Probabilmente se siete qui a leggere questa nostra recensione di Moss: Book II, avrete già letto quella del primo capitolo del puzzle adventure di Polyarc. Saprete quindi che consideriamo Moss uno dei titoli imprescindibili della VR, indipendentemnete dalla piattaforma dove lo acquisterete.
Se il primo capitolo di Moss era tuttavia quasi un esperimento, con il gameplay semplificato al massimo, puzzle ambientali piuttosto semplici ed una longevità che non superava le quattro ore, (leggete qui la nostra recensione della versione Quest e quella della versione PSVR 2) Moss: Book II pur senza stravolgere la formula che ne ha decretato il successo, migliora in tutti gli aspetti, a partire dalla longevità, quasi raddoppiata, passando per il gameplay che offre ora sequenze di puzzle solving più articolate e una maggiore interattività con l’ambiente di gioco.
Sfogliando il libro di Moss
Moss: Book II riparte proprio dove il primo Moss si era interrotto. Dopo aver salvato lo zio Argus dal malvagio serpente Sarfogg, l’avventura di Quill continua con la rivelazione che un tiranno alato le sta dando la caccia all’interno del castello in cui lo zio era tenuto prigioniero. Ma Quill ha un piano tutto suo, che potrebbe finalmente porre fine allo spietato dominio degli Arcani e salvare il mondo da una grande catastrofe. In questo nuovo capitolo dell’avventura, però, Quill avrà dalla sua parte anche nuovi alleati (di cui però dovrà conquistare la fiducia) e soprattutto la nostra fedele collaborazione.
Gameplay
Il gameplay era l’aspetto che necessitava la maggiore attenzione del team anche per una certa ripetitività di fondo del primo capitolo: i puzzle si risolvevano fondamentalmente tutti nell’individuare il blocco da spostare, il nemico da bloccare su un interruttore etc., mentre le fasi di combattimento, vista l’unica arma a disposizione di Quill, si risolvevano tutte, o quasi, con la pressione del pulsante di attacco magari mentre il nemico veniva da noi rallentato.
In Moss: Book II alla spada si affiancano due nuove armi sbloccabili nel corso del gioco, che introducono anche un nuovo approccio al combat system: il martello e il chakram.
Se la spada è la più versatile, il martello con il suo attacco lento e devastante si rivela utile per abbattere i nemici con la corazza, mentre il chakram ritorna particolarmente utile per abbattere quelli a distanza e in quelle situazioni in cui ci sono davvero tanti nemici a schermo. In questo senso, rispetto al primo capitolo, anche il livello di difficoltà si alza e occorre prestare una certa attenzione all’intera scena per evitare di essere colti alla sprovvista da nemici che spuntano alle spalle. Purtroppo non possiamo svelarvi di più di queste nuove armi senza correre il rischio di spoilerarvi troppo dell’avventura.
Le armi tuttavia non sono utili soltanto ad eliminare i nemici, ma anche per risolvere i nuovi puzzle ambientali, ora molto più vari e intricati, e utili a generare anche un nuovo livello di collaborazione tra la topolina e il lettore. Ad esempio ad un certo punto dell’avventura, acquisterete la capacità di sovraccaricare la spada di Quill donandole in questo modo la capacità di effettuare un dash utile a superare ostacoli precedentemente insuperabili con il semplice salto.
Anche il lettore, ovvero il vostro alterego virtuale senza volto, nel corso dell’avventura acquisirà nuove interessanti abilità capaci ad esempio di far crescere una pianta rampicante sulla quale Quill potrà arrampicarsi, oppure piante in grado di generare veri e propri sentieri e percorsi collegando zone irragiungibili in precedenza.
Ambientazioni
Le ambientazioni, già splendide nel primo capitolo, ora appaiono ancor più mozzafiato. Viaggerete tra le gigantesche sale di un castello un tempo meraviglioso e ora abbandonato in seguito all’arrivo dell’Arcano, tra le segrete usate come prigioni, passando per montagne innevate e caverne ricche di preziosi elementi.
Non mancano anche in questo secondo capitolo le pergamene, i collezionabili del mondo di Moss, ma come nel primo capitolo, creare qualcosa che premi il giocatore in-game per la loro ricerca sarebbe stato un aspetto sicuramente molto gradito.
Comparto tecnico
Per Moss: Book II su PSVR 2 vale quanto abbiamo detto anche per il primo capitolo. Il gioco sfrutta tutte le novità del nuovo visore VR, ovvero il feedback aptico sul visore, che inizia a vibrare e durante le cutscenes o quando un nemico sta per caricare il suo attacco, dandovi la percezione dell’imminente pericolo, e i grilletti adattivi, che restituiscono una resistenza maggiore o minore quando si spostano gli oggetti o si rompono i vasi e i barili dandovi la percezione del peso o della forza di un determinato oggetto.
Un’altra interessante funzionalità, è il supporto all’eye tracking che consente di evidenziare con un leggero bagliore gli oggetti interattivi quando vi posiamo lo sguardo. In questo modo è possibile individuarli più rapidamente durante gli enigmi e nel corso del gioco. Il tracciamento degli occhi informa anche Quill su dove i giocatori stanno guardando, in modo che possa offrire suggerimenti se ha capito qualcosa prima di loro.
Moss: Book II rappresentava già un deciso passo avanti rispetto al primo capitolo sia nella versione per il primo PSVR che in quella Quest 2. Il mondo di gioco era decisamente più dettagliato e le ambientazione più vaste e tridimensionali. Questa versione PSVR 2 migliora ulteriormente il già ottimo lavoro di Polyarc, offrendo texture in alta definizione e una risoluzione 4k a 90FPS che renderà ancora più piacevole ammirare i tanti dettagli delle ambientazioni. Alla sensazione di meraviglia contruibuisce inoltre anche il FOV migliorato di PSVR 2.
Commento finale
Moss: Book II è un gioco meraviglioso e, a costo di risultare ripetitivi, uno dei giochi essenziali per chiunque si avvicini al mondo della VR. Nella versione PSVR 2, che arriva a distanza di un anno dalla versione per il primo PSVR, sono stati effettuati tanti miglioramenti tecnici e piccole aggiunte in grado di sfruttare le caratteristiche del nuovo visore. Se vi state domandando se valga la pena riacquistarlo in versione PSVR 2 dopo averlo giocato nelle versioni precedenti, vi diciamo di no. Si tratta infatti di aggiunte marginali che nulla aggiungono all’esperienza già meravigliosa del gioco originale. Se invece non avete ancora giocato a questo secondo capitolo, beh cosa state aspettando?