Recensione in pillole Grim Guardians: Demon Purge

Ah, il Giappone. Così diverso e caratteristico rispetto al nostro mondo occidentale. Spirituale, ma al tempo stesso irriverente. Non vogliamo dilungarci più di tanto su questo tipo di disamina, ma tale incipit è propedeutico all’introduzione del concetto di “gioco folle e dissacrante squisitamente giapponese”. Ma prima di entrare nei dettagli, facciamo un po’ di storia, per contestualizzare ancora meglio quello che state per leggere.

Nel 2011 Inti Creates sviluppò Gal*Gun. Questi era uno shooter su binari in cui il giocatore vestiva i panni di uno studente di un’accademia nipponica fittizia, tale Tenzou Motesugi. L’obiettivo del gioco era quello di “sparare” alle compagne di classe del ragazzo con “frecce ai feromoni” per impedire loro di raggiungerlo e… beh, “consumargli l’anima”.

Ci troviamo, senza girarci intorno, di fronte ad un tipo di “proposta” che per alcuni può sembrare volgare e fuori luogo. Ma fortunatamente non è nostro compito sindacare sulla questione.

Il titolo oggetto della recensione, infatti, è uno spin-off di Gal*Gun, sviluppato dagli stessi autori della serie originale, molto meno “estremo”, ma pur sempre facente parte dei “giochi folli e dissacranti squisitamente giapponesi” di cui sopra. E proprio per questo ci sembrava opportuno offrirvi questo specchietto introduttivo.

Meno “estremo”, dicevamo, ma molto più profondo, godibile. Meno “fan-service”, molto più “gioco”. E di quelli belli. Tanto belli. Andiamo più a fondo e scopriamo insieme la motivazione dietro queste parole.

Grim Guardians: Demon Purge sarà disponibile da domani 23 febbraio 2023 su PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox One, Xbox Series X|S, Nintendo Switch e PC.


Versione testata: PlayStation 5


Che gioco è?

Grim Guardians: Demon Purge, come accennato, è uno spin-off di Gal*Gun. Gli sviluppatori hanno abbandonato la formula di nicchia degli sparatutto su binari per proporre una struttura, ben più appetibile, che si rifà agli stilemi degli action platformer 2D. Non lasciatevi ingannare dalla presentazione visiva ispirata (con rispetto) a quel capolavoro di Castlevania: Symphony of the Night. Grim Guardians: Demon Purge non è un metroidvania. Ed è un peccato, ma ci ritorneremo tra poco.

Le due protagoniste sono Shinobu e Maya Kamizono. Le due sorelle sono “Cacciatrici di demoni” e dovranno eliminarne tantissimi per salvare la loro scuola, trasformatasi in un enorme castello demoniaco. Ovviamente pieno di trappole, passaggi segreti e insidie di ogni tipo.

Potremo usare, alternativamente, entrambe le protagoniste. Ognuna delle due cacciatrici ha caratteristiche peculiari, armi secondarie specifiche e statistiche distintive. Ad esempio, Shinobu è armata di mitraglietta per attaccare a distanza, fa pochi danni, ma ha un maggior numero di punti vita. Maya, invece, è specializzata nel corpo a corpo, fa tantissimi danni e ha meno punti vita. Non vogliamo dirvi altro per non rovinare le tante sorprese ludiche che il gioco vi proporrà a cadenza regolare. Sappiate solo che il gameplay loop funziona alla perfezione e non vi stancherete un solo minuto, nonostante la struttura di gioco vi porterà a rigiocare più volte lo stesso livello.

In un primo momento la gestione delle armi secondarie potrebbe risultare scomoda visto che alcune sono pensate per il traversal e non per i combattimenti. Forse una separazione più marcata, anche in termini di controlli, tra le armi secondarie vere e quelle utili a raggiungere posti altrimenti inaccessibili sarebbe stata gradita, ma dopo qualche ora di gioco riusciremo a metabolizzare al meglio la ruota delle armi e questa “mancanza” non si avvertirà più.

Grim Guardians: Demon Purge
Alcune armi secondarie, come il rampino, sono pensate specificatamente per il traversal

L’intera avventura è affrontabile con tre impostazioni diverse, le prime due delle quali disponibili dall’inizio e l’ultima sbloccabile, insieme alla modalità Assalto ai Boss, dopo aver finito il gioco almeno una volta. Casual, con vite infinite e senza push back (la scelta di design che respinge all’indietro il nostro personaggio quando subisce un danno), Veterano, con vite e push back e Cacciatrici Leggendarie, come Veterano con in più il respawn dei nemici ad ogni cambio “schermata” e la perdita delle vite subordinata alla morte di una sola delle sorelle.

Nelle impostazioni inziali, infatti, la morte di una delle due protagoniste ci riporterà al checkpoint con l’altra. Con la meccanica “Salva-sorella” potremo ritornare sul luogo in cui siamo morti con la prima, resuscitarla e continuare. Da sottolineare che è possibile affrontare il gioco con un altro giocatore, sfortunatamente solo in locale.

Perché giocarlo?

Come accennato poc’anzi, il gameplay loop di Grim Guardians: Demon Purge funziona alla perfezione. Ma perché? In una sola parola: varietà.

Oltre alle differenze tra le due protagoniste, il gioco gode di una varietà di nemici invidiabile, boss fight sublimi e soprattutto, scelte intrinseche al level design che ci hanno sorpreso più di una volta. Anche qui, come detto prima, non vogliamo approfondire per non rovinarvi la sorpresa, sappiate solo che Grim Guardians: Demon Purge, seppure ad un primo sguardo sembri “statico”, è così dannatamente mutevole e stimolante che sarete veramente invogliati a continuare a giocare, e a giocare, e a giocare.

