Mika and the Witch’s Mountain è uno di quei progetti che nascono grazie ad un particolare riscontro di pubblico. Abraham Cozar, game designer spagnolo di Chibig, lanciava infatti nel Febbraio 2023 un Kickstarter volto al recupero di una cifra tutto sommato modesta per il completamento del progetto. L’obiettivo iniziale veniva tuttavia letteralmente frantumato e travolto dall’interesse della gente, capace di racimolare oltre 1 milione e trecentomila euro contro gli appena 40.000 fissati come target. Un successo tale da far aumentare notevolmente le dimensioni del progetto che, inizialmente previsto per la fine del 2023, arriva invece adesso in edizione completa dopo un preliminare periodo di accesso anticipato.
Come accade questa magia? Difficile dirlo, praticamente impossibile prevedere una alchimia affidabile. Forse grazie alla prospettiva di una colorata e delicata avventura nei panni di una simpatica streghetta. Magari l’attrattiva di un titolo diverso dal solito, lontano dall’azione esuberante in favore di ritmi lenti e rilassati. O chissà, magari il design generale che rimanda alla tradizione dello Studio Ghibli ed al gusto di qualche generazione videoludica fa, capace di smuovere l’amarcord di tantissime persone. Ad ogni buon conto, quale che sia la ragione dietro il grande riscontro dell’idea di Chibig, oggi vi possiamo rivelare come si è concretizzato il cammino della piccola Mika da idea concettuale a titolo finito.
Mika and the Witch’s Mountain sarà disponibile dal 21 Agosto per PC (via Steam) e Nintendo Switch.
Versione testata: Nintendo Switch
Linee aeree Mika
La piccola Mika è una simpatica ed intraprendente ragazzina che punta a diventare strega, come sua madre. Proprio quest’ultima, per farle compiere tutti gli studi necessari per lo sviluppo dei propri poteri, la manda direttamente dalla potente Olagari sulla cima del Monte Gaun. La burbera insegnante non sposa tuttavia esattamente uno stile educativo montessoriano. Spinge infatti Mika giù dalla montagna senza troppi convenevoli, invitandola a trovare i mezzi e la forza di raggiungerla e meritarsi la sua occasione di essere introdotta alla stregoneria. La giovane, atterrata sana e salva, non si perde d’animo ma comprenderà presto che la via più rapida per tornare da Olagari è… lavorare come fattorina e guadagnare abbastanza per permettersi nuove e più efficienti scope da cavalcare.
L’obiettivo dichiarato degli sviluppatori è stato fin da principio quello di fornire una storia delicata e spensierata, senza particolari intrecci e risvolti. Un semplice racconto di formazione, immerso in un mondo colorato che richiama la migliore scuola di animazione giapponese, tale da prendere per mano i giocatori e coccolarli. In questo senso, Chibig colpisce nel segno. Possiamo infatti tranquillamente affermare che il team di sviluppo ha raggiunto lo scopo grazie soprattutto ad una sensibilità artistica evidente.
Ogni cosa, dalla scelta dei colori al design dei personaggi, avvolge il giocatore e lo cala in un’avventura fresca e positiva. La storia viene raccontata tramite personaggi altrettanto gradevoli e con dialoghi divertenti ma non per questo senza fornire qualche piccolo grande spunto di riflessione. Persino la colonna sonora accompagna il racconto di Mika con musiche calzanti, rilassanti e distensive. Il tutto al netto di un comparto tecnico sostanzialmente modesto che strizza esteticamente l’occhio a The Legend of Zelda: The Wind Waker, pur non raggiungendone ricchezza e pulizia. La versione Switch da noi testata ha retto bene in ogni circostanza, anche se abbiamo notato qualche incertezza nel framerate soprattutto in modalità portatile.
Soddisfatti o rimborsati
Mika and the Witch’s Mountain, contrariamente a ciò che potrebbe apparire, fonda la propria idea ludica su un loop ben preciso.
