Sono passati più di 40 anni da quando la nostra “palletta gialla” preferita ha fatto il suo esordio nelle sale giochi giapponesi. Pac-Man si impose subito come un’icona del nostro media preferito, ma non solo. Divenne ben presto un vero e proprio fenomeno della pop culture “sforando” ben al di là dei confini del suo settore di appartenenza, dando vita a numerosi prodotti trans-mediali.
Nel 1999, in occasione del ventennale, Namco decise di festeggiare il compleanno della sua mascotte liberandola dai labirinti bidimensionali e regalandole (e regalandoci) un platform che si sarebbe rivelato poi un piccolo cult. L’avventura del nostro “pac-cioccone” giallo non era certo originalissima dato che riproponeva i cliché tipici di quegli anni. Tuttavia, attingere dai migliori esponenti della golden age del genere platform permise agli sviluppatori di rilasciare sul mercato un titolo molto solido e piacevole.
A distanza di 23 anni, con un’operazione simile (ma non uguale) a quella che ha coinvolto Klonoa, Namco Bandai ci ripropone lo stesso titolo con grafica aggiornata, una direzione artistica riveduta e corretta atta a rendere più coeso il risultato finale, leggere modifiche ai livelli e miglioramenti Quality of Life. Il risultato è davvero apprezzabile, preciso, “quadrato”. Sì, quadrato… divertente, no?
A parte gli scherzi, andiamo più nel dettaglio per capire cosa ci è piaciuto e cosa no nella nostra recensione.
Pac-Man World Re-PAC è disponibile dallo scorso 26 agosto per PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox One, Xbox Series X|S, Nintendo Switch e PC.
Versione testata: PS5
Buon compleanno Pac-Man…
Le vicende di Pac-Man World, e di conseguenza di questo Re-PAC, hanno inizio il giorno del compleanno del nostro amato Pac-Man. Il malvagio Toc-Man, aiutato dai famosi e indigesti fantasmi colorati, decide di rovinare la festa al nostro eroe, rapendo tutta la sua famiglia.
Alla pallina gialla non resta che avventurarsi verso l’Isola dei Pirati e come un novello Bryan Mills sconfiggere tutti i cattivoni per salvare l’intera Pac-Family.
La narrativa è rimasta invariata rispetto al capitolo del 1999, nonostante ci sia un secondo finale alternativo. Per dovere di cronaca ci teniamo a sottolineare che i modelli e i nomi di alcuni dei membri rapiti sono stati cambiati, anche per una questione legata ai diritti d’autore. Ma questa non è la sede giusta per parlarne, vi lasciamo a questo approfondimento di Gamespot, in caso vogliate saperne di più.
… che ne dici di un po’ di lifting?
Il lavoro di rifacimento visivo del titolo può considerarsi veramente riuscito, sia sul versante meramente poligonale che per quanto concerne la direzione artistica. Pur rispettando il materiale originale, gli sviluppatori hanno cambiato piccoli dettagli di design, alcune colorazioni e, più in generale, alcuni assets. Questo lavoro di re-imagining è stato fatto per cercare di ottenere un risultato finale più coerente e uniforme. Il colpo d’occhio è veramente delizioso grazie a queste nuove rifiniture e alla nuova palette sgargiante utilizzata.
Anche sul versante sonoro il lavoro svolto è più che soddisfacente. Le musiche del 1999 sono state affiancate da alcuni pezzi del tutto nuovi, coerenti con la colonna sonora originale, come ad esempio il nuovo motivetto dell’hub centrale.
Il lavoro di lifting, tuttavia, non si è limitato solo all’aspetto visivo e sonoro dell’opera. Gli sviluppatori, infatti, come anche accennato nell’introduzione, hanno modificato leggermente il layout di qualche livello, ma soprattutto hanno rielaborato le battaglie con i boss e inserito una serie di accorgimenti relativi alla Quality of Life che riescono a svecchiare alcune rigidità d’epoca, rendendo questo Re-PAC molto più godibile e moderno.
Per farvi un esempio, i power-up temporanei ora respawnano. Di conseguenza non sarà più necessario rifare nuovamente l’intero livello in caso il potenziamento svanisca prima che riusciremo ad aprire il forziere.
Da 2D a 3D… più o meno
Ora che vi abbiamo raccontato le migliorie di Re-PAC rispetto al capitolo originale, parliamo un po’ del gioco vero e proprio.
Pac-Man World Re-PAC è un platform 3D con un’anima 2D. La struttura dei livelli, infatti, per il 90% del tempo prevede uno scorrimento orizzontale. La terza dimensione è relegata principalmente a poche interazioni per raccogliere qualche collezionabile. Fortunatamente, aggiungiamo, visto che i salti sul vettore “profondità” risultano a volte poco precisi.
Liberato dagli opprimenti labirinti blu, ora Pac-Man può saltare, eseguire un rimbalzo per raggiungere zone più elevate, caricare una rotolata per sfruttare delle rampe e, in questo Re-PAC, può anche restare sospeso in aria per qualche secondo prima che la gravità faccia effetto. In alcune situazioni i controlli soffrono di un quasi impercettibile ma fastidioso input lag. Fenomeno raro, fortunatamente, che consideriamo inspiegabile, dato che non è legato alle prestazioni tecniche, che risultano essere granitiche.
L’intero parco mosse sarà disponibile sin dall’inizio, pertanto non avvertiremo un forte senso di progressione. Dovrà essere sfruttato per superare dei livelli molto semplici, ma mai noiosi, anche grazie alle tante sezioni collaterali in cui ci imbatteremo (tra cui spiccano i labirinti).
Il gioco è molto facile, solo gli ultimi due mondi sono leggermente più complicati ed impegnativi. È stata comunque inserita una modalità Facile, tuttavia blocca tutto ciò che è relativo ai punteggi, compresi i trofei. Nonostante ciò, non avremo mai la sensazione di star giocando ad un titolo banale, soprattutto per via dei tanti oggetti da raccogliere, che siano frutta, chiavi, lettere del nome Pac-Man per sbloccare i bonus, etc.
Menzione d’onore per le boss fight modernizzate, sono forse la parte migliore dell’intero pacchetto ludico.
In chiusura di paragrafo, ci teniamo a sottolineare che, a differenza dell’originale in cui la versione classica di Pac-Man era giocabile dall’inizio, qui si sbloccherà dopo aver finito la storia. State attenti, perché a distanza di 42 anni l’intramontabile Pac-Man resta una droga e il counter delle ore del vostro save potrebbe superare abbondantemente le sole 8 ore richieste per finire l’avventura.
Commento finale
Pac-Man World Re-PAC non solo svecchia graficamente un titolo con più di 20 anni sulle spalle, ma elimina tutte le arcaicità legate all’epoca della sua release originale, regalandoci un prodotto molto più moderno, attuale, e in linea di massima godibile.
Così come per Klonoa, riteniamo anche l’operazione Re-PAC un successo, brava Namco Bandai!