Recensione Persona Q: Shadow of The Labyrinth

Persona X Etrian Odyssey

Versione testata 3DS.

E’ ormai passato qualche giorno dal lancio ufficiale di Persona Q: Shadow of The Labyrinth sul territorio europeo, in esclusiva su Nintendo 3DS. Al primo annuncio da parte di Atlus, l’idea di un cross-over tra Persona ed Etrian Odyssey ci aveva lasciati un po’ perplessi, viste le numerose diversità tra i due titoli; tuttavia, col passare del tempo e le maggiori informazioni divulgate, abbiamo lentamente cominciato a capire in che modo le due tipologie di gioco si sarebbero potute fondere dando vita ad un nuovo, originalissimo titolo, capace di far uso non solo delle caratteristiche uniche di entrambi i franchise, ma creandone addirittura uno migliore sotto ogni punto di vista. Ma perchè generalizzare? Analizziamo insieme i punti salienti di questa nuova creazione!

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2009 e 2011, incontro in un anno sconosciuto

Persona Q: Shadow of The Labyrinth, per la prima volta nel franchise, non ci metterà a disposizione un intero cast di personaggi creati su misura per l’occasione: i personaggi da noi utilizzabili, eccetto per i due protagonisti, Zen e Rei, infatti saranno tutti provenienti da Persona 3 e Persona 4, ma non saranno tutti disponibili dall’inizio del gioco. Starà a noi scegliere se il nostro personaggio proverrà da Persona 3 o Persona 4 e la nostra scelta influenzerà la composizione del nostro team iniziale, che proverrà per l’appunto dal titolo da noi scelto; ci sarà comunque concesso, più avanti nella storia, di ricongiungerci con l’altro team e poter utilizzare, nel mix che più preferiamo, tutti i personaggi provenienti da Persona 3 e Persona 4.

La trama del titolo ruota tutta intorno ai personaggi di Zen e Rei, che hanno perso la memoria e potranno recuperarla solamente attraverso determinati oggetti contenuti alla fine dei dungeon che andremo ad affrontare; oltre a ciò fa parte della trama anche il potere della “Wild Card” che entrambi i protagonisti della storia possiedono e che, per la prima volta, si manifesta con due utilizzatori in un unico luogo, creatosi da una distorsione temporale che, infatti, ricongiunge due team provenienti da anni differenti, 2009 e 2011 per l’appunto.

Entrambe le trame sono ben strutturate e differiscono solo per alcuni punti iniziali; infatti a seconda della scelta che effettueremo all’inizio raggiungeremo il luogo comune, la Yasogami High School, dopo essere stati teletrasportati nella Velvet Room, il cui ascensore ha subito una brusca caduta in Persona 3; oppure dopo un rintocco di campane durante il Culture Festival alla Yasogami High School, che ci teletrasporterà ed intrappolerà all’interno di una diversa copia della scuola in Persona 4. Il gioco sarà inoltre influenzato parzialmente dalle decisioni che prenderemo nel corso delle nostre avventure.

Per l’intera durata del titolo verremo intrattenuti da un equilibrato scambio di battute tra i vari personaggi del titolo in sketch più o meno divertenti in questa particolare versione di Persona che, vi ricordiamo, vanta un cast di personaggi interamente in versione Chibi!

Un po’ Etrian, un po’ Persona

Trama a parte, di cui siamo particolarmente entusiasti, Persona Q: Shadow of The Labyrinth brilla anche nel settore gameplay, ove fondendo le varie meccaniche di gioco di Etrian Oddysy e Persona si riesce a creare un originalissimo JRPG Dungeon Crawler di ottima fattura; a qualcuno mancheranno le scenette degli appuntamenti classiche dei vari Persona, ma non mancheranno occasioni per creare rapporti più solidi con determinati personaggi piuttosto che con altri!

Prima di scendere nei dettagli dell’esplorazione dei dungeon vogliamo un po’ parlarvi delle operazioni preliminari; sarà infatti indispensabile prima di esplorare un dungeon essere ben preparati per ogni evenienza ed è per questo che nel semplice menù di gioco della Yasogami High ci sarà possibile raggiungere un numero pre-fissato di location ove poter effettuare: compravendite di oggetti o equipaggiamento, curarci o ottenere quest secondarie, sfruttare varie operazioni che vedranno protagonisti i Persona, passeggiare ed interagire con i personaggi, salvare i nostri progressi, oppure decidere in quale dei dungeon a disposizione avventurarci. Sono poche ma semplici le opzioni che ATLUS ci mette a disposizione, senza troppi fronzoli e perdite di tempo; abbiamo particolarmente apprezzato questa scelta poco comune di abolire la fase esplorativa per favorire una più rapida ripresa dell’esplorazione dei dungeon per merito di un sistema che ci permette di raggiungere facilmente e velocemente i nostri “negozianti” ed i punti d’interesse.

Non si può non dedicare un po’ del nostro tempo a parlare del menù di gioco, accessibile tramite il pulsate X; sarà qui, infatti, che prenderemo coscienza e conoscenza dell’interno sistema di gioco che andrà poi ad influire sulle nostre battaglie. Ognuno dei nostri personaggi, infatti, sarà legato ad uno ed un solo Persona che gli conferirà alcune Abilità particolari, tuttavia nel corso del gioco ci sarà poi possibile ottenere il potere di equipaggiare un secondo Persona, il cosiddetto “Sub-Persona“. I Sub-Persona ci permetteranno di ottenere un lieve boost ai nostri HP ed SP durante le battaglie e ci permetteranno di ottenere altre Abilità; i Sub-Persona saranno ottenibili in seguito ai combattimenti e la loro acquisizione sarà determinata dal numero di boost disponibili alla fine della battaglia, sarà inoltre possibile ottenere Sub-Persona differenti ed unici tramite le fusioni; sarà questa la funzione più importante ed indispensabile utilizzabile tramite il menù di gioco, tutto il resto, poi, riguarderà la impostazioni di sistema, la visualizzazione delle statistiche dei nostri personaggi e delle quest in corso, l’equipaggiamento e l’utilizzo di oggetti.

