Recensione Rise of the Triad: Ludicrous Edition, Nightdive Studios riporta in vita un cult del passato

Rise of the Triad: Ludicrous Edition rappresenta il terzo progetto annuale del prolifico team Nightdive Studios. Specializzati in recupero e restauro di grandi FPS del passato, all’inizio dell’estate vi abbiamo parlato del remake di System Shock mentre poche settimane fa è toccata all’edizione definitiva di Quake II. In entrambi i casi, gli sviluppatori hanno dato prova delle loro doti, andando a modernizzare e dare nuovo lustro a classici intramontabili. Il caso odierno, tuttavia, è leggermente diverso ed indubbiamente più peculiare.

Il titolo originale infatti, sviluppato e pubblicato nel lontano 1995 da Apogee Software (la ex 3D Realms), non ha mai calcato i lidi home console, restando relegato al mondo PC per quasi trent’anni. Un peccato originale che, complice la concorrenza molto più blasonata e risonante, ha tolto un pò di notorietà ad una produzione singolare fin dalla propria origine concettuale. Nightdive Studios avrà realizzato l’obiettivo di dare una nuova vita al dissacrante FPS?

Rise of the Triad: Ludicrous Edition è disponibile dal 31 Luglio per PC (via Steam) ed arriverà per PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox One, Xbox Series e Nintendo Switch il prossimo 29 Settembre.


Versione testata: PlayStation 4


Il fu Wolfenstein sequel

Impossibile parlare di Rise of the Triad senza citare le sue particolari origini.

Rise of the Triad era infatti nato come sequel diretto di Wolfenstein 3D, sotto diretta emanazione di id Software. Il titolo, a suo tempo noto come Wolfenstein 3D: Rise of the Triad, condivideva lo stesso engine del precedente capitolo, introducendo nuove caratteristiche, nemici e personaggi. Tuttavia, John Romero decise di staccare la spina al progetto, forse timoroso di dover condividere le luci della ribalta con l’imminente Doom. Tom Hall dell’allora Apogee Software decise di acquistare la licenza del titolo, rendendolo una IP indipendente da Wolfenstein.

Fu così che il prodotto arrivò sul mercato, con la consapevolezza del proprio lignaggio e della difficile vita che avrebbe dovuto affrontare. Un lascito, quello firmato id Software, che traspare non solo nel riciclo di molti elementi ludici (su tutti, la presenza di nazisti e di armi della seconda guerra mondiale), ma anche dello stesso motore grafico, una variante modificata (e molto più avanzata) dell’engine di Wolfenstein 3D.

I rimandi a Wolfenstein in molti punti sono abbastanza palesi.

Nei panni di uno dei membri dell’unità speciale chiamata HUNT (High-risk United