Recensione in pillole: M.A.R.S.

Versione testata: PC

I free-to-play sono da sempre una spada di Damocle per chi decide di sviluppare un gioco di questo tipo. Se da un lato c’è una buona probabilità di attirare un ingente numero di giocatori data la natura gratuita del titolo, dall’altro c’è il grande rischio di non riuscire ad emergere. E in un mercato già conquistato da una spietata concorrenza, diciamocelo, il fallimento è praticamente dietro l’angolo.

I ragazzi di YingPei Games non si sono fatti scoraggiare e hanno continuato a lavorare su M.A.R.S., uno sparatutto in terza persona il cui debutto ufficiale è previsto nel Q2 2021 su Steam. Lo sviluppatore ci ha omaggiato di una chiave per la closed beta, ma ciò che ci siamo trovati di fronte purtroppo non ci ha particolarmente entusiasmati. Anzi, allo stato attuale consiglieremmo caldamente di posticipare il lancio, ma andiamo a scoprire i motivi.

Che gioco è?

M.A.R.S. è uno sparatutto in terza persona sia PvP che PvE ambientato in un contesto futuristico con tanto di robot. Sono presenti il classico multigiocatore competitivo, incluse le partite classificate, e la modalità cooperativa in cui affrontare missioni della carriera o di altre tipologie. Ovviamente, è possibile giocare anche in single player. Il gioco è basato su un sistema a stagioni in cui figura anche l’ormai diffuso Battle Pass, permettendo quindi di sbloccare ricompense extra acquistandolo. Va da sé che tra le valute del gioco ce ne sia anche una premium (denominata QGold), ottenibile appunto con soldi reali e spendibile per oggetti cosmetici, armi, equipaggiamenti e addirittura difficoltà specifiche in mappe in cui non sono ancora state sbloccate. Tendenzialmente, comunque, la maggior parte di ciò che compare nello shop è anche acquistabile con le valute in-game.

Come ogni shooter che si rispetti, anche M.A.R.S. permette di creare classi personalizzate e di potenziare le armi montando svariati componenti, un po’ sulla falsariga di Call of Duty Modern Warfare. Non manca ovviamente la personalizzazione estetica del personaggio e dell’arsenale. In aggiunta, nell’armeria è possibile creare l’equipaggiamento utilizzando i materiali guadagnati dalle missioni.

Descritto in questo modo, sembrerebbe che il free-to-play targato Yingpei Games abbia tutte le carte in regola per competere con i suoi simili. Una volta che si sperimenta il gameplay, purtroppo, questa idea decade piuttosto in fretta. L’I.A. dei nemici non è assolutamente all’altezza, il feedback restituito dalle armi è molto scarso (i fucili di precisione hanno un rinculo prossimo allo zero, per citarne una) e il sistema di mira piuttosto impreciso. A pesare ulteriormente è la totale assenza di una storia, con missioni slegate fra di loro, troppo caotiche ed anonime che si riducono spesso ad una formula “corri-spara-completa”.

Perché giocarlo?

E’ difficile trovare una ragione per giocarlo, soprattutto perché non offre nulla di innovativo che la concorrenza già non abbia e che, indubbiamente, sa rendere molto meglio. Se non disponete di un PC performante e cercate uno sparatutto free-to-play competitivo con cui fare un paio di partite ogni tanto, senza dar peso al comparto tecnico, forse M.A.R.S. merita un’occhiatina. Trattandosi di una beta e, quindi, di una versione molto vicina a quella definitiva, dubitiamo che possa migliorare a sufficienza per essere rivalutato, almeno non nel breve termine.

Perché no?

Il problema di fondo di M.A.R.S. è dovuto al fatto di presentare un gameplay assolutamente non al passo con i tempi, e lo stesso vale per il comparto tecnico generale. Il gioco non supporta risoluzioni superiori a 1920 x 1080, il frame rate è limitato a 60 fps e graficamente si colloca nel 2008, con animazioni veramente legnose e talvolta assenti (il movimento delle labbra quando i personaggi parlano, ndr). Fra l’altro, la modalità a schermo intero non funziona nonostante la si abiliti, rimanendo inevitabilmente in finestra. Una nota negativa va anche ai vari menu di gioco, che risultano piuttosto pieni e confusionari rendendo complessa la comprensibilità degli stessi.

A dare il colpo di grazia ci pensano un comparto audio piuttosto basilare e testi e parlato completamente in inglese. Data la mole di informazioni e statistiche da leggere soprattutto su armi ed equipaggiamenti, si tratta di un limite non di poco conto che va ad escludere (per ora) quella fetta di utenza che non mastica bene la lingua.

Commento finale

Sostanzialmente, M.A.R.S. è rimasto fermo ad almeno 10 anni fa in tutto e per tutto. La decisione di puntare su un free-to-play di un genere già di per sé saturo è stata piuttosto ambiziosa, ma nelle condizioni attuali non c’è nulla che possa permettergli di svettare tra la spietata concorrenza. Forse il fatto di rimanere su un comparto tecnico vecchio è voluto al fine di raggiungere un pubblico il più vasto possibile, ma il concept pare essere stato sviluppato abbastanza alla rinfusa. Troppa carne al fuoco che è rimasta quasi del tutto bruciata, salvando veramente poco. Probabilmente è il PvP a farla franca per un pelo, ma anch’esso rischia di stufare presto. Sinceramente, avremmo preferito meno contenuti ma resi in modo migliore, facendo evolvere pian piano l’esperienza sulla base dei feedback della community.

5.0

Troppo acerbo


Sostanzialmente, M.A.R.S. è rimasto fermo ad almeno 10 anni fa in tutto e per tutto. La decisione di puntare su un free-to-play di un genere già di per sé saturo è stata piuttosto ambiziosa, ma nelle condizioni attuali non c'è nulla che possa permettergli di svettare tra la spietata concorrenza. Forse il fatto di rimanere su un comparto tecnico vecchio è voluto al fine di raggiungere un pubblico il più vasto possibile, ma il concept pare essere stato sviluppato abbastanza alla rinfusa. Troppa carne al fuoco che è rimasta quasi del tutto bruciata, salvando veramente poco. Probabilmente è il PvP a farla franca per un pelo, ma anch'esso rischia di stufare presto. Sinceramente, avremmo preferito meno contenuti ma resi in modo migliore, facendo evolvere pian piano l'esperienza sulla base dei feedback della community.

PRO


CONTRO

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