Recensione in pillole F.I.S.T.: Forged In Shadow Torch

A distanza di poco più di un mese dall’uscita dell’edizione fisica (veramente spettacolare il rapporto qualità e quantità dei contenuti/prezzo), eccoci qui a raccontarvi la nostra esperienza con F.I.S.T.: Forged In Shadow Torch, titolo di debutto dei talentuosissimi ragazzi di TiGames.

F.I.S.T.: Forged In Shadow Torch
L’edizione fisica è veramente molto ben confezionata

F.I.S.T.: Forged In Shadow Torch è disponibile su PlayStation 4, PlayStation 5, Nintendo Switch e PC.


Versione testata: PS5


Che gioco è?

F.I.S.T. è un riuscitissimo metroidvania, con un sistema di combattimento molto più approfondito e appagante di quello che ci saremmo aspettati, tanto da rappresentare una sorta di elemento distintivo della produzione.

Se da un lato, infatti, la struttura di gioco è quanto di più vicino agli stilemi del genere nato ormai tanti anni fa grazie a serie leggendarie come Metroid e Castlevania, il sistema di combattimento avvicina F.I.S.T., con le dovute proporzioni, a un picchiaduro 2D alla Street Fighter.

Un altro elemento distintivo della produzione è la contrapposizione tra i toni dark delle vicende e delle sublimi ambientazioni e il fatto che tutti i personaggi siano, visivamente, delle “pucciosissime” palle di pelo. Tale ossimorica situazione va a definire una narrativa veramente originale, non tanto nella scrittura, quanto nella messa in scena.

I furtizens di Torch City sono oppressi dalla Legione Robotica. Rayton, burbero coniglio reduce di guerra, ormai rassegnatosi a tale status quo, cerca di continuare la sua vita mantenendo un basso profilo. Almeno fino a quando il suo migliore amico non viene arrestato. Al fur(ry)oso coniglio non resta che indossare il suo gigante pugno meccanico e combattere contro gli oppressori.

Questo è solo l’incipit di quella che si trasformerà in una storia di intrighi e cospirazioni che coinvolgerà le varie “fazioni” che impareremo a conoscere nel corso del gioco.

Perché giocarlo?

F.I.S.T. è un piacere da giocare dall’inizio alla fine, inutile girarci intorno. La sua reverenziale fedeltà al genere di appartenenza riesce a regalare a noi videogiocatori un titolo perfettamente a fuoco, quasi senza nessuna sbavatura.

La mappa è grande ed articolata il giusto, il backtracking ideale, l’alternanza tra la ricerca dei segreti e l’incedere “canonico” è cadenzato perfettamente. Con una sapiente opera di bilanciamento delle varie situazioni di gioco, gli sviluppatori, senza mai strafare, hanno impacchettato un metroidvania quanto più classico possibile ma che funziona in maniera quasi perfetta.

La componente che ci è piaciuta di più di F.I.S.T è stata il suo combat system. Come detto in precedenza, lo abbiamo paragonato, un po’ azzardatamente forse, ai Street Fighter in 2D. Perdonateci l’enfatizzazione, ma parliamo di un sistema di combattimento che prevede tre armi, ognuna con tantissime combo, switch in tempo reale delle stesse mid-combo, parry, launcher, dash… insomma, è veramente sviluppato in maniera certosina.

A rendere ancora più profonda la formula troviamo varie abilità speciali e colpi potenziati (potremmo parlare di ex-moves, prendendo sempre il picchiaduro Capcom come riferimento) che consumano le tacche di un’apposita barra blu e che alzano ancora di più il ritmo (e la goduria) dei frenetici scontri.

Le hitbox poi sono implementate benissimo, sentiremo la potenza di ogni colpo inferto ai (o subito dai) nemici, presenti in una più che discreta varietà. E le boss fight? Tutte diverse e piacevolissime da giocare, scandite dalle classiche “fasi”.

Tutto questo ben di dio è inoltre graziato da una direzione artistica, da un accompagnamento sonoro e soprattutto da una cura dei dettagli maniacale che potrebbero far impallidire titoli molto più blasonati e famosi.

F.I.S.T.: Forged In Shadow Torch
La direzione artistica dieselpunk e cupa è veramente molto ispirata

Perché no?

Sinceramente, nella nostra prova durata più di 20 ore non abbiamo trovato nessun elemento completamente fuori luogo. Probabilmente in alcuni punti dell’avventura ci sono dei picchi di difficoltà che avremmo evitato, ma parliamo di cercare il proverbiale “ago nel pagliaio”.

Certo, qualcuno potrebbe poco apprezzare la contrapposizione narrativa di cui si parlava in precedenza, ma rientriamo certamente nel campo della soggettività.

Infine, volevamo segnalare che, anche con i 60 fps della versione PlayStation 5, il controllo di Rayton resta comunque abbastanza “pesante”, nonostante l’agilità intrinseca del sistema. Sembra una forzatura, ma siamo certi che pad alla mano avrete la nostra stessa sensazione.

Commento finale

F.I.S.T.: Forged in Shadow Torch è la dimostrazione che uno sviluppo intelligente e passionale può regalare al mercato (e a noi consumatori) delle vere e proprie perle. I ragazzi di TiGames hanno preso la struttura tipica del genere metroidvania nella sua essenza più pura e vi hanno aggiunto un sistema di combattimento molto profondo e tecnico che riesce a rendere ogni scontro un piacere da giocare. Il risultato è ottimo, non c’è che dire.

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8.5

F.I.S.T.: FORGED IN SHADOW TORCH


In definitiva, F.I.S.T: Forged In Shadow Torch è un titolo fortemente consigliato a tutti i videogiocatori. Quando un titolo viene sviluppato con testa e cuore noi appassionati non possiamo fare altro che premiarlo, giocandoci.

PRO

- Strutturalmente solido, quasi impeccabile - Combat system estremamente profondo e appagante

CONTRO

- Qualche lieve sbavatura nella curva di difficoltà
Vincenzo D'Alcantara
Vincenzo D'Alcantara
Il mio amore per i videogiochi nasce grazie a mamma Sony e al folle marsupiale creato da Naughty Dog verso la fine degli anni 90. A distanza di più di venti anni i platform continuano ad essere la mia passione che tuttavia si è estesa, naturalmente e masochisticamente, a tutti i giochi impegnativi e "tosti", di qualsiasi genere essi siano.

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