Recensione Need for Speed Unbound

Need for Speed Unbound è l’ultimo capitolo (il 25° per essere precisi!) di una saga, che ogni volta evolve pur rimanendo sempre se stessa. Impugnare il pad, avviando il primo giro in città, non può che riportare la mente ai titoli precedenti, da Underground a Most Wanted fino a più recenti. Il mondo delle corse clandestine e del tuning, farà sempre proseliti, a patto di essere rappresentato, video-ludicamente parlando, da titoli validi. Sarà riuscita Criterion Games nell’obiettivo di lasciare il segno con questo NFS Unbound? Scoprite il nostro parere a riguardo nelle prossime righe della recensione.


Versione testata: PlayStation 5


Street racer si diventa

Come accade puntualmente anche nel mondo cinematografico, ad eccezione di sparuti casi, nei film action la trama ha più che altro il ruolo di legante tra una scena spettacolare e l’altra. Raramente si assiste a sviluppi narrativi profondi e complessi, ricchi di colpi di scena e svolte improvvise. Need for Speed Unbound non fa altrimenti, il nostro/a protagonista che potremo customizzare con l’editor, si troverà coinvolto in una storia tra sentimenti e carburatori. Competizione e rivalità miscelati a sentimenti di rivalsa e vendetta.

Nel mio caso, avendo optato per un protagonista donna, essendo la sua sparring partner principale donna (con la quale scambierà la maggior parte dei dialoghi al telefono tra uno spostamento e l’altro in auto), e con la principale avversaria donna, il tutto a tratti ha assunto le tinte di una soap opera.

Per cui una volta dato il via alla storia (va da se che ci stiamo riferendo alla modalità campagna), potremo scegliere la nostra prima auto, tra una rosa ristretta, e scenderemo subito in strada a Lakeshore, una rivisitazione di Chicago. Prenderemo parte ad i primi eventi sparsi per la mappa, i quali saranno in realtà una sorta di tutorial per familiarizzare con le dinamiche. In realtà il gioco vero e proprio inizierà nel momento in cui acquisiremo il garage di Rydell’s Rydes come nostra prima base d’appoggio (non vi spoileriamo nulla riguardo al come e perché, lo scoprirete da soli giocando).

Programma delle corse clandestine

Si vuole delinquere? Sì, e allora tanto vale farlo bene, programmaticamente. A tutti gli effetti avremo un calendario, con i vari appuntamenti a cui partecipare. Un mese per arrivare al main event, la corsa delle corse su cui puntare tutto. Ogni sabato ci saranno le qualificazioni per poter accedere allo step successivo (ogni volta dovendo rimediare un auto di categoria superiore, come richiesto), e dal lunedì al venerdì con stage diurni e notturni, dovremo costruirci fama, soldi e possibilmente un mezzo competitivo. Need for Speed Unbound offre un open world con diverse tipologie di eventi a cui partecipare: dalle corse clandestine, alle gare di derapata, alle staffette. Alcune gare hanno un costo di iscrizione, tutte offrono una ricompensa in denaro, alcune addirittura un veicolo gratis solo per il vincitore.

Volendo si potrà scommettere anche contro un avversario specifico, tuttavia la cifra sarà sempre irrisoria rispetto al montepremi della gara, ed oltretutto non offrirà particolari dinamiche e spunti aggiuntivi. I soldi guadagnati saranno al sicuro una volta che saremo tornati in garage, ma farlo comporterà la fine anticipata delle attività a cui ancora non si era partecipato. Pertanto volendo massimizzare i guadagni per ogni mezza giornata, saremo costretti a girare con somme di denaro, che nel caso di arresto da parte della polizia, ci verrebbero sequestrate.

Need for Speed Unbound

Il sistema di allerta che pian piano aumenterà durante il giorno, ce lo riporteremo anche la sera per poi azzerarsi di nuovo la mattina seguente. Questo farà sì che il momento “caldo” della giornata sarà indubbiamente con il calare dell’oscurità, dove avremo i raduni più proficui sotto l’aspetto economico, e auto degli agenti di tutti i tipi alle calcagna.

Il sistema nello specifico ricorda un po’ trasversalmente quello delle stelle di GTA V, dove con l’aumentare del livello di allerta, aumenteranno di pari passo quantità, tipologia ed equipaggiamento delle auto della polizia. Se al primo livello seminare chi ci insegue sarà un gioco da ragazzi, al livello 5 ci sarà da divertirsi (o imprecare, a seconda dell’esito).

