Recensione Mario + Rabbids Sparks of Hope

Mario + Rabbids Sparks of Hope arriva finalmente su Nintendo Switch a distanza di cinque anni dal predecessore. Un titolo, quest’ultimo, che arrivò a tutti gli effetti completamente a sorpresa nell’agosto del 2017.

Kingdom Battle era un progetto di cui non si sapeva sostanzialmente nulla fino a pochi mesi prima della release. Sulla carta, il titolo si presentava come un crossover a dir poco folle. Mario e compagni incrociavano infatti il proprio cammino con gli scatenati Rabbids di Ubisoft in un’avventura strategica con un impianto ludico che richiamava capolavori come XCOM. Nel più piacevole stupore generale, il titolo ha rappresentato una delle più grandi sorprese videoludiche della storia recente. Kingdom Battle riusciva infatti a proporre un’esperienza fresca e genuinamente divertente, trovando un improbabile punto di incontro tra franchise lontani in un genere altrettanto distante da entrambi.

Un successo di critica e pubblico che ha portato Ubisoft e Nintendo a rinnovare la collaborazione con un nuovo capitolo. Mario + Rabbids Sparks of Hope non è tuttavia un semplice more of the same che sfrutta le solide basi esistenti, bensì un progetto molto, molto più ambizioso.

Sviluppato da una compartecipazione tra Ubisoft Paris e l’italianissima Ubisoft Milan del creative director Davide Soliani, con l’ulteriore ausilio degli studi Chengdu, Montpellier e Pune, Sparks of Hope arriverà su Nintendo Switch il prossimo 20 Ottobre in edizione fisica ed in digitale su eShop.

I Rabbids e i personaggi dell’universo Nintendo continuano a funzionare straordinariamente bene insieme.

Take me down to Rabbids city

Dopo gli eventi di Kingdom Battle, la vita scorre serena e felice nel Regno dei Funghi. Mario, Luigi e la principessa Peach, assieme a Beep-O e ai Rabbids, si godono la pace ed un meritato riposo. Purtroppo, un giorno la quiete viene rovinata dalla comparsa di una essenza maligna che tenta di corrompere il Regno: l’Oscutiferio. Sventata la minaccia, i nostri eroi apprenderanno che una misteriosa entità di nome Cursa ha intenzione di gettare l’universo nel caos. Per farlo, ha intenzione di attingere al potere di piccole creature, in parte Sfavillotti ed in parte Rabbids: gli Spark. Mario ed i suoi amici dovranno dunque partire alla volta di un’avventura galattica per risolvere la situazione.

Il primo pianeta si ispira abbastanza evidentemente alla Grecia e Santorini.

L’incipit narrativo fornisce la premessa per una della maggiori rivoluzioni rispetto a Kingdom Battle. Nel corso del viaggio intrapreso dai nostri eroi, sarà infatti possibile esplorare liberamente cinque pianeti diversi. Differentemente dal predecessore, Sparks of Hope si apre ad una struttura più simile ad un action adventure in cui poter esplorare ambientazioni ricche di missioni secondarie, collezionabili e potenziamenti da sbloccare. Quella che potrebbe sembrare una scelta in linea con il gusto Ubisoft per gli open world, evidenzia invece un cambio di ritmo provvidenziale.

Mario & company potranno dunque esplorare pianeti estremamente diversi l’uno dall’altro. Pur strizzando visivamente l’occhio ai macro livelli dei Mario 3D, la loro formula ludica è maggiormente legata all’esplorazione con elementi metroidvania. Alcune aree infatti potranno essere inizialmente inaccessibili fino a che completerete determinati requisiti oppure avrete l’abilità giusta. Esplorando potrete imbattervi in attività secondarie, sfide rompicapo, battaglie nascoste, scorciatoie e molto altro. Si tratta a nostro avviso di una scelta vincente che da respiro all’intera produzione. Il player riprende fiato tra un combattimento e l’altro: al contempo, può godere di una varietà maggiore, costantemente premiata dallo sblocco di oggetti, potenziamenti, Echo memorie (documenti di lore) ed altro.

Potrete evitare alcuni scontri grazie allo stealth, se è quello che preferite.

And I saw Sparks

Se la struttura ludica ha visto l’introduzione di mondi liberamente esplorabili ricchi di attività, Sparks of Hope non dimentica il suo core gameplay tattico. Anzi, lo arricchisce ulteriormente con nuove rilevanti idee.

Per coloro che si avvicinano per la prima volta al brand, Mario + Rabbids presenta un gameplay da RPG tattico che rievoca la tradizione di XCOM (su Switch è presente la collection del secondo capitolo). All’interno di arene progressivamente più complesse, il compito del player sarà soddisfare determinati requisiti per ottenere la vittoria. Ad esempio, si dovrà raggiungere incolumi un’area specifica, sopravvivere un numero prefissato di turni oppure annientare gli avversari.

Si, annientare. Perché Mario ed i Rabbids imbracceranno varie armi per contrastare le armate dell’Oscutiferio, sfruttando le loro abilità specifiche per avere la meglio. I personaggi si potranno spostare sul campo di battaglia con le abilità di Movimento e le Azioni Libere. Successivamente, si utilizzeranno i Punti Azione per attaccare o ricorrere ad abilità speciali. Al termine del loro turno, sarà la volta della risposta dei nemici, e così via, in una ideale partita a scacchi per decretare il vincitore.

Sfruttare personaggi utili dalla distanza è una buona tattica ma attenzione: alcune coperture possono essere distrutte

A differenza di Kingdom Battle, Sparks of Hope concede al player di muoversi liberamente nell’area di combattimento. Mentre il predecessore ricorreva ad un classico spostamento per caselle, ora il player potrà muoversi secondo la propria discrezionalità all’interno di un raggio massimo. Quella che può sembrare una modifica di poco conto, ha delle evidenti ripercussioni non solo nelle tattiche di approccio, ma anche in quelle difensive. Una libertà di scelta che apre la manovra strategica del player, che potrà muovere sapientemente il proprio team in maniera più corale, dinamica e reattiva.

L’altra grande introduzione di questo capitolo sono proprio gli Spark. Le piccole creature infatti rappresentano una risorsa essenziale in battaglia. Ciascuno di essi vanta un Potere Attivo ed un Bonus Passivo: è possibile attivare fino a due Spark per ciascun eroe, creando combinazioni sempre diverse. Per esempio, potrete attribuire uno Spark velenoso ad un eroe per permettergli di rilasciare un attacco per infiggere lo status alterato. Oppure sfruttare uno Spark che consente di radunare i nemici in un punto specifico, spianandovi la strada per un successivo devastante attacco ad area.

Le combinazioni sono molteplici e possono trovare sinergie con le peculiarità di ciascun eroe. Rabbid Luigi può colpire più nemici in successione col proprio frisbee: perché non attribuirgli lo Spark elementale giusto per sfruttare la debolezza dei vostri avversari e sfoltire più rapidamente le loro fila? Gli esperimenti saranno molteplici, grazie ad un cast di nove eroi e ben 30 Spark da salvare, alcuni opzionali, sapientemente nascosti e difficili da liberare.

Gli Spark aumentano ulteriormente il ventaglio di possibilità strategiche.

I Hope you both feel the Sparks

Sparks of Hope è un titolo generoso, che vi terrà compagnia per un numero di ore soddisfacente. Laddove desideriate portare a termine solo la storia, vi potrebbero bastare una decina di ore. Tuttavia, vi sconsigliamo di correre a perdifiato verso la conclusione delle vicende: prendetevi il giusto tempo ed esplorate quanto il titolo ha da offrire. A seconda dell’abilità individuale, potrebbero servirvi anche oltre il triplo delle ore per vedere tutto quello che il titolo riserva.

I team di sviluppo che hanno lavorato al titolo hanno riversato in esso una quantità evidente di cura ed amore per i personaggi. Tanto i Rabbids quanto gli iconici volti Nintendo si muovono in un universo colorato e divertente, ricco di dettagli e piccoli approfondimenti sui personaggi principali. Il titolo si difende bene anche a livello tecnico, con prestazioni stabili sia in modalità portatile sia docked. Una piacevolezza e stabilità generale che deve pagare un piccolo prezzo, con alcune aree meno ricche di dettagli di altre. Ma si tratta del classico pelo nell’uovo.

In questo senso, non possiamo non fare un plauso all’ottimo lavoro svolto nei testi e nel doppiaggio italiano. Una simbiosi artistica che trova un elemento imprescindibile in una altrettanto meritevole colonna sonora, realizzata da compositori del calibro di Yōko Shimomura (Xenoblade Chronicles, le saghe di Kingdom Hearts e di Mario & Luigi), Grant Kirkhope (Kingdom Battle e la serie di Banjo) e Gareth Cocker (gli Ori di Moon Studios).

La colonna sonora da il meglio di sé durante i combattimenti.

In quest’ottica, stona la scelta di non aver integralmente doppiato i dialoghi presenti nel titolo. Noterete ben presto, infatti, che salvo poche eccezioni, l’estroso cast si esprimerà recitando solo brevi ed importanti battute, lasciando il resto dei dialoghi alle classiche vignette. Una scelta che possiamo comprendere, ma che non condividiamo pienamente. Constatare che alcune divertentissime battute ed interazioni non hanno potuto godere della qualità del lavoro dei doppiatori ci ha lasciato un po’ di amaro in bocca.

Qualche dubbio ci rimane sulla progressione dei personaggi. Attraverso l’aumento dell’esperienza e dei livelli, sarà possibile sbloccare potenziamenti ed abilità all’interno degli skill tree. Questo, assieme ad un crescente numero di Sparks, permette di creare build interessanti ma con potenziali rischi. Nulla vieta infatti di sviluppare i personaggi permettendo loro di poter contare fin dai primi momenti di una vita maggiorata o di una superiore possibilità di movimento. I giocatori più smaliziati potrebbe trovare il sistema fin troppo permissivo e capace di creare combinazioni fin troppo forti.

Lo skill tree permette di incrementare aspetti legati alla salute, al movimento, alle armi, alle tecniche e…

Commento finale

Mario + Rabbids Sparks of Hope è semplicemente un trionfo. Il titolo non si limita a riprendere e valorizzare ogni elemento che aveva decretato il successo di Kingdom Battle ma si spinge ben al di là. Con audacia e coraggio, la produzione Ubisoft impreziosisce la struttura ludica con scelte ambiziose ed ardite. Sparks of Hope vola dunque verso nuovi traguardi, grazie all’esplorazione dei mondi, alle intriganti aggiunte al sistema tattico ed all’abbondanza di contenuti. L’ennesimo grande titolo della ludoteca di Nintendo Switch.

9.0

Mario + Rabbids Sparks of Hope


Mario + Rabbids Sparks of Hope è semplicemente un trionfo. Il titolo non si limita a riprendere e valorizzare ogni elemento che aveva decretato il successo di Kingdom Battle ma si spinge ben al di là. Con audacia e coraggio, la produzione Ubisoft impreziosisce la struttura ludica con scelte ambiziose ed ardite. Sparks of Hope vola dunque verso nuovi traguardi, grazie all'esplorazione dei mondi, alle intriganti aggiunte al sistema tattico ed all'abbondanza di contenuti. L'ennesimo grande titolo della ludoteca di Nintendo Switch.

PRO

L'esplorazione dei mondi è una ventata di aria fresca che aumenta l'offerta ludica | Nuove interessanti introduzioni nel gameplay tattico | Artisticamente e musicalmente ispirato |

CONTRO

L'ottimo doppiaggio poteva essere più esteso | Qualche area è meno dettagliata di altre | La libertà di sviluppo dei personaggi potrebbe portare qualche squilibrio |

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