Recensione Hyperdevotion Noire

Lastation più in forma che mai!

Versione testata PS Vita.

PlayStation ha finalmente vinto la console war! O, almeno, questo è quanto sembrano volerci dire i ragazzi di Compile Heart. Per la prima volta, infatti, la competizione all’interno di uno degli universi paralleli di Hyperdimension Neptunia abbandona il “neutrale” terreno di Planeptune per spostarsi proprio là dove la serie è nata: Lastation.

Che ci siano state spinte dall’alto per fare di Noire la protagonista? O si tratta di un modo elegante per “scusarsi” di essere approdati su Steam con i titoli della serie Re;Birth? Resta il fatto che per il primo titolo appartenente al genere Tactical Rpg, Hyperdevotion Noire: Goddess Black Heart, la personificazione delle console Sony conquista finalmente le luci della ribalta, con un proprio esercito e un’influenza sul mondo senza precedenti.

Una situazione ideale che, tuttavia, non è destinata a durare per sempre…

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I wish to unify all of Gamarket!

Qualche novità rispetto alla serie principale la si nota, allora, già nell’incipit, anche nella stuttura narrativa: Lastation domina ormai la scena a Gamarket e nemmeno le forze unificate di Lowee, Leanbox e Planeptune riescono a tenere testa a Black Heart ed ai suoi fidati generali. Noire ha infatti conquistato tutti gli share disponibili e la sua HDD (Hard Drive Divinity) mode è più potente che mai.Hyperdevotion Noire screen 49ewsit1

Ma il male è sempre dietro l’angolo ed un’affascinante donna misteriosa riesce a strumentalizzare l’ambizione ed il desiderio di pace della nuova eroina per far piombare il mondo nel caos. Una nuova incarnazione di Arfoire o di uno dei generali dell’ASIC? L’incidente a Lastation, comunque, porta alla solita bizzarra alleanza tra le divinità, con i divertenti battibbecchi tra Vert, Neptune, Blanc e la stessa Noire che la fanno da padrone nei molti dialoghi presenti nel gioco (con doppiaggio inglese/giapponese e sottotitoli solo in inglese nella versione europea, ndr).

Che Neptune non sia l’eroina principale – fatto questo, di cui Purple Heart non manca di lamentarsi in più di un’occasione – non è però la sola differenza sostanziale di questo spin-off, che per la prima volta abbandona Gamindustri per rendere protagonisti i videogiochi anziché publisher e sviluppatori. I generali delle città di Gamarket sono, infatti, le personificazioni di altrettanti franchise e generi di successo: da Inazuma Eleven a Metal Gear Solid (chi si aspettava che dentro la scatola di Snake Hayter si nascondesse una bella ragazza?), passando per Dragon Quest e Final Fantasy, Dinasty Warriors, Resident Evil, Tekken… persino Pac-Man trova la sua prosperosa incarnazione tra i 18 nuovi personaggi giocabili, tutti rigorosamente femminili, di Hyperdevotion Noire: Goddess Black Heart!

Il sexy segretario

Hyperdevotion Noire screen 07ewsit10In realtà protagonista della vicenda è anche il Player, ovvero un generico essere umano di sesso maschile che, dopo l’esperienza di Producing Perfection, torna al servizio delle dee per aiutare Noire nella sua prima avventura da main character. La presenza di questo personaggio senza volto, le cui battute non sono in nessun caso doppiate, accentua fortemente gli elementi da harem game tipici della serie, rendendoci in qualche modo un conteso oggetto del desiderio, tanto per le CPU quando per le generalesse. Purtroppo per loro, comunque, noi non avremo occhi che per la nostra cara Noire, nonostante la sua problematica personalità tsundere. 

Il rapporto con la dea di Lastation può essere coltivato, ovviamente, tramite costosi regali acquistati su Amazoo.nep, il noto retailer “online” dove scambiare i Sim Points con elementi di arredamento sempre più lussuosi per la stanza di Noire all’interno della Basilicom di Lastation. Più Crediti spenderemo nello Shop del gioco, più Sim Points avremo, più potremo far felice la nostra CPU e sbloccare nuovi dialoghi, in un vortice consumistico che evidenzia una passione sfrenata di Noire-sama per lo shopping.

Ma la vocazione Sim non si ferma qui e in qualità di segretario, all’inizio di ogni capitolo, saremo chiamati a dare il nostro supporto nella pubbliche relazione di Noire con gli abitanti di Lastation: si tratta di rispondere a richieste più o meno bizzarre dei fan, con scelte a risposta multipla in stile simulatore di appuntamenti, che possono far migliorare l’affinità con il nostro datore di lavoro. 