Dinamica questa dei soldi a rischio, che ci è piaciuta molto e che dona al titolo quel minimo di strategia per cui, bisognerà valutare se rientrare e mettere in salvo il gruzzolo, a discapito di qualche evento (e relativo introito), oppure giocarsi il tutto per tutto potendo portare nel garage tutto…o niente.

…progressione verso il Trono di Strade

Altro aspetto che ci ha fatto piacere il lavoro svolto da Criterion Games, è la parsimonia nella distribuzione di auto premio e denaro. Solitamente in titoli dalla pesante impostazione arcade, soldi e premi abbondano ad ogni minimo evento. Il che, per quanto ci riguarda, rende in breve l’esperienza poco stimolante, potendo disporre sin dalle prime fasi, di un parco auto di tutto rispetto e soldi in abbondanza.

In Need for Speed Unbound viene premiato per lo più il vincitore dei vari eventi, per cui arrivare primo o in zona podio già farà la differenza. A difficoltà “impegnativo”, che corrisponde a quella intermedia, per avere la meglio bisognerà customizzare l’auto soprattutto con per quel che riguarda le performance, e gli avversarsi saranno molto agguerriti e veloci. Come se non bastasse va aggiunto quanto detto poc’anzi, ovvero il rischio di perdere il guadagno fatto a causa della polizia.

Anche nel caso delle ricompense a base di auto, solo il vincitore potrà averla in premio, ed il sistema permetterà di poter riavviare fino ad un massimo di 4 gare durante ogni giorno in game.

Per partecipare agli eventi della main story avremo bisogno di pagare l’iscrizione e di portare l’auto ad una categoria (B, A, A+, S, S+) specifica. Già solamente queste due attività prosciugheranno quasi totalmente i nostri guadagni, per cui con quello che rimarrà, comprare un’ auto nuova e customizzarla diventa un’operazione piuttosto lenta e sofferta.

Messa in questi in termini potrebbe far storcere il naso agli amanti del tutto & subito, nel nostro caso questo tipo di gestione economica del mondo di gioco serve più che altro a salvaguardarne la longevità e gli stimoli per gareggiare. Sì perché, le attività in se, si ripetono in un loop poco impreziosito da risvolti narrativi interessanti, e quindi poter metter mano con parsimonia al cospicuo parco auto di Need for Speed Unbound (143 auto!) è cosa buona e giusta (tenendo lontana la noia).

Need for Speed Unbound

Pasta cozze e pecorino? Squi-si-ta!

Quando l’indomito ed irresponsabile inventore di questa ricetta, propose alla comunità un abbinamento così ardito, non facciamo fatica ad immaginare i coltelli affilati che gli saranno stati lanciati contro. Ed invece la storia insegna, ne è nata una ricetta deliziosa, che ha svelato una volta ancora quanto ingredienti tanto distanti tra loro, se uniti possano dar vita a risultati tanto inattesi. A quale pro questo paragone? E’ presto detto: in quanti avrebbero scommesso in un risultato così soddisfacente unendo elementi fotorealistici ad altri in cel-shading?

Quello che ne è uscito fuori a noi è piaciuto molto: le componenti in cel-shading hanno contemporaneamente conferito al titolo un elemento visivo tipico della cultura underground (quasi graffittaro) e moderno per l’epoca in cui è uscito. Mentre il resto dell’impianto che punta in alcuni casi al fotorealismo, sebbene non arrivando ai picchi qualitativi di un Forza Horizon 5, convince nel suo ciclo notte, negli eventi atmosferici e più in generale nella sua struttura complessiva.

Assolutamente impossibile non menzionare la colonna sonora, ricchissima di brani fantastici per l’ambientazione proposta.

Voglio dare ulteriore spessore alle due righe scritte poc’anzi: considerate che in un qualsiasi gioco di auto, per mio gusto ed abitudine, la prima cosa che faccio è fiondarmi nelle impostazioni e portare a zero qualsiasi barra di musica in gioco. In Need for Speed Unbound si perderebbe metà del godimento e dell’immersività: se è innegabile che le principali vibe che ci fanno tremare il cuore provengano dal rombo degli scarichi dei bolidi disponibili, altrettanto sarà l’incalzare della soundtrack a farci sentire dei veri piloti clandestini lungo le strade di Lakeshore.

Arcade 100%

A farci sentire piloti, oltre alla soundtrack appena accennata, sarà ovviamente il cuore pulsante di Need for Speed Unbound, ovvero le corse. Tecnicamente parlando c’è poco da dire, il titolo come da tradizione si basa su un gameplay totalmente arcade. Il che si traduce in auto poco diverse tra loro da guidare, sfrecciare a velocità assurde incollandosi pezzi di ambientazione senza colpo ferire e tutto quello che fa parte tipicamente del genere. E’ stata data molta importanza alla derapata, tant’è che nelle impostazioni di manovrabilità l’aspetto più importante da gestire sarà il livello di aderenza dell’auto.

