Un viaggio onirico in compagnia di Emma e Topsy.
Nel corso degli ultimi anni abbiamo assistito all’arrivo sul mercato di moltissimi titoli indipendenti che, per colmare la mancanza di budget e finanziamenti elevati, hanno puntato tutto sull’originalità, la narrativa e sulla vena artistica degli sviluppatori, a volte persino a discapito dell’elemento “chiave” che una persona si aspetterebbe di vedere in un videogame: il gameplay.
Illusion: A Tale of the Mind è uno di questi titoli, capace di mettere al centro della propria produzione una storia avvincente e coraggiosa al costo, però, di un gameplay non certo di spessore.
Basterà questo per rendere Illusion un titolo imprescindibile per gli amanti delle belle avventure? Scopritelo nella nostra recensione.
L’avventura all’interno.. della mente
In Illusion: A Tale of the Mind i giocatori vestiranno i panni di Emma, una strana ragazzina che si ritrova misteriosamente intrappolata all’interno della mente di un enigmatico energumeno, in balia di un mix potentissimo tra amore e dolore, tormento e depressione, il tutto ambientato in una Parigi dilaniata dalla prima guerra mondiale.
L’avventura ha inizio all’interno di una caverna oscura, con la ragazzina incatenata ed impotente, in balia più totale dell’oscurità che la circonda. Come se non bastasse una tremenda amnesia ha colpito la fanciulla, non facendole ricordare nulla del suo passato se non a stento il suo stesso nome.
In soccorso del giocatore arriva Topsy, uno strambo coniglio di pezza “fluttuante” che in men che non si dica libera Emma. Sfortunatamente, anche lui sembra non ricordare nulla del suo passato ma, dopo un breve siparietto, i due si uniranno per cercare una via di uscita da quel luogo così oscuro ed opprimente.
Topsy seguira Emma durante tutto il corso dell’avventura e fungerà da vera e propria guida, dispendendo consigli e tirando su di morale la protagonista nei momenti più difficili.
Dal momento che la storia è l’elemento cardine del titolo non ci spingeremo oltre, ma la storia realizzata dai canadesi di Frima Studio risulta piacevole ed intrigante, anche se nelle fasi finali finisce per sfociare un po nella superficialità mancando completamente di situazioni ad effetto.
Il lato più oscuro della mente
Come accennato ad inizio recensione, la storia raccontata in Illusion: A Tale of the Mind cozza terribilmente con un sistema di gioco semplice e banale, finendo per diventare con il proseguire dell’avventura fin troppo ripetitivo.
Il gioco dal punto di vista del gameplay si presenta come un classico adventure game, condito con basilari elementi platform ed alcuni puzzle ambientali. Nulla di particolarmente complicato e ciò si traduce in una difficoltà generale praticamente assente.
Per proseguire durante i soli tre capitoli di cui è composto il gioco i giocatori dovranno esplorare l’ambiente, cercando oggetti utili che, una volta utilizzati, permetteranno di aprire porte o attivare meccanismi in modo da proseguire con l’avventura.
Purtroppo anche la durata è una nota a sfavore del gioco, soprattutto se rapportato ai 20€ richiesti dagli sviluppatori per il titolo. Per portare a termine l’avventura e vedere i titoli di coda difficilmente impiegherete più di 4/5 ore. Una durata veramente esigua e neppure i pochi collezionabili presenti (e poco nascosti, a dirla tutta) riescono a salvare il fattore rigiocabilità di Illusion.
La luce segnerà la via da seguire
Se dal punto di vista ludico il titolo lascia parecchio a desiderare, artisticamente parlando Illusion: A Tale of the Mind mostra i “muscoli”, abbracciando uno stile semplice ma al contempo accattivante, capace di nascondere sapientemente una veste grafica non certamente esaltante.
Ottimo il character design (principalmente di Emma e Topsy) e la realizzazione di alcune ambientazioni. Meno ispirato invece il Level design, con alti e bassi chuaramente visibili durante i tre capitoli di cui è composto il gioco.
Menzione speciale va al comparto sonoro. Ottime le musiche di fondo ed ambientali, Pregevole il doppiaggio in inglese (ma con accento francese, azzeccatissimo all’ambientazione). Segnaliamo inoltre che il gioco presenta i sottotitoli in italiano. Un’ aggiunta gradita e non sempre (purtroppo) presente anche in produzioni “maggiori” e con più ampio budget.
Commento Finale
Illusion: A Tale of the Mind è un titolo sicuramente interessante ma che purtroppo non riesce a convincere in pieno. Se da un lato la soria ci ha sorprendentemente colpito, non si può certo dire lo stesso per il gameplay vero e proprio, che si presenta in modo fin troppo lineare e semplicizzato all’inverosimile. Nonostante una direzione artistica elevata ed una storia intrigante non possiamo fare altro che rimandare il titolo, complice anche una longevità non certamente eccelsa. Una vera occasione sprecata, ma siamo sicuri che Frima Studio saprà correggere il tiro con il loro prossimo titolo.
- - Ottima direzione artistica
- - Storia interessante
- - Buon comparto sonoro
- - Fin troppo breve e ripetitivo
- - Enigmi e sezioni platform non esaltanti
- - Level design con alti e bassi