Recensione Neva, arte e videogioco in perfetta armonia

Neva è il secondo lavoro di Nomada Studio, già autori di quel Gris che qualche anno fa fu accolto molto positivamente da critica e pubblico. Come diceva il buon Danilo nella nostra recensione di Gris, quest’ultimo era un’esperienza sensoriale completa che, sostenuta da una componente narrativa e tematica al contempo ermetica e toccante, rinunciava ad un gameplay più approfondito.

Lo studio di sviluppo spagnolo, con Neva, pur percorrendo lo stesso sentiero, cerca di osare di più. Come? Introducendo sezioni platform più variegate e stimolanti e sequenze di combattimento che rendono l’esperienza più complessa e “giocosa”. Saranno riusciti gli sviluppatori a bissare il successo di Gris? Non vi resta che continuare la lettura!

Neva, edito da Devolver Digital, sarà disponibile da domani 15 ottobre 2024 su PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox Series X|S, Nintendo Switch e PC.


Versione testata: PlayStation 5


Il cerchio della vita

Neva segue la storia di Alba, una giovane donna legata ad un curioso cucciolo di lupo (che dà il nome al titolo) a seguito di un incontro traumatico con le forze oscure. Impersonando Alba, dovremo affrontare un pericoloso viaggio attraverso un mondo un tempo meraviglioso, ma che ora sta cadendo lentamente a pezzi. Allegoria, nemmeno troppo velata, della nostra società.

Proprio come in Gris, gli autori hanno voluto raccontare nuovamente una storia semplice ma toccando tematiche profonde, “forti”. Se nella prima opera si passavano “in rassegna” le 5 fasi di elaborazione del lutto, in Neva lo “scope” si ingrandisce: la crescita, il rapporto genitoriale e la sua contestualizzazione nell’ambiente (e nel tempo) che ci circonda, il cerchio della vita. Tutto viene raccontato e tratteggiato con un’ossimorica potenza delicata. Che colpisce fortissimo, quando tutto il disegno viene svelato.

Ma non vogliamo dire altro sul simbolismo sotteso alla nuova avventura di Nomada Studio. Vogliamo evitare di contaminare la vostra percezione dell’avventura, demandando alla sensibilità di ciascuno di voi quale sfumatura delle tematiche dette in precedenza abbracciare. Quelli che non hanno giocato Gris potrebbero bollare tale inciso come pretestuoso, magari anche pigro, ma fidatevi che il racconto di Neva deve essere vissuto ed elaborato interiormente da ciascuno di noi.

L’arte e le emozioni…

La potenza emozionale che ne deriva è ancor di più enfatizzata dal comparto audio-visivo della produzione. Il lavoro svolto dal lead designer Conrad Roset e dagli altri grafici e compositori dello studio può definirsi magistrale.

Colori vividi, animazioni sublimi, musiche eleganti, silenzi ed effetti ambientali sopraffini. Tutto ciò riesce a creare un’atmosfera magica. Senza dialoghi e senza elementi grafici, Neva riesce a comunicare con il videogiocatore e a trasmettergli emozioni.

Per quanto lo stile dello studio risulti riconoscibilissimo, è innegabile che in questo secondo lavoro ci siano state alcune “interferenze” esterne. I nemici, di fatto, sono ispirati al Senza-Volto de La città incantata dello Studio Ghibli. Parliamo tuttavia di un lavoro intelligente. Gli artisti di Nomada hanno “assimilato” le tendenze nipponiche e le hanno rese proprie. Neva è un lavoro Nomada Studio al 100%, con delle “briciole” di reverenziale riconoscenza alle opere del maestro Hayao Miyazaki.

E tale “nuova” impostazione visiva, che rende a tratti Neva cupo e malinconico, pur con una palette vivace già menzionata in precedenza, va a sottolineare ancora di più come il cerchio della vita è pieno di gioie e dolori, momenti felici e momenti tristi che fanno crescere tutti gli individui.