Non aspettatevi infatti il classico platform open world, o aree colme di avversari ad insidiare pericoli. Chibig ci affida un compito molto semplice: migliorare costantemente le capacità di movimento della protagonista. Precipitata dal Monte Gaun, infatti, avrete a disposizione solo una scopa rattoppata, incapace di sostenere grandi altezze o manovre estreme. Mika capirà di dover mettere su un piccolo gruzzoletto di denaro per ottenere dalla artigiana locale delle soluzioni migliori. Per farlo, la giovane verrà presto assunta come corriere per le consegne locali sull’isola.
Il loop diventa dunque molto semplice nella sua schematizzazione. Ogni giorno avrete una serie di consegne da portare a termine, che vi porteranno ad esplorare lentamente ogni anfratto del mondo di gioco. Attenzione però: non tutto sarà semplice. Non solo dovrete interpretare la morfologia dell’isola per capire come attraversarla, ma anche tenere in debita considerazione le particolarità di ogni consegna. Potrebbero capitarvi per le mani oggetti che non possono assolutamente bagnarsi, o fragilità alle quali prestare attenzione nelle vostre manovre di volo. Se riuscirete a soddisfare ogni requisito per ciascun pacco, otterrete una valutazione positiva ed una remunerazione adeguata. Viceversa, se sbaglierete troppo, resterete a bocca asciutta.
Con il sudato salario, Mika potrà avere accesso a nuove scope maggiormente versatili, in grado di farla lentamente diventare un corriere modello… in attesa di tornare finalmente dalla bisbetica Olagari. Nel tragitto, non mancheranno una nutrita quantità di collezionabili da raccogliere, come anche una buona selezione di graziosi costumi alternativi per la streghetta.
Pomi di ottone? Solo manici di scopa
Quello che vi abbiamo descritto finora è dunque un titolo assolutamente piacevole, discretamente originale ed indubbiamente rilassante. Ci sono però alcuni aspetti che allontanano Mika and the Witch’s Mountain dall’essere un prodotto da poter consigliare proprio a tutti.
Anzitutto, abbiamo qualche perplessità sul sistema di controllo delle fasi volanti. Se in linea generale funziona e permette di realizzare quanto richiesto dal level design, tuttavia sussiste una evidente imprecisione laddove siano necessarie manovre in spazi stretti. Altrettanto complessa da decifrare, soprattutto all’inizio, è la severità delle hitbox che si traduce in pacchi frequentemente danneggiati.
Il ritmo dell’avventura, inoltre, desta qualche perplessità. Il gameplay funziona, ma soprattutto all’inizio è fin troppo lento e compassato, complice anche la necessità di mettere in pausa per poter consultare la mappa e capire dove recarsi per la prossima consegna. Comprendiamo la necessità di realizzare un’opera a ritmi bassi, ma a tratti ci è sembrato forse troppo.
Il che ci porta ad una considerazione inevitabile. Mika and the Witch’s Mountain non è un prodotto per tutti i palati. Accanto ad una ispirazione encomiabile, la realizzazione è altrettanto fedele agli obiettivi del team di sviluppo. Questo lo rende un prodotto adatto a chi cerca un’esperienza lieve come il volo della simpatica streghetta dai capelli fucsia. Diversamente, chi cerca costantemente una sfida da intraprendere e mondi virtuali ricchi di attività, potrebbe accusare la noia fin dalle prime ore. Un’opera dunque diversa… e sinceramente va bene così.
Commento finale
Mika and the Witch’s Mountain è un piacevole e delicato racconto su una piccola streghetta che insegue il suo sogno e delle difficoltà che dovrà superare per farcela. Un titolo leggero e sognante, graziato da una direzione artistica toccante tanto nell’estetica quanto nella colonna sonora. Il coraggio di creare un titolo senza risvolti action bensì ancorato unicamente ad un gameplay loop semplice e rilassante non può essere sottovalutato. Tuttavia, le particolarità della produzione ne rappresentano al contempo i suoi stessi limiti, a causa di problemi di pacing (e di controlli) che potrebbero compromettere l’engagement del pubblico. Dedicato ai più giovani nonché a chi ha voglia di rilassarsi senza pensare troppo a meccaniche ludiche complesse e difficoltà proibitive.