Se siete fan delle iterazioni sportive, ormai sapete come funziona; ogni anno – puntuale come un orologio svizzero – viene pubblicato il nuovo capitolo di quella determinata serie. L’aggiornamento, alcuni anni vale la pena, altri francamente no. Fra i brand – che sicuramente negli ultimi anni (sebbene qualche lieve svarione c’è stato) – hanno mantenuto un certa qualità, c’è NBA di 2K e Visual Concepts. Prima con NBA 2K23, che è riuscito a rimettere in careggiata il gioco, dopo la debacle avuta con NBA 2K21 prima e 2K22 poi, e successivamente con NBA 2K24, che ci ha davvero entusiasmato, grazie alla sua completezza, alla vertiginosa selezione di modalità e funzionalità e alle piccole ma significative aggiunte in termini di gameplay della serie.
Dallo scorso 6 settembre 2024, è stato pubblicato per PlayStation 5, PlayStation 4, Xbox Series X/S, Xbox One, Nintendo Switch, Microsoft Windows, l’atteso NBA 2K25, che – a detta di 2K – dovrebbe rappresentare un deciso passo in avanti in termini di gameplay; a partire dal motore di palleggio rivisitato, fino ad arrivare a quello di movimento (ProPLAY) anch’esso aggiornato (che porta con se movimenti ancora più realistici). Sarà davvero così? Abbiamo passato decine di ore (pad alla mano) in compagnia di NBA 2K25 per scoprirlo e vi possiamo anticipare che se NBA 2K24 era già il miglior gioco di basket disponibile sul mercato, NBA 2K25 fa ancora meglio!
Versione testata: PlayStation 5
Gameplay
Partiamo proprio dal gameplay, la colonna portante della serie. NBA 2K25 ha migliorato drasticamente l’azione in campo ed è evidente sin dalle prime battute di gioco; dal movimento in attacco, alla contestazione del tiro avversario, all’impatto maggiore che ha la difesa. Grazie alla citata tecnologia ProPLAY, l’implementazione di nuovi movimenti realistici fa muovere, tirare e difendere i giocatori in game proprio come fanno quelli in carne ed ossa in NBA. Ci sono oltre 9.000 nuove animazioni che rendono sicuramente il gioco bello fluido, ma ripropongono (in salsa videoludica) anche tutto ciò che un appassionato guarda durante una partita in TV. Preparativi pre match, presentazione, le interazioni tra giocatori … tutto è incredibilmente realistico. Il tutto viene completato dall’estrema autenticità dei tratti distintivi dei migliori giocatori della lega. La velocità e la creatività di Kyrie Irving durante il palleggio o la grazia dello stepback di LeBron James o ancora l’infallibile Steph Curry con il suo tiro da tre punti, sono fra le immagini migliori da vedere in NBA 2K25.
La meccanica rivista in termini di palleggio (palleggio dinamico), è soltanto il preludio per quello che è l’obiettivo principale, ovvero la finalizzazione dell’azione in attacco. Muoversi con la palla è incredibilmente appagante, quasi sublime, dando all’utente – al contempo – le migliori opzioni per fare canestro. Con grazia e in maniera ragionata, è possibile staccarsi da un difensore e tagliare verso il canestro o ancora di optare per una costruzione costante e un crossover a destra per un bel tiro dalla distanza. L’IA dei giocatori è stata notevolmente migliorata il che rende i contropiedi in attacco molto più realistici da eseguire in quanto è possibile vedere i propri compagni di squadra letteralmente irrompere verso il canestro per trovare il giusto spazio e ricevere il pallone. In modalità come MyCAREER, scoprirete che i giocatori vi passeranno la palla molto più frequentemente, ma a patto che possa presentarsi una buona e concreta opportunità. Era un qualcosa che in passato non accadeva, infatti pur trovandoci spesso liberi, venivamo allegramente ignorati dal compagno di turno, che prediligeva tirare e sbagliare o addirittura perdere il possesso della palla a favore degli avversari. Ovviamente, non sempre funziona tutto alla perfezione; ad esempio, può accadere ancora che magari il nostro giocatore si stacchi e l’IA dei compagni preferisce concludere forzando una giocata (ma fortunatamente è qualcosa che abbiamo visto di rado).