In base alle tipologie di gare da affrontare di volta in volta, avremo bisogno di auto più o meno aderenti al fine di primeggiare in ogni caso. Questo aspetto a nostro avviso è stato un po’ troppo enfatizzato, costringendoci ad usare il freno a mano su quasi tutte le curve con un angolo piuttosto stretto. E non solo: derapando si ricarica il Nos, altro componente fondamentale per sfrecciare alla massima velocità possibile.

Need for Speed Unbound

A tratti, questa dinamica per cui fare le curve sgommando è meglio che farle seguendo una traiettoria, mi ha riportato alle battaglie infinite con i miei figli su Mario Kart 8 di Nintendo, dove se curvi senza sgommare sei destinato all’oblio e alla derisione infinita dei tuoi avversari.

Ad ogni modo su Need for Speed Unbound, la costruzione della gara perfetta è composta da questi 3 fattori: partire con il giusto tempismo, sgasare più Nos possibile, tenere gli occhi all’orizzonte al fine di evitare di esplodere centrando in pieno i vari ostacoli. Se si riesce in questo trittico, si potrà primeggiare frequentemente. Ma la realtà è piena di insidie, di auto di civili che compaiono all’improvviso, di polizia che farà di tutto per mettervi i bastoni tra le ruote ed in generale serviranno riflessi molto reattivi.

Cosa non ci ha convinto

In generale Need for Speed Unbound regge su di un impianto piuttosto solido (anche se i fondali sono di bassa qualità), ma poco rivoluzionario. Durante la nostra esperienza su PlayStation 5 gli FPS sono stati sempre granitici, mai drop di frame evidenti, che tra l’altro sarebbero stati fastidiosissimi nel mentre si pilota un’ auto a 300km/h in pieno centro città. Da segnalare però qualche glitch dovuto all’auto che si incastra tra i pochissimi elementi ambientali non distruttibili, oppure a fisica discutibile ed assurda in caso di incidenti spettacolari ad altissime velocità.

Avendolo giocato sulla console ammiraglia di Sony, ci sarebbe piaciuto un maggior supporto a quel bel pezzo di plastica che è il DualSense. Invece tolta una piccola vibrazione percepibile sui grilletti al cambio di marcia, non abbiamo rilevato ulteriori interazioni interessanti.

A livello di gameplay ci sarebbe piaciuto un risvolto più impattante in merito alle scommesse contro gli altri piloti durante le gare, magari con un minimo sistema di nemesi come già visto altrove e la possibilità di puntare cifre maggiori per rendere la disputa più adrenalinica.

Commento Finale

Need for Speed Unbound non stravolge ma consolida. Un titolo divertente, ben bilanciato per quel che riguarda la progressione e l’accumulo di valuta in game. Graficamente riuscito nell’ardita accoppiata tra fotorealismo e cel-shading, impreziosito ulteriormente da una colonna sonora imponente e perfettamente contestualizzata. Rimane pur sempre un NFS, con una storia accennata e poco curata, un sistema di guida arcade che poco fa apprezzare su strada la diversità tra i vari bolidi disponibili. Se siete tra gli amanti delle corse tamarre, senza troppi formalismi, siamo sicuri che sarà in grado di rubarvi parecchie ore, considerando anche il comparto multiplayer.

8.0

Need for Speed Unbound


Need for Speed Unbound non stravolge ma consolida. Un titolo divertente, ben bilanciato per quel che riguarda la progressione e l'accumulo di valuta in game. Graficamente riuscito nell'ardita accoppiata tra fotorealismo e cel-shading, impreziosito ulteriormente da una colonna sonora imponente e perfettamente contestualizzata. Rimane pur sempre un NFS, con una storia accennata e poco curata, un sistema di guida arcade che poco fa apprezzare su strada la diversità tra i vari bolidi disponibili. Se siete tra gli amanti delle corse tamarre, senza troppi formalismi, siamo sicuri che sarà in grado di rubarvi parecchie ore, considerando anche il comparto multiplayer.

PRO

Ricco parto auto | Comparto grafico solido e convincente | Colonna sonora da brividi

CONTRO

Storia banale e superficiale | Sistema di scommesse poco incisivo | Modello di guida arcade poco variegato tra le varie auto

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