Da buon JRPG il titolo vanta un sistema di crescita basato sull’acquisizione di punti esperienza, che potranno essere accumulati al termine di una battaglia o che ci verranno forniti come ricompensa al completamento di una quest secondaria; i punti esperienza ottenuti non solo serviranno alla crescita del nostro Persona, ma anche del nostro Sub-Persona, con l’aumentare del livello verranno apprese nuove tecniche ed i nostri personaggi diventeranno via via sempre più potenti. il sistema di battaglie sfruttato è quello di Etrian Odyssey; sarà nostro compito, dunque, prima di avventurarci in un dungeon, creare un team composto da 5 personaggi che utilizzeremo nel corso delle battaglie.

Concentriamoci, adesso, sulla fase più unica e divertente creata interamente dalla fusione con Etrian Odyssey, l’esplorazione. Come il famoso titolo apparso originariamente su Nintendo DS, anche in Persona Q: Shadow of The Labyrinth avremo libertà nel tracciare la nostra mappa dei dungeon che esploreremo, donandoci la possibilità di prendere nota di tutto ciò che avviene, utile soprattutto nella risoluzione degli enigmi, e di segnare con apposite icone i punti più interessanti. Ma non finisce qui; come il più classico dei JRPG anche Persona Q: Shadow of The Labyrinth vanta un sistema di incontri casuali che però sarà fuso, come già avveniva nei precedenti Etrian Odyssey, ad alcuni elementi basati sugli incontri prestabiliti; sarà infatti possibile più e più volte vedere i cosiddetti FOE girovagare all’interno di un dungeon, messi lì per infastidirci oppure per interagire con loro; seppur sia vero che la ricompensa ottenuta dalla loro sconfitta è piuttosto elevata, è anche vero che il rischio che si corre nell’affrontarli è altrettanto alto.

Persona Q: Shadow of The Labyrinth riesce a plasmare un’esperienza di gioco unica che sia i fan di Persona che i fan di Etrian Odyssey riusciranno a godersi; lo sfruttamento delle caratteristiche della console di Nintendo e l’ormai sperimentato sistema di gioco di Etrian Odyssey riescono a fondersi perfettamente ad una serie di videogiochi nata e creata su lidi differenti ma le cui peculiarità possono essere apprezzate da tutti. Per la prima volta nella storia dei videogiochi, chi possiede solamente console Nintendo potrà gustarsi il piacere di un’avventura targata Persona.

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Piacevole, sì, ma nulla di eclatante

Dal punto di vista grafico Persona Q: Shadow of The Labyrinth non ci convince pienamente; siamo di fronte ad un’opera di alto livello qualitativo, ma abbiamo visto titoli decisamente migliori sulla piccola portatile di Nintendo. Seppur non si tratti di un rinnovatore nel genere, graficamente Persona Q: Shadow of The Labyrinth resta piacevole ed appagante, soprattutto nelle fasi esplorative in cui osservare ciò che ci circonda è fondamentale per poter scoprire passaggi segreti od eventi particolari; non neghiamo però che anche in questo frangente il titolo resta tale e quale ad Etrian Odyssey ed un quantitativo maggiore di poligoni oppure una maggiore cura per le texture non avrebbero sicuramente guastato.

La colonna sonora, invece, è tutt’altra storia! Siamo pienamente convinti di trovarci di fronte alla miglior produzione sonora mai vista su Nintendo 3DS; il battle theme è qualcosa che difficilmente riuscirà ad uscire dalla vostra testa e trattandosi di una vera e propria Soundtrack con brani non solo suonati, ma anche cantati, l’intera OST di Persona Q: Shadow of The Labyrinth merita una standing ovation sia per l’ottima realizzazione tecnica, sia per l’alto livello emotivo che riesce a produrre. Vogliamo convidere con voi, inoltre, un piccolo easter-egg: provate a giocare sia con il protagonista di Persona 3 che con quello di Persona 4 ed ascoltate attentamente entrambi i battle theme!

Commento finale

Persona Q: Shadow of The Labyrinth è l’ennesima ragione per desiderare Nintendo 3DS; la piccola console di casa Nintendo sta ormai diventando un vero e proprio must-have per coloro che fanno dei videogame il loro hobby preferito. Si tratta di un trend nell’industria videoludica che speriamo continui ad andare avanti, regalandoci via via sempre più perle che, come Persona Q, pur non cercando di innovare nel loro genere di riferimento, riescono a creare delle esperienze uniche ed irripetibili. Chiunque sia un amante dei giochi di ruolo nipponici non può fare a meno di saltare a bordo del treno ATLUS, che sembra stia dando il meglio di se su Nintendo 3DS.

Pro Contro 
– Persona Q ed Etrian Odyssey, il meglio dei due mondi
– Originale, sarcastico, divertente – ha carattere da vendere
– Longevo e mai stancante
– Una colonna sonora DA URLO
– Dal punto di vista grafico è poco appagante
– L’alto numero di incontri casuali potrebbe far storcere il naso a qualcuno
  Voto Globale: 90 
 
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