Per quanto riguarda la difesa – invece – difendere in generale per il giocatore che si sta controllando è – come possiamo dire – decisamente più autoritario. Si percepisce una maggiore presenza fisica, il che aiuta (e non poco) in termini difensivi e di “sicurezza” quando non si è in possesso palla. Nello specifico, il sistema di difesa perimetrale dell’anno scorso era buono, ma ora è ancora meglio e sembra quasi che si possa fermare chiunque se si impara a difendere adeguatamente. Anche marcare fianco a fianco o tagliare fuori difensivamente l’attaccante avversario, è più immediato. La difesa dell’area era un po’ carente in 2K24, ma è stata migliorata. Un buon posizionamento e tentativi di blocco ben calcolati risultano fondamentali per “proteggere” il canestro. Nel complesso, la difesa è estremamente gratificante da gestire e quando abbiamo subito un canestro, ci è sembrato quasi che fosse stata colpa nostra per esserci ritrovati fuori posizione o semplicemente per non essere stati abbastanza pronti ad un tiro che poteva essere previsto.
I tiri contestati hanno più impatto e possono essere eseguiti con precisione, e tenere il passo con il portatore di palla avversario è molto più facile. Il gameplay in generale è fantastico e queste modifiche hanno contribuito a rendere NBA 2K25 un vero piacere da giocare. Qualcosa che potrebbe non piacere a tutti, tuttavia, è il tiro a mezzo del Pro Stick, ma – a nostro giudizio – l’abbiamo trovata un’ottima aggiunta. Offre una maggiore precisione quando si effettua un tiro in sospensione (i Profili Tempismo di tiro influenzano la correlazione tra il tempismo di un tiro e il suo tasso di successo). Se impostate il sistema con un Rischio-ricompensa basso avrete la possibilità di giocare con un margine di errore maggiore ma alle difficoltà più elevate dovrete aver carpito perfettamente la meccanica in quanto per segnare dovrete premere il pulsante nella zona verde; questo sarà l’unico modo per fare canestro. La personalizzazione nei misuratori di tiro, negli effetti sonori ed in termini visivi è qualcosa che aiuta a tenere traccia dei tentativi effettuati. In definitiva, ogni aggiunta e miglioria citata ha reso il gioco decisamente più ricco.
Modalità
MyCAREER sembra essere relativamente invariata rispetto all’anno scorso. Consente di creare un giocatore personalizzato da zero per scalare le classifiche NBA. Il creatore di giocatori è incredibilmente profondo, anche se non abbiamo mai avuto fortuna con la funzione di scansione del viso (accessibile scaricando la relativa applicazione su smartphone) che dovrebbe permettere di inserire il proprio volto nel gioco. Purtroppo, pur provando svariate volte, il giocatore ottenuto, non aveva alcuna somiglianza con le nostre fattezze … peccato! Come in passato, si può creare un giocatore con uno stile di gioco completamente personalizzato, scegliere un giocatore NBA esistente come base di partenza o, novità di quest’anno, la possibilità di selezionare un archetipo di giocatore pro-tuned (che possa adattarsi meglio al proprio stile di gioco evitando di distribuire punti nelle categorie di attributi sbagliate). Ora, più attributi sono legati ad altri ed è praticamente inevitabile usarne molti su attributi non desiderati.