Neva
L’ispirazione per il design dei nemici è facilmente individuabile

La presentazione audio-visiva e la maestria con cui sono trattate le tematiche di cui sopra, dunque, trovano un’alchimia, un equilibrio, quasi perfetto. La sinestesia che ne deriva appaga il cuore, gli occhi e le orecchie.

… e finalmente il videogioco

Arrivati a questo punto, starete pensando che Neva sia un Gris 2.0. Per quanto in un certo senso l’impronta, che definiremmo quasi autoriale, sia la medesima, in Neva finalmente si videogioca. Neva è davvero un action-platform nel senso più tradizionale del termine, con un sistema di controllo reattivo e riuscitissimo.

Le sezioni platform offrono sempre spunti nuovi ed interessanti. Inoltre, l’introduzione dei combattimenti riesce a rendere ancora più variegato l’incedere. Ogni scontro è pensato per spingere il videogiocatore ad osservare l’ambiente circostante ed i nemici per avere la meglio sugli stessi. Non parliamo di nulla di complicato, sia ben chiaro, ma quest’accezione, passateci il termine, “strategica” fa sì che scontri e platforming siano ben amalgamati tra loro, così come le boss fight. Non avrete mai la sensazione che le sezioni di combattimento siano un mero riempitivo.

L’unico difetto di Neva, arrivati a questo punto, è che non approfondisce al meglio alcune meccaniche molto interessanti. Alcuni passaggi, pur brillando per creatività e design, si esauriscono in pochi minuti, lasciando la sensazione che avrebbero potuto essere sviluppati ulteriormente per valorizzare ancora di più la bellezza del gioco.

Approfondimento che avrebbe anche mitigato la relativa poca longevità del titolo. Noi abbiamo finito Neva in 5/6 ore raccogliendo tutti i collezionabili (a proposito, qui trovate già la nostra guida ai collezionabili). Una durata comunque accettabile, anche in vista del prezzo budget (19,99€). Tuttavia soffermarsi ed approfondire alcune meccaniche avrebbe sicuramente regalato alcune ore extra di divertimento.

Se con Gris, quindi, gli sviluppatori hanno puntato a realizzare “solo” un’esperienza evocativa alla portata di ogni giocatore, affrontabile con calma, senza pericoli, frustrazioni o meccaniche complesse, con Neva hanno cercato di raggiungere anche i videogiocatori un pochino più esigenti. Pur senza però abbondonare la prima tipologia di utenza, grazie ad un modalità Storia che rende Alba immortale.

Commento finale

Neva è un nuovo centro per Nomada Studio (e per i mai troppo lodati “osservatori” di Devolver Digital). Il nuovo titolo dello studio spagnolo riesce a spingersi “oltre”, aggiungendo un layer di complessità ludica che risulta appagante e coerente con la narrazione e la presentazione audio-visiva del titolo, fiori all’occhiello della produzione. Un gioco davvero consigliato a tutti, apprezzabile su, appunto, “diversi” livelli. Riprendendo il sottotitolo della recensione, Neva è un fiero esponente dell’armonia tra arte e videogioco.

8.3

Neva


Neva è un nuovo centro per Nomada Studio (e per i mai troppo lodati "osservatori" di Devolver Digital). Il nuovo titolo dello studio spagnolo riesce a spingersi "oltre", aggiungendo un layer di complessità ludica che risulta appagante e coerente con la narrazione e la presentazione audio-visiva del titolo, fiori all'occhiello della produzione. Un gioco davvero consigliato a tutti, apprezzabile su, appunto, "diversi" livelli. Riprendendo il sottotitolo della recensione, Neva è un fiero esponente dell'armonia tra arte e videogioco.

PRO

Tratta tematiche profonde con maestria | Presentazione audio-visiva magistrale | Alcune soluzioni di design sono geniali...

CONTRO

... tuttavia nessuna di queste viene approfondita | Relativamente poco longevo |

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