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Un Souls – Like su piccola scala!
È difficile parlare di Mortal Shell senza fare alcun riferimento ad altri giochi Souls – Like come: Dark Souls, Bloodborne e Sekiro: Shadows Die Twice – perché lo sviluppatore Cold Symmetry ha ovviamente creato una lettera d’amore al lavoro di From Software. Ma attenzione, Mortal Shell non è un semplice “omaggio”. Aggiunge idee e meccaniche che cambiano il modo di pensare al combattimento. È un gioco simile ai Souls ma su piccola scala, che richiede un investimento di tempo minore per apprenderne le meccaniche e soprattutto è molto meno frustrante rispetto ad altri titoli del genere. Sembra essere stato pensato per i giocatori più “occasionali” – magari interessati a questo tipo di esperienza, ma che hanno faticato ad indossare i panni del Cacciatore o di un portatore del “Segno Oscuro”.
Lo spirito bianco
Il protagonista di Mortal Shell è un essere senza volto e senza voce soprannominato “The Foundling“, più simile a uno spirito che a una persona, che lascia quello che sembra essere una sorta di piano astrale per avventurarsi in un mondo in decomposizione e velenoso noto come Fallgrim. Lì, incontra vari personaggi che pronunciano discorsi tipicamente inquietanti e criptici sul graduale degrado del mondo e sugli zeloti religiosi che lo popolano. In pratica, chiunque incontri vuole ucciderlo, e nella forma di spirito bianco, è sostanzialmente inadatto ad affrontare quasi qualsiasi nemico – infatti, un solo colpo lo distruggerà.
Per sopravvivere, ha bisogno di un corpo migliore, da cui deriva il nome Mortal Shell. Sarete in grado di “abitare” i cadaveri, denominati gusci (da qui il termine “shell”), di alcuni guerrieri gloriosi che troverete lungo la strada, il che vi rende un po’ meno inclini alla morte istantanea. I quattro gusci presenti nel gioco hanno caratteristiche leggermente diverse l’uno dall’altro, fornendo una serie di diverse build di personaggi che potrete scambiare mentre giocate. Ognuno ha anche vantaggi speciali unici che sarà possibile sbloccare in un modo tipicamente Souls-like spendendo le valute che guadagnate uccidendo i nemici – valute che potrete perdere permanentemente se verrete uccisi e se non le recupererete dal vostro stesso cadavere. I quattro “cavalieri” rendono Mortal Shell molto più accessibile rispetto ad altri Souls, poiché sarà necessario semplicemente imparare come gestirli, piuttosto che preoccuparsi di sviluppare le statistiche di una build del personaggio in stile RPG.
Il combat system strizza l’occhio ad altri titoli del settore
Il combattimento in Mortal Shell deve le sue basi a Dark Souls e Bloodborne, che funzionano quasi allo stesso modo. Il giocatore ha a disposizione un attacco leggero più rapido e un attacco pesante più lento, oltre a un passo indietro che può convertire in un movimento utile per schivare i nemici. Quanto può far oscillare la spada e quante volte può schivare i colpi inflitti sono dettati da un indicatore di resistenza, che si ricarica piuttosto rapidamente.
È presente anche una parata e una risposta che è quasi esattamente come l’attacco Viscerale di Bloodborne, ma con una funzione essenziale diversa. Se riuscite a cronometrare correttamente una parata, l’attacco di risposta che otterrete in seguito ripristinerà la salute, rendendolo il modo più affidabile per curarvi nel gioco, altrimenti potrete fare affidamento sugli oggetti di consumo che troverete in tutto il mondo di gioco. Tuttavia, non potrete attivare la parata a meno che non accumuliate un indicatore chiamato Risolutezza, che otterrete infliggendo danni. Il sistema spinge il giocatore ad essere più aggressivo, sferrando colpi ed effettuando parate in modo da poter rimanere in vita.