Detto questo, la Città è più piccola di prima e maggiormente concentrata e più densa (quella dell’anno scorso era troppo grande e spesso si perdeva un sacco di tempo per raggiungere le diverse posizioni). Tale scelta rende gli spostamenti molto più semplici e rapidi (grazie anche alla metropolitana), ed è più facile trovare le diverse opportunità di gioco disponibili. Come ad esempio andare in go-kart, giocare partite 3 VS 3 di streetball, acquistare vestiti e accessori per il giocatore e altro ancora. 2K ha altresì aggiunto un’interfaccia utente migliorata in MyCAREER che rende più facile visualizzare e tenere traccia di missioni, attività e sfide.
Detto questo, c’è un’importante “problematica” in MyCAREER, ed è la forte presenza delle microtransazioni da cui è quasi impossibile sfuggire. Il giocatore inizia con una valutazione complessiva di 60, il che va bene considerando lo spirito della modalità, ma è richiesta VC (valuta virtuale) per migliorare gli attributi. Sì, ci sono molte cose da fare per guadagnare VC, ma la fatica per racimolare valuta, è tanta (soprattutto se non si hanno centinaia di ore di tempo – tanto è richiesto per raggiungere l’apice – a disposizione da dedicare al gioco). Più si livellano le abilità, più diventeranno costose quelle ottenibili successivamente, richiedendo ancora più VC. MyTEAM, invece, è la modalità di team building basata sulle carte in cui è possibile collezionare giocatori del passato e del presente per costruire il proprio dream team personale e competere in varie modalità di gioco. Quest’anno, si concentra di più sul multigiocatore rispetto a prima, con meno opzioni disponibili in singolo. Il ritorno della Casa d’Aste è gradito, in quanto permette di cercare e di trovare il giocatore desiderato in modo specifico.
MyGM è tornato e, nonostante abbia alcuni elementi RPG interessanti, la presentazione è un po’ fiacca, con una grave mancanza di dialoghi e presentazioni troppo generiche. Le diverse ere sono eccezionali e permettono di immergersi nei momenti migliori di tutti i tempi. Giocare attraverso le stagioni in cinque ere è un must per gli storici del basket. Le ere Magic contro Bird, LeBron, Jordan, Kobe e la nuova era Steph Curry, sono tutte lì, pronte ad essere consumate, con tanto di veste grafica del tempo e commento “vintage” e nostalgico. Una delle modalità più deboli di quest’anno è The W, perché non offre nulla di particolarmente entusiasmante che valga veramente la pena provare e su cui spendere tempo. È un peccato, perché la WNBA ha fatto passi da gigante in termini di popolarità negli ultimi due anni. Speriamo che 2K la migliori in futuro.
Grafica e tecnica
NBA 2K25, in termini grafici, non si discosta molto da 2K24; c’è un iperrealismo su tutti i fronti, dai movimenti, ai modelli dei personaggi, ai campi e a tutti gli altri dettagli visivi. Buonissima la colonna sonora, meticolosamente curata che vanta un mix eclettico di successi, così come gli effetti ambientali, l’incitamento dei tifosi e il commento televisivo. Insomma, 2K su questi aspetti, non sbaglia praticamente mai!
Commento finale
Nel complesso, NBA 2K25 è un bel miglioramento rispetto al suo predecessore, complice un egregio lavoro di correzione di diversi difettucci della precedente iterazione. Il gameplay è solidissimo (a partire dal movimento in attacco, passando per la contestazione del tiro avversario, fino ad arrivare all’impatto maggiore che ha la difesa e alla buonissima IA). Tutte le modalità funzionano ad eccezione di quella dedicata alla WNBA (che speriamo possa ricevere il giusto trattamento in futuro). Tuttavia, il più grande difetto del franchise non è ancora stato risolto e ci riferiamo alle microtransazioni e al notevole quantitativo di VC necessari per migliorare la build del proprio giocatore; se non si ha tanto tempo da dedicarci è praticamente impossibile non utilizzare denaro sonante, il che – a nostro modo di vedere – è davvero una costrizione inaccettabile. A parte questo, NBA 2K25 è uno dei migliori titoli della serie, se non il migliore degli ultimi anni!