Le parole non servono…

Per quanto non sia una serie con personaggi taciturni, Compile Heart ci ha fatto ormai chiaramente capire che, quando si tratta di portare un nuovo alleato dalla propria parte, i fiumi di parole spesi non serviranno a nulla. Come in tutti i capitoli Hyperdimension, allora, ecco che ad ogni nuovo incontro la diplomazia e i dialoghi nonsense (specialmente quando interviene Neptune) finiscono per lasciare spazio immancabilmente alla violenza. Che sia uno scontro per la leadership oppure il voler convincere l’interlocutore della propria determinazione, la maggior parte dei reclutamenti avverranno “a suon di mazzate”. Non mancano tuttavia delle piacevoli variazioni sul tema, come attacchi zombie o gare di abilità, ma di base il meccanismo di avanzamento della vicenda rimane un pizzico troppo ripetitivo.Hyperdevotion Noire screen 35ewsit12

Sul campo di battaglia, però, l’esperienza con gli s-rpg dei ragazzi di Sting Entertainment si mescola bene con le caratteristiche tipiche del brand. Gli scenari rivelano una discreta varietà di ostacoli e conformazioni, trappole, oggetti da spostare, piattaforme mobili e tesori da raccogliere. Speciali cristalli vengono utilizzati per modificare l’affinità con i quattro elementi (Fuoco, Ghiaccio, Fulmine e Vento) ed accentuare debolezze e resistenze alle diverse tipologie di attacchi su 5 livelli. Le armi, che non si corrompono o consumano con l’utilizzo, presentano un’eccellente diversificazione quando si tratta delle CPU (meno curate e numerose quelle dei generali).

Tutta una serie di anelli e amuleti, insieme a processori e software da creare nell’immancabile menù di Disc Development (avete mai creato un Godly o un Sucky Game? ndr), completano infine il quadro di oggetti da studiare attentamente prima di scendere in campo ed il negozio, ovviamente fornitissimo anche di consumabili (da aggiungere, così come l’equipaggiamento, dopo aver raccolto e assemblato i giusti materiali), attinge a piene mani al ricco database della serie.

Tra bacetti, mosse speciali e situazioni di netta inferiorità numerica, ne viene fuori un rpg strategico a tratti abbastanza ostico e stimolante, a difficoltà Hard, anche per chi è avvezzo al genere. Resta però difficile spiegare l’oscillante livello di sfida che questa serie continua a proporre ad ogni nuova uscita. Un handicap ricorrente che ne ostacola ancora la piena fruizione, rendendo difficile familiarizzare progressivamente con tutte le meccaniche di gioco e portando il giocatore a grindare eccessivamente nelle sub-quest accessorie, oppure a non sfruttare l’uno o l’altra caratteristica in vista degli scontri più ostici.

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Chibi o non chibi?

Per la prima volta lo stile super deformed fa la sua comparsa nella serie e lo fa senza intaccare minimamente  le caratteristiche tipiche dei personaggi. Hyperdimension non è certo un franchise che ci ha abituato al “realismo” nelle sezioni di combattimento, quindi ben venga variare l’approccio grafico per accentuare uno dei tratti preponderanti del brand: l’autoironia. Che si sia pro o contro il fanservice, Compile Heart mai ci ha infatti fatto mancare una buona dose di situazioni grottesche e ridicole, che non possono non adattarsi a meraviglia ai bizzarri corpicini di queste fanciulle, tutte testa e… occhi. Ben realizzati gli artwork che fanno da sfondo alle conversazioni e alla scenette bonus, anche se abbiamo sentito la mancanza di qualche altro divertente filmato in CG con protagoniste le nostre piccole eroine.

Tecnicamente, per ovvie questioni di budget, resta comunque un prodotto non all’avanguardia, con qualche pecca di ottimizzazione che provoca rallentamenti qua e là, durante le mosse speciali e nei menù di salvataggio. A dir poco strana l’implementazione del touch screen, che si può utilizzare solo in alcune parti di alcuni menù… Ci ha lasciato molto perplessi.

Grosse novità non si sono viste nel comparto audio, che ricicla in larghissima parte l’orecchiabile colonna sonora della serie principale. Buono il doppiaggio, anche quello in lingua inglese.

Commento finale

Hyperdevotion Noire: Goddess Black Heart traghetta con successo l’universo delle CPUs all’interno del mondo dei giochi di ruolo tattici. Nessuna grossa innovazione poteva essere pretesa da questo spin-off, che riesce comunque a mescolare e variare gli elementi tipici della serie con un nuovo stile grafico e di combattimento. Tante sono le cose da fare a Gamarket: fare compere, “sviluppare” giochi, curare le relazioni… Tutti gli elementi accessori sono ben integrati con una solida struttura portante, che si appoggia ad una trama consapevolmente leggera e piena di cliché, per giustificare scontri bizzarri ed in grado di far ragionare il giocatore sulla prossima mossa da fare.

Senza dubbio siamo di fronte ad un prodotto molto di nicchia, con un target di pubblico forse più ristretto del solito. Se amate gli strategici, però, difficilmente abbandonerete la sfida a metà. Altrettanto difficile, poi, sarà riuscire a non farsi strappare una risata dalla simpatia di Neptune, pardon, Noire, e di tutta la sua compagnia.

Pro Contro 
– Umorismo “da videogame”
– Scenari molto curati
– Diverse attività secondarie per variare l’esperienza
– Qualche rallentamento qua e là
– Difficoltà altalenante
  Voto Globale: 75 
 
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