di combo rapide e spostamenti repentini, gestendo in agilità le molteplici opzioni rese disponibili dalla randomicità delle partite. Una autentica goduria per gli amanti degli action, grazie ad un sistema di controllo sempre all’altezza della situazione.

Durante le inevitabili boss fight, Have a Nice Death brilla in tutto il suo splendore, richiedendo al player la memorizzazione di ogni attacco e del modo più efficace per schivarlo. Proseguendo nell’avventura, alcuni scontri riempiranno lo schermo di attacchi ed insidie, sconfinando nell’estetica e nel gusto per i bullet hell. Fortunatamente, la versione Switch si dimostra tecnicamente all’altezza e, dopo qualche problema di stuttering nel caricamento dei livelli, i successivi interventi degli sviluppatori hanno reso l’esperienza molto più fluida e piacevole.

Tra le tanti armi a disposizione, una soluzione di questo tipo permette di tenere maggiormente la distanza.

Nonostante il titolo pubblicato da Gearbox non sconfina mai nella scorrettezza e dispone di una vasta possibilità di riparametrare la difficoltà, alcune scelte non ci hanno pienamente convinto.

Al di là della scelta che farete infatti, l’unica reale differenza sarà nella vostra resistenza ai colpi nemici. Tuttavia, rimarranno pressoché invariate le percentuali di drop nonché i pattern nemici. Se in condizioni normali questo sarebbe un aspetto encomiabile per cui la visione originaria degli sviluppatori non viene stravolta, l’operazione non è scevra da paradossi. Sebbene la salute sia mediamente maggiore, tuttavia restano blande le possibilità di curarsi a causa del basso drop di oggetti curativi. Inoltre, la maggiore permissività sul fronte dei colpi subiti non semplifica poi di molto l’approccio ai combattimenti più ardui, in cui comunque verrà richiesta al player una certa manualità.

Possiamo capire la volontà di aprirsi maggiormente al pubblico, tuttavia il risultato è un lavoro di bilanciamento che non si discosta tantissimo dalla difficoltà standard. Sotto questo punto di vista, insomma, si poteva fare qualcosina di più per raggiungere l’obiettivo di avere un’esperienza maggiormente bilanciata alla portata di ogni manualità.

Si potranno ottenere ingenti sconti per sbloccare alcune abilità, raggiungendo determinati requisiti.

Sindrome da burnout

Ludicamente Have a Nice Death è dunque un action roguelite competente e divertente che grazie alla sua chiave di lettura si ritaglia il proprio spazio.

Magic Design Studios ha preso in maniera estremamente seria il contesto tematico, al punto di avvisare tutti i player con un accorato disclaimer introduttivo. Have a Nice Death, infatti, non affronta tematiche leggere e ci tiene a renderlo chiaro fin dai primi istanti. L’opprimente realtà del CEO di Death Inc. è infatti allegoria della nostra quotidianità, con tutti i suoi problemi e difficoltà. Irrequietezza, stress, apatia, nervosismo, demoralizzazione, ansia. Tutti segnali che concorrono, purtroppo, a genere nell’individuo un profondo malessere che può portare, esattamente come il protagonista, al burnout. Si tratta di una sindrome che porta il soggetto all’esaurimento delle proprie risorse psico-fisiche, nonché alla manifestazione di sintomi psicologici negativi che possono associarsi a problematiche fisiche.

Prendetevi una pausa ogni tanto, questo è il messaggio degli sviluppatori.

Ovviamente, il limite tra sensibilizzazione e retorica è sempre piuttosto complesso da gestire. Riteniamo che un prodotto di intrattenimento debba perseguire il suo obiettivo principale senza lasciarsi distogliere (o traviare) dall’importanza di veicolare un messaggio. Non si tratta dunque di ritagliare solo un giusto spazio, ma anche di scegliere un registro opportuno, affrontando con il corretto tatto la problematica in esame. Esagerare o essere fin troppo banali può portare a risultati finali ben lontani dalle aspettative dei creatori, finendo con l’estremizzare o banalizzare tematiche importanti. Sotto questo punto di vista, Have a Nice Death è tuttavia un successo.

Tramite una inesauribile vena di ironia e sarcasmo, veicolata da un cast carismatico e diversificato, Magic Design Studios riesce ad informare e responsabilizzare il pubblico. Non solo verso il resto della società, ma anche e soprattutto verso sé stessi e verso la propria salute psicofisica. Proprio il messaggio iniziale invita infatti ad adottare una particolare sensibilità verso le tematiche affrontate. In questo senso, l’invito è ad informarsi e chiedere aiuto laddove ci si riveda in situazioni o stati d’animo rappresentati. In una società sempre più lontana dall’attenzione nei confronti del benessere del singolo individuo, è un bel messaggio da affidare ad un’opera di intrattenimento.

Anche la Morte può essere sotto pressione.

Commento finale

Dopo un anno di accesso anticipato, Have a Nice Death irrompe sulle scene in release completa confermando la bontà del progetto Magic Design Studios e del proprio percorso di sviluppo. Un action roguelite con un gameplay esaltante, arricchito da una visione artistica ispirata, che tuttavia risplende nel suo essere allegoria (ed atto di accusa) nei confronti della società lavorativa contemporanea. Nonostante un level design procedurale fin troppo rinunciatario ed alcuni problemi di bilanciamento, Have a Nice Death rappresenta un centro per il team di sviluppo: date loro un aumento (e qualche settimana di ferie).

8.3

Have a Nice Death


Dopo un anno di accesso anticipato, Have a Nice Death irrompe sulle scene in release completa confermando la bontà del progetto Magic Design Studios e del proprio percorso di sviluppo. Un action roguelite con un gameplay esaltante, arricchito da una visione artistica ispirata, che tuttavia risplende nel suo essere allegoria (ed atto di accusa) nei confronti della società lavorativa contemporanea. Nonostante un level design procedurale fin troppo rinunciatario ed alcuni problemi di bilanciamento, Have a Nice Death rappresenta un centro per il team di sviluppo: date loro un aumento (e qualche settimana di ferie).

PRO

Affronta tematiche contemporanee con tatto e consapevolezza | Gameplay scattante e furioso | Buon senso di progressione e tanti contenuti |

CONTRO

Level design fin troppo scialbo | Artisticamente potrebbe risultare ridondante per parte del pubblico | Qualche incertezza di bilanciamento |

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