Improx Games, studio creato da cinque ragazzi finlandesi, con l’intento di programmare videogiochi nel tempo libero, in realtà è giunto alla seconda opera, crescendo decisamente sotto ogni profilo. The Last Cube, a distanza di quasi 6 anni dal precedente titolo, Trimmer Tycoon, è sviluppato e prodotto per PlayStation 4, Microsoft Windows, Xbox One, Linux, macOS, Nintendo Switch, Classic Mac OS.
Versione testata: PC
Che gioco è?
The Last Cube è un Puzzle Game 3D, un avventuroso rompicapo (in realtà ne sono circa un centinaio) che spremerà le vostre meningi fino al sanguinamento (a meno che non vi avvarrete degli aiutini in game). In sostanza pad alla mano guideremo un cubo, attraverso le sue avventure da uno scenario all’altro, per un totale di 18 livelli e 6 diverse ambientazioni.
Superato il primo, si avrà accesso ad un Hub dal quale partiremo e torneremo al superamento di ogni livello. Il gioco ha anche una sorta di storia a sorreggere l’impianto di gioco, ed è presto spiegata: siamo l’ultimo cubo rimasto in vita nel mondo di gioco, e dovremo superare tutti i vari livelli per salvare la nostra specie.
E’ chiaro si tratti giusto di un incipit per dare una sorta di senso all’azione, considerando che poi il gioco è costituito al 100% da gameplay. Ad ogni modo ci ritroveremo con il nostro cubo ad esplorare tutti questi scenari alieni, pieno di strane e sconosciute tecnologie, tra architettura futuristica e ambienti primordiali.
La particolarità che rende il gameplay veramente profondo e variegato è che il cubo potrà “timbrare” i simboli a terra su uno dei propri lati. Rotolando poi, potremo far combaciare il simbolo che abbiamo incollato con altrettanti presenti a terra, scaturendo di volta in volta effetti diversi.
Dovremo fare attenzione a non far poggiare il lato del cubo timbrato con i quadrati sul terreno coperti d’acqua altrimenti finiremo per cancellare i simboli appresi. Avremo a disposizione una vasta gamma di skill, dovute ai simboli timbrati, o tramite combinazione di tasti: potremo scattare, roteare su noi stessi, saltare e molto altro ancora.
Il gameplay di The Last Cube ci ha veramente stupidi sin dalle prime fasi di gioco.
Ogni singolo livello oltre a poter essere portato a termine, serba sfide extra che permetteranno alla campagna in single player una discreta rigiocabilità, incidendo positivamente sulla longevità.
Perché acquistarlo?
Riguardo al perché si e perché no, saremo molto sintetici. The Last Cube appartiene ad un genere che sostanzialmente o si ama o si odia.
E’ un po’ come scervellarsi con il cubo di Rubik: c’è chi potrebbe completarne le facce ogni giorno, e chi invece dopo 2 minuti lo lancerebbe sotto ad un ponte.
Se siete amanti del genere ve lo consigliamo assolutamente: intuitivo sin da subito, localizzato in italiano (che non fa mai male,ndr) nonostante sia un titolo indie, dal gameplay profondo e variegato e con uno stile grafico che non richiede molte risorse hardware ma che risulta piuttosto accattivante.
Considerando la versione per Nintendo Switch, potrebbe essere il gioco perfetto da godersi in portabilità, tra un impegno e l’altro, in treno o in fila dal medico, come anti-stress dalle vicissitudini quotidiane.
Perché no?
Beh, se siete poco pazienti, poco amanti dei rompicapo ed in generale di quelle attività che stimolano con solerzia alcune cavità cerebrali, non è semplicemente il gioco adatto a voi.
Molto spesso per superare un livello dovremo ingegnarci riguardo al preciso e simmetrico percorso da seguire, in modo da far combaciare i lati timbrati del nostro cubo, rotolata dopo rotolata, con determinate mattonelle anch’esse segnate da qualche glifo particolare.
Oltretutto andando avanti chiaramente il livello di sfida andrà crescendo, per cui se la vostra soglia di self-control già in partenza fosse limitata, passate oltre e cercate qualcosa più sulle vostre corde.
Commento finale
The Last Cube è un prodotto estremamente di nicchia ed effettivamente adatto una platea ben specifica, composta da amanti di puzzle e rompicapo. Molti gli scenari disponibili dal bioma variegato e ben realizzato. Un titolo di qualità considerando il minuscolo team che lo ha sviluppato. In definitiva un’ottima uscita per gli amanti del genere, considerando un gameplay originale e molto profondo, che metterà alla frusta la vostra CPU cerebrale.
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