Recensione in pillole Space Tail: Every Journey Leads Home

Space Tail: Every Journey Leads Home ha una storia particolare alle spalle. Il titolo nasce infatti, dichiaratamente, come un toccante omaggio alle storie dei primi animali astronauti. Agli albori della corsa allo spazio, quando ancora non era ritenuto sicuro mandare l’uomo al di là dell’atmosfera terrestre, gli animali venivano impiegati. Quasi sempre, purtroppo, per missioni di non ritorno. Accanto alla famosa cagnetta Laika, furono inviati anche gatti, scimmie, tartarughe, conigli, topi, ma anche mosche, ragni e moscerini. Una triste pagina dell’esplorazione spaziale: un sacrificio in nome della scienza per alcuni, una esperimento al pari delle cavie da laboratorio per altri.

Sviluppato e prodotto da Enjoy Studio e Red Deer Games ed edito da Longterm Games, il titolo si ispira ai più recenti action platform 2.5D per raccontare una storia toccante e positiva, non senza proporre particolarità. Scopriamo insieme se i buoni propositi del team si sono riversati con successo nella loro creatura.

Space Tail: Every Journey Leads Home sarà disponibile digitalmente dal 3 Novembre su PC (via Steam) e su Nintendo Switch (via eShop).

Sarà impossibile non simpatizzare con Bea.

Versione testata: Nintendo Switch


Che gioco è?

Space Tail: Every Journey Leads Home è un adventure platform in 2.5D particolarmente focalizzato sulla risoluzione di enigmi.

Bea è un cane randagio, con una vita particolarmente difficile. Le cose sembrano mettersi per il meglio quando viene adottata da un padroncino affettuoso, che riempie le sue giornate di amore. Giornate tuttavia che si dividono con strani esperimenti in laboratorio e sessioni di addestramento. Un brutto giorno, Bea viene separata dal proprio padroncino per essere messa in un’astronave, per far parte di uno dei primi programmi di esplorazione spaziale della storia. L’animale si trova impaurito e disorientato dalla vicenda, finché la propria astronave precipita su un pianeta sconosciuto. Lì inizierà un’avventura incredibile per tentare di tornare a casa.

Secondo le aspirazioni del team di sviluppo, la trama del gioco è ispirata ad eventi reali, quando l’umanità ha iniziato la conquista dello spazio inviando cavie verso le stelle. Enjoy Studio e Red Deer hanno voluto creare con Space Tail una sorta di omaggio a tutti gli animali che hanno aperto la strada agli umani per andare nello spazio, la maggior parte non sopravvivendo al viaggio. Con la storia di Bea, hanno voluto dunque raccontare una storia delicata e sensibile, fatta di speranza e forza d’animo.

Bea è un simbolo per tutti gli animali che si sono avventurati nello spazio.

Nel raccontare la loro storia, gli sviluppatori hanno preso ispirazione dai più recenti action platformer, come Ori and the Blind Forest, ma anche la saga di Oddworld. Lo hanno fatto sia artisticamente, sia ludicamente.

Dal punto di vista artistico, Space Tail omaggia colori e sensazioni della saga di Moon Studios. Utilizzando cromatismi saturi all’interno di contrasti decisi, la produzione acquista una personalità ben delineata, arricchita da un level design piuttosto vario ed intricato al punto giusto.

Ludicamente, il titolo offre un’avventura in 2.5D fatta di esplorazione di ampi livelli, ma soprattutto puzzle da risolvere ed interazioni con gli NPC locali. Una scelta, quest’ultima, che avvicina, almeno concettualmente, il titolo alla saga sviluppata e pubblicata da Oddworld Inhabitants.

Troverete alleati inaspettati, ma anche pericoli da fronteggiare.

Perché giocarlo?

Space Tail: Every Journey Leads Home muove da uno spunto narrativo intrigante per fornire un onesto action adventure a scorrimento, con alcune idee interessanti.

La natura canina di Bea ha delle ovvie ripercussioni sul gameplay. Infatti, potrà contare non solo sulla propria agilità, ma anche sui sensi sviluppati di ogni cane attraverso meccaniche che, per certi versi, ci hanno ricordato Dog’s Life, titolo del 2003 uscito per PlayStation 2. Bea potrà, esattamente come il cagnolino protagonista della citata produzione, usare l’olfatto per seguire le tracce e discernere i pericoli. L’udito ci aiuterà ad avvertire fonti di rumore, mentre la vista ci permetterà di scorgere dettagli altrimenti invisibili. Si tratta di abilità che dovranno essere sapientemente sfruttate al momento giusto per scampare ai pericoli, nonché per venire a capo dei molteplici enigmi presenti in Space Tail.

L’ambientazione è quasi sempre ostile, ma affascinante.

Il titolo Enjoy Studio/Red Deer ci mette infatti alle prese non solo con le ostilità di mondi alieni, ma anche con strutture avveniristiche, antiche rovine e molto altro. Per poterle attraversare e proseguire la ricerca di una strada verso casa, Bea dovrà dunque affrontare enigmi basati sulla logica e sul corretto sfruttamento delle risorse ambientali. Un mix interessante, grazie ad una buona varietà ed alla necessità di fare ricorso anche all’altra abilità peculiare di Bea. Ovvero, trovare un modo di comunicare con gli extraterrestri.

