Who Pressed Mute on Uncle Marcus? è un gioco in FMV (“Full Motion Video”) pubblicato da Wales Interactive e sviluppato da Good Game Gate, specialisti in questo genere di giochi, di cui, lo diciamo subito, non siamo affatto estimatori.
Nonostante ciò, dobbiamo comunque ammettere che fino alla scoperta del mistero il titolo ci ha tenuti incollati allo schermo. Che poi ci sia praticamente poco altro da elogiare è un altro discorso.
Nella recensione cercheremo di spiegarvi al meglio le (poche) qualità del titolo, inquadrando soprattutto la tipologia di prodotto. Vi avvisiamo già da ora, parliamo di roba veramente di nicchia.
Who Pressed Mute on Uncle Marcus? è disponibile da qualche mese su PC, PlayStation 4, Xbox One e Nintendo Switch.
Versione testata: PS4 in retro-compatibilità su PS5
Che gioco è?
Prima di tutto, cerchiamo di capire cosa sono i giochi in FMV.
Il full motion video (sigla FMV) è una tecnica di narrazione utilizzata nei videogiochi che impiega dei file video preregistrati con attori in carne ed ossa (live action), al posto della computer grafica o delle cutscene in engine. Alcuni giochi utilizzano i FMV per presentare informazioni durante gli intermezzi, altri impiegano esclusivamente questa tecnica durante tutto il gioco e vengono definiti film interattivi.
Who Pressed Mute on Uncle Marcus? rientra in questa seconda sub-categoria: non dovremo far altro che assistere a varie scene, scegliendo di volta in volta “l’ordine” di interazione con gli altri personaggi. Interazione che si realizza sempre attraverso scelte 50/50, niente di più, niente di meno.
Prendendo le scelte giuste, facendo leva sulle personalità dei personaggi, otterremo varie informazioni che poi ci saranno utili per compiere la scelta finale.
Ma diamo un contesto a questo impianto “ludico” (appositamente scritto tra virgolette).
Noi giocheremo nei panni di Abigail, avvocato ventenne e forse l’unico membro della famiglia, insieme allo zio Marcus del titolo, a non essere del tutto matta. Per festeggiare il suo compleanno, la madre della ragazza organizza un gioco a quiz in videochiamata, come da tradizione familiare.
Dovremo quindi interagire, da lì a poco, con la festeggiata, una pessima madre egoista e piena di sé, con Lottie, la sorella minore, influencer ossessionata dal suo personaggio, con zia June, una donna svampita che ha seri problemi con l’alcool, con i cugini Toby e Bradley, il primo impegnato in una sorte di missione umanitaria ma solamente per fini egoistici, il secondo ossessionato dalla morte, dai serial killer e tante altre cose tutt’altro che solari, e per finire, con l’imbranata nonna.
Ma poco prima dell’inizio del quiz, Abigail riceve una videochiamata dal suo zio preferito Marcus. L’uomo è stato avvelenato ad una riunione di famiglia avvenuta qualche giorno prima e chiede alla ragazza, l’unica assente alla riunione, di capire come è stato avvelenato e da chi, in modo da riuscire a salvarsi prendendo il giusto antidoto.
Quindi, ritornando al “gameplay”, durante i vari round del quiz dovremo scegliere con chi fare coppia, in modo da cercare di ottenere quante più informazioni possibili per salvare zio Marcus e smascherare l’assassino.
Perché giocarlo?
Da come avrete potuto intuire, Who Pressed Mute on Uncle Marcus? è un titolo estremamente di nicchia, quindi è difficile consigliarlo a cuor leggero. Ad ogni modo, la produzione ha sicuramente un paio di pregi.
Prima di tutto, uno dei punti di forza è da ricercarsi sicuramente nella recitazione. Tutti gli attori hanno svolto un ottimo lavoro. Nonostante gli eccessi recitativi, necessari e propedeutici a questo tipo di produzioni, la prestazione attoriale risulta sempre adeguata e piacevole.
Inoltre, come accennato in apertura di recensione, il gioco riesce a tenere incollati allo schermo fino alla risoluzione del mistero. Il problema è che arrivare al momento “Eureka!” può diventare subito noioso e stancante a causa della struttura di gioco, infatti…
Perché no?
… è necessario giocare e rigiocare più volte in maniera estenuante l’intero gioco, scelta che può portare inutile tedio al videogiocatore.
Alla fine del quiz, infatti, sarà possibile effettuare la “scelta”, ovvero accusare il presunto colpevole, solo se avremo sbloccato prove a sufficienza. Noi abbiamo impiegato 2 ore e 30 minuti per riuscire a raccogliere prove sufficienti ad accusare uno dei partecipanti alla videochiamata, e sapevamo sicuramente che comunque non era il colpevole.
Quindi? Si ricomincia, semplice! Il loop risulta veramente pesante già dal secondo replay, nonostante i soli 45 minuti richiesti per una intera run e nonostante la possibilità di saltare alcune scene già viste. Le 4 ore impiegate per risolvere il mistero ci sono sembrate di più proprio per questa ridondanza.
Una peculiarità della progressione risiede nel fatto che gli indizi ottenuti nelle partite precedenti saranno già sbloccati nelle successive, e ciò va a minare tutto il contesto narrativo di cui sopra (non che fosse inattaccabile, anzi) visto che “entreremo in scena” con una pletora di informazioni che tecnicamente non avremmo dovuto avere.
Questa scelta, a nostro parere, va a minare le fondamenta strutturali del gioco stesso. Certo, in questo modo il titolo funziona, ma si viene a creare una dissonanza troppo palese che rovina in maniera netta la sospensione dell’incredulità e che non possiamo ignorare in un titolo che praticamente si focalizza solo sulla narrazione.
Da sottolineare che il gioco è interamente in inglese, non sono presenti nemmeno sottotitoli in italiano. Risulta molto semplice da seguire anche per chi conosce poco la lingua di Albione, ma volevamo comunque precisarlo, vista la natura totalmente narrativa del progetto.
Commento finale
Who Pressed Mute on Uncle Marcus? è un titolo troppo particolare per piacere a tutti. E scommettiamo che anche gli amanti di questa tipologia di giochi potrebbero storcere il naso a causa delle fondamenta strutturali che permettono al gioco di funzionare, basate un design “difettoso” che penalizza l’incedere narrativo, forzandolo artificiosamente.