Un’anima di pietra
La caratteristica che distingue Mortal Shell dalle sue ispirazioni è l’abilità di “Pietrificazione“, qualcosa di intrinseco alla forma spirituale del protagonista. Quando vi indurite, vi trasformate brevemente in pietra, permettendovi di limitare un colpo prima che la pietra si rompa. Bloccare un colpo con la pietrificazione spesso farà vacillare il vostro avversario mentre il suo colpo rimbalzerà su di voi, mettendolo leggermente fuori equilibrio. L’abilità in questione ha un breve lasso di recupero, quindi non è possibile usarla costantemente: è pensata per essere attivata in modo strategico, in particolare quando state affrontando una raffica di colpi o anche quando siete nel mezzo della vostra stessa animazione di attacco. Potrete iniziare uno “swing” e indurirvi a metà, ignorando gli attacchi degli avversari in modo da poter sferrare il vostro colpo.
L’abilità di indurimento fornisce una serie completamente nuova di strategie essenziali per il combattimento. Vi consente di trasformarvi in un cavallo di Troia, esortando i nemici ad attaccarvi in modo da poter aggirare la loro guardia. Soprattutto con i boss più forti ed ostici, la chiave della vittoria è quasi sempre quella di pietrificarsi strategicamente in modo da poter infliggere un colpo quando altrimenti verreste eviscerati. Usandolo a metà combattimento, potrete farvi strada fra i nemici, mantenendo una serie di colpi devastanti mentre sbilanciate la vostra “preda” e al contempo mitigando qualsiasi “punizione” che potreste ricevere dalla vostra eccessiva aggressività.
“Mortal Shell sembra un gioco di Dark Souls, che vi spinge a sviluppare abilità, studiare i nemici, utilizzare con cura le risorse e mescolare in modo intelligente gioco aggressivo e difensivo”
L’indurimento, quindi, rende il combattimento di Mortal Shell calcolato e deliberato, e insieme ad una schivata molto indulgente che vi rende praticamente invincibili, riduce di gran lunga anche la difficoltà, senza necessariamente farvi capire che il gioco è un po’ meno brutale rispetto alle sue ispirazioni. E questa sembra essere la perfetta alchimia che Cold Symmetry stava ricercando.
Mortal Shell sembra un gioco di Dark Souls, che vi spinge a sviluppare abilità, studiare i nemici, utilizzare con cura le risorse e mescolare in modo intelligente gioco aggressivo e difensivo. Ma è anche un titolo in cui è possibile schivare praticamente qualsiasi attacco nemico o ignorarlo del tutto indurendovi per ottenere un colpo libero. Queste abilità consentono ancora al combattimento di sembrare intenso per la maggior parte del tempo, ma il gioco non si aspetta nemmeno che il giocatore passi ore e ore a sconfiggere un singolo boss.
La pietrificazione può creare dipendenza
Il grande svantaggio del sistema di combattimento di Mortal Shell è che è facile diventare troppo dipendenti dall’indurimento per eliminare lentamente nemici e boss. In questo modo, un combattimento con un boss si riduce praticamente ad alcune azioni reiterate: trasformarsi in pietra, colpire, schivare per evitare rappresaglie e ripetere quel processo per cinque o dieci minuti finché non è tutto finito. Questa combinazione è in realtà una strategia praticabile in molti dei combattimenti del gioco e può trasformare le battaglie contro alcuni degli avversari più duri, in duelli da “quattro soldi” in cui non vi sentirete mai in reale pericolo.
Alla scoperta del mondo di gioco
Il grande obiettivo di Mortal Shell (al di fuori del combattimento) è di invogliare il giocatore ad esplorare, e lo fa, praticamente in ogni sistema di gioco. Trascorrerete la maggior parte del tempo esplorando Fallgrim e, mentre lo farete, presto vi imbatterete nei suoi tre enormi templi che presentano sotterranei simili a quelli si Zelda e ospitano tre Sacre Ghiandole che dovrete rivendicare dai boss all’interno. Ogni tempio è notevolmente diverso dagli altri e offre alcuni luoghi fantastici e fantasiosi in cui combattere, tra cui una profonda grotta ghiacciata, una cripta fiammeggiante e una torre di ossidiana contorta. Ogni luogo sembra specifico per le sfide che ospita al suo interno ed esplorarli è un piacere poiché sarete ricompensati con aggiornamenti e armi.