Bea infatti si troverà a poter interagire con diverse razze aliene, che ovviamente non potranno comprendere il linguaggio di un cane terrestre. Tuttavia, le diverse azioni di Bea potranno indurre una reazione negli NPC: rabbia, paura, felicità ed indifferenza. Scegliendo correttamente le azioni disponibili grazie ad un menù radiale, potrete tentare di indovinare il tono della conversazione in modo da ottenere la reazione richiesta. Ciascun alieno potrebbe interpretare diversamente le vostre azioni: un ululato di Bea potrebbe terrorizzare come riempire di gioia, così come rotolarsi o fare le feste. Un sistema interessante che concorre a rendere più varia la formula ludica.

Space Tail: Every Journey Leads Home è un toccante omaggio alle storie degli animali astronauti: scopriamo insieme il titolo Enjoy Studio!
A volte potrete convincere gli alieni a seguirvi anche con altri mezzi.

Perché no?

Space Tail: Every Journey Leads Home è un titolo ricco di idee che tuttavia non riesce a sfruttare pienamente a causa di qualche lacuna.

Pad alla mano, il feedback del platforming non convince a causa di una eccessiva leggerezza e fisica dei salti. Bea può spiccare balzi più o meno ampi a seconda della pressione del relativo tasto, tuttavia abbiamo riscontrato una generale imprecisione nella rilevazione delle distanza, con un fastidioso imput lag (perlomeno sulla versione da noi testata). Accadrà dunque di effettuare salti apparentemente difficili con eccessiva facilità, mentre potrebbero subentrare noiosi game over per sessioni sulla carta semplici. Un problema di bilanciamento piuttosto comune per chi si trova alle prime armi con lo sviluppo di action platformer.

I salti non ci hanno proprio convinto.

Le meccaniche di Space Tail appaiono altresì interessanti ma non esenti da difetti. E’ il caso soprattutto del sistema di comunicazione con le razze aliene. Bea può scegliere, tramite menù radiale, una serie di azioni da compiere che potranno essere interpretate differentemente dagli NPC. A seconda dell’umore che riuscirete ad indurre grazie alle vostre azioni, potrete ottenere salute, oggetti o sbloccare nuovi passaggi. E’ un sistema interessante ma che cela una eccessiva componente trial & error: se scegliete male i comportamenti di Bea, l’alieno di turno potrebbe arrabbiarsi o impaurirsi, precludendovi la reazione sperata. Per riprovare, sarete costretti ad allontanarvi per poter tentare da capo dopo qualche istante. Si tratta dunque di attimi che rischiano di spezzare notevolmente il ritmo del gioco, incedere ulteriormente funestato dai molti caricamenti presenti.

Anche il cuore pulsante del titolo, gli enigmi, appaiono di una qualità generalmente buona seppur un po’ altalenante. Accanto a puzzle ingegnosi e raffinati, Space Tail propone anche soluzioni fin troppo classiche spesso “rinfrescate” dalla mescolanza con il già citato sistema di comunicazione con gli NPC alieni. Quella che doveva quindi essere una scelta per dare nuova linfa ad enigmi strutturalmente già visti, finisce con il renderli a tratti ridondanti.

Alcune sessioni sanno di già visto.

Un’ultima parola su un aspetto che speriamo vivamente possa essere patchato, ovvero il watermark costantemente presente sulle cutscene. Infatti, ogni volta che Space Tail vi proporrà filmati con piacevoli intermezzi composti da disegni statici, apparirà in sovraimpressione (al centro della schermata) l’indicazione del tasto da premere per saltare la scena. Si tratta di un dettaglio di poco conto, ma che rovina in parte la presentazione. Ci auguriamo dunque che gli sviluppatori possano predisporre una icona molto meno invasiva con un futuro update.

Commento finale

Space Tail: Every Journey Leads Home è una produzione al contempo coraggiosa e tradizionale. Enjoy Studio e Red Deer Games omaggiano le storie dei primi astronauti animali della storia con un action platformer colorato e sensibile, aggiungendo alcune idee interessanti. Nonostante quanto di buono proponga, il titolo inciampa in una realizzazione generale con diverse sbavature soprattutto sul versante dell’equilibrio ludico di ciascuna sua parte. Merita una possibilità, a patto di mettere in conto qualche spigolo di troppo.

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7.0

Space Tail: Every Journey Leads Home


Space Tail: Every Journey Leads Home è una produzione al contempo coraggiosa e tradizionale. Enjoy Studio e Red Deer Games omaggiano le storie dei primi astronauti animali della storia con un action platformer colorato e sensibile, aggiungendo alcune idee interessanti. Nonostante quanto di buono proponga, il titolo inciampa in una realizzazione generale con diverse sbavature soprattutto sul versante dell'equilibrio ludico di ciascuna sua parte. Merita una possibilità, a patto di mettere in conto qualche spigolo di troppo.

PRO

Direzione artistica buona | Una trama che poggia su un tema inedito | Buona varietà di situazioni e meccaniche |

CONTRO

Il platforming non convince | Sistema di comunicazione a tratti eccessivamente trial & error | Alcuni enigmi meno ispirati di altri |
Danilo Di Gennaro
Danilo Di Gennaro
Viaggiatore nel tempo, utilizzatore della Forza, ex SOLDIER di 1° classe. Accanto ad una passione incrollabile verso il media videoludico da oltre 30 anni, nel tempo mi appassiono quadrimensionalmente a tutto ciò che proviene dal Giappone, nonché a cinema, serie tv, supereroi e molto altro. Allons-y.

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