E dovrete farlo per molto, visto che l’offerta contenutistica è veramente impressionante. Non fate il nostro stesso errore. Dopo le prime ore di gioco avevamo avuto l’impressione che saremo giunti ai titoli di coda da lì a breve. Poi però la nostra prima run, “superficiale”, ci è durata ben 10 ore. E non vediamo l’ora di ritornare a squartare demoni per far luce su tutti gli infiniti segreti di cui è pregno il castello.

Grim Guardians: Demon Purge
Grim Guardians: Demon Purge è pieno zeppo di segreti

Oltre alla varietà, un altro grande stimolo a perdersi nel titolo di Inti Creates è dato dal bilanciamento ottimale. Grim Guardians: Demon Purge è tosto, bisogna affrontarlo con testa, ma non è MAI scorretto. Ogni situazione di gioco, ogni “schermata”, è studiata a puntino. Non solo per quanto riguarda la disposizione dei nemici, ma anche, e soprattutto, per quanto riguarda l’utilizzo delle abilità peculiari di ciascuno dei due personaggi. Ogni livello è pienissimo di strade, scorciatoie, diramazioni e non ci siamo mai trovati in situazioni sbilanciate o scorrette perché magari eravamo rimasti con la sorella senza rampino e per proseguire era necessario utilizzarlo.

Per concludere la sezione dei pregi, il gioco è graziato da una direzione artistica e da un comparto sonoro riuscitissimi. Il character design dei demoni maggiori è sublime. Qualche scenario è meno ispirato di altri, ma siamo comunque sempre su alti livelli (anche grazie all’ispirazione a Sympony of the Night a cui accennavamo in precedenza). Il doppiaggio in giapponese è riuscitissimo, meno quello in inglese (a proposito, il titolo è comunque sottotitolato in italiano), ma sono le musiche e i suoni ambientali le vere protagoniste quando si parla di comparto sonoro.

Perché no?

Il titolo di Inti Creates ha pienamente raggiunto il suo obiettivo e abbiamo trovato poco e nulla su cui recriminare. Riallacciandoci a quanto detto qualche riga sopra, il più grande rammarico, giocando a Grim Guardians: Demon Purge è stato quello di constatare che non è un metroidvania. A riprova di quanto il titolo, effettivamente, non presenti gravi criticità.

Lo sappiamo, questo avrebbe comportato una ulteriore attenzione per quanto riguarda level design e bilanciamento generale, ma visto quanto sono stati bravi gli sviluppatori, con un minimo di sforzo in più sarebbero sicuramente riusciti a confezionarne uno di tutto rispetto. Il backtracking intelligente è già presente nel gioco, sarebbe stato sufficiente trovare il modo di collegare tutti i livelli in maniera adeguata, con tanto di mappa consultabile in ogni momento.

Grim Guardians
Il backtracking “intelligente” già c’è, sarebbe bastato poco per avere un vero e proprio metroidvania…

Se proprio vogliamo trovare un difetto vero a Grim Guardians: Demon Purge, ci sentiamo di imputargli proprio una mancanza di features Quality of Life. Non è presente, appunto, una mappa che ci faccia vedere la conformazione dei livelli o ancora, un menù che tenga conto dei collezionabili e segreti scovati in un determinato posto.

Ovviamente non possiamo far finta di nulla in relazione al mood e allo humor del titolo oggetto di recensione. Come avrete avuto modo di capire è molto particolare ed “esagerato”, seppure non tocchi i picchi di follia della serie madre. A tal proposito, lasciatemi aprire e chiudere una veloce parentesi personale. Chi vi scrive non è mai stato attratto da questo tipo di umorismo e quando le atmosfere dark gothic/horror delle prime quattro ore di gioco hanno lasciato il posto alla follia trash più totale un po’ ci sono rimasto male. Ma contestualmente a questo “passaggio” ho assistito all’esplosione ludica del gioco e tutto il contorno è passato in secondo piano.

Commento finale

Grim Guardians: Demon Purge è un ottimo action platformer in 2D, con una pixel art deliziosa ed un accompagnamento musicale sempre sul pezzo. La sorprendente (aggettivo non usato a caso) varietà proposta e l’ottimo bilanciamento di difficoltà e situazioni di gioco fanno sì che tutti dovrebbero provare il titolo sviluppato da Inti Creates. Anche quelli che magari poco sopportano i “giochi folli e dissacranti squisitamente giapponesi”.

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8.3

Grim Guardians: Demon Purge


Grim Guardians: Demon Purge è un ottimo action platformer in 2D, con una pixel art deliziosa ed un accompagnamento musicale sempre sul pezzo. La sorprendente (aggettivo non usato a caso) varietà proposta e l'ottimo bilanciamento di difficoltà e situazioni di gioco fanno sì che tutti dovrebbero provare il titolo sviluppato da Inti Creates. Anche quelli che magari poco sopportano i "giochi folli e dissacranti squisitamente giapponesi".

PRO

Gameplay loop riuscitissimo | Grande varietà | Bilanciamento ottimale | Presentazione visiva e sonora d'alto livello |

CONTRO

Il suo mood e umorismo potrebbero non piacere a tutti | Mancano una serie di features Quality of Life che avremmo decisamente gradito |
Vincenzo D'Alcantara
Vincenzo D'Alcantara
Il mio amore per i videogiochi nasce grazie a mamma Sony e al folle marsupiale creato da Naughty Dog verso la fine degli anni 90. A distanza di più di venti anni i platform continuano ad essere la mia passione che tuttavia si è estesa, naturalmente e masochisticamente, a tutti i giochi impegnativi e "tosti", di qualsiasi genere essi siano.

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