Sono disponibili quattro diverse armi: spada, mazza, spadone e un’arma doppia, caratterizzata da un martello e uno scalpello. Quest’ultima è la combinazione migliore delle quattro. Non solo è concettualmente interessante, infatti permette di pugnalare i nemici con lo scalpello (attacco leggero) e di colpirli con il martello per attacchi pesanti, la sua velocità e capacità di stordire gli avversari è molto più utile della lunga ma lenta Martyr’s Blade e il potente ma lento Smoldering Mace. Di conseguenza, una volta acquisita, abbiamo a malapena utilizzato le armi rimanenti se non per scoprire quanto fossero peggiori del martello e dello scalpello.
Attenti alle imboscate
Ci sono anche momenti in cui il posizionamento del nemico può sembrare a dir poco frustrante. A Mortal Shell piace tendere imboscate con nemici impossibili da vedere fino a quando non si palesano dinanzi a voi. Capiterà così tante volte, che sarà facile essere sopraffatti in diversi punti della mappa di gioco, costringendovi a fare dietrofront e attraversare grandi aree e sezioni confuse che possono sembrare una seccatura. Mortal Shell è stato concepito per farvi affrontare una sfida ogni volta che completate un dungeon, forzandovi a tornare indietro fino al punto di partenza mentre affrontate un nuovo assalto nemico.
Inoltre, i punti di salvataggio sono abbastanza distanti da farvi sentire la morte irritantemente probabile se commetterete un errore o rimarrete intrappolati in un angolo. Con Mortal Shell, che privilegia gli oggetti curativi, potrete però dormire “sogni tranquilli”. Infatti, troverete facilmente freschi ratti arrostiti e funghi medicinali, che vi permetteranno di arrivare al prossimo checkpoint.
Cavie “umane”
Non dovrete esplorare soltanto i luoghi di Mortal Shell, ma anche quello che troverete all’interno di essi. Questo si manifesta nel sistema Familiarità, che vi “implora” di provare gli oggetti che troverete nel gioco per approfondirne la comprensione. Potreste trovare uno strano fungo, un pezzo di carne marcia o altri “strani” oggetti, ma non saprete come qualcuno di questi vi influenzerà finché non li proverete su voi stessi. Usare un oggetto una volta vi permetterà di scoprirne le proprietà, ma continuare a usarlo creerà Familiarità, rendendolo più efficace. Potrete persino creare Familiarità con oggetti insignificanti: usando un liuto abbastanza volte diventerete davvero bravi a suonarlo, anche se non ha alcuno scopo specifico se non quello di farvi ascoltare un po’ di musica.
Il sistema Familiarità ripaga la sperimentazione e incoraggia la curiosità del giocatore, aiutandolo a radicarsi nel mondo di Mortal Shell in alcuni modi interessanti. Fare uno spuntino con un fungo ci ha avvelenato e poi ucciso immediatamente in un combattimento iniziale, ma dopo averne mangiati un bel po’ (nonostante una certa riluttanza), la nostra Familiarità ha fatto sì che i funghi velenosi ci dessero maggiore resistenza al veleno. Sarà inoltre possibile trovare oggetti Effige che vi permetteranno di passare da un guscio all’altro mentre siete fuori nel mondo di gioco, ma subirete danni ogni volta che ne evocherete uno, a meno che voi non creiate Familiarità con le effigi, il che né ridurrà i malus. Potrete anche sbloccare ulteriori “curiosità” sugli oggetti a patto di usarli il più possibile, per riprodurre ulteriormente la sensazione che state imparando a conoscere il mondo di Mortal Shell mentre vagate attraverso di esso.
Ogni guscio ha una storia
Potrete persino esplorare i gusci, ed è in essi che risiede principalmente il cuore pulsante della narrazione di Mortal Shell. Man mano che sbloccherete i vantaggi per ogni singolo guscio, vi verranno offerti “scorci” sulle loro vite precedenti e sulle persone che furono, mostrando connessioni con altri NPC e ottenendo ulteriori informazioni su cosa sta accadendo a Fallgrim attraverso le esperienze vissute da quei defunti personaggi. Nella tipica moda Souls, tuttavia, dovrete fare i principali passi da soli, e dopo un intero playthrough, non siamo sicuri che la storia sia arrivata a qualcosa di più coerente e interessante di un mucchio di curiosità provenienti dai gusci, dalle descrizioni di oggetti e dai brevi frammenti di dialogo.
Ed è in alcune di queste esplorazioni che Mortal Shell inciampa di più. L’area paludosa di Fallgrim che collega i dungeon tende a sembrare la stessa, con pochi indizi su dove sia una sezione rispetto ad un’altra o su come si collegano insieme. Dovrete semplicemente arrivare a quei tre templi per avanzare all’interno del gioco, eppure, per diverse ore, abbiamo vagato cercando di trovare la strada giusta che ci facesse andare avanti, spesso ritrovandoci accidentalmente a tornare indietro su terreni che avevamo già scoperto.
Alcuni personaggi sembrano davvero fuori posto
Detto ciò, narrativamente, Mortal Shell è piacevolmente enigmatico. Ci è piaciuto il modo in cui ogni shell ha il suo retroscena che è possibile sbloccare insieme a nuove abilità, così come le relazioni esistenti con gli NPC che abbiamo incontrato occasionalmente nel mondo. Ad esempio, è stato particolarmente toccante quando Sorella Genessa, la nostra stoica luce guida attraverso le aspre terre di Fallgrim, viene improvvisamente commossa dall’apparizione di un nuovo guscio che abbiamo scoperto. Ad ogni modo, è difficile valutare quanto sia coerente la frammentata tradizione di Mortal Shell. Una cosa che abbiamo notato è che i nemici non si sposano sempre bene con l’ambiente circostante. Non abbiamo di certo bisogno di leggere la lore per sapere perché i Gargoyle sono appollaiati sulla Cappella dei Non Morti, o perché i basilischi si nascondono nelle profondità o del motivo per cui i cavalieri d’argento sorvegliano Anor Londo. Sono praticamente innati nel loro ambiente. Con Mortal Shell, non abbiamo ben compreso perché guerrieri simili a barbari e donne assassine simili a dominatrici si aggirino per il tempio di ossidiana. A volte il roster nemico di Mortal Shell sembra un mix proveniente da D&D, bello da combattere ma non molto coerente.
Diversi problemi tecnici
Dal punto di vista squisitamente tecnico, dobbiamo segnalare alcuni evidenti problemi: frame rate instabile, animazioni non al top, feedback dei colpi poco convincente (a volte è difficile capire persino se un nemico sia stato colpito oppure no) e inevitabili “collisioni” con gli ambienti di gioco. È vero si tratta di un titolo a basso budget, ma tali mancanze sono difficili da non evidenziare. Lo sviluppatore ha però sapientemente sfruttato l’Unreal Engine 4, riuscendo a proporre scorci superbi e modelli poligonali sicuramente di buon livello.
Mortal Shell è un gioco creato con amore, strano e ingannevolmente profondo che premia il giocatore per aver vagato per i suoi sentieri contorti e sfidato i suoi nemici più letali.
Commento finale
I vari Dark Souls e Bloodborne sono indubbiamente giochi di livello superiore ed è giusto fare dei confronti quando Mortal Shell li “cita” così apertamente. Nonostante non sia un capolavoro, l’opera di Cold Symmetry comunque si difende bene riuscendo quindi ad essere “un abile combattente”. Sia il suo mondo che la sua storia sono divertenti ed interessanti da scoprire, con scorci di brillantezza nascosti tra i suoi ambienti cupi e i personaggi oscuri. In definitiva, Mortal Shell non è un gioco Souls, ma è il miglior gioco non-Souls che abbiamo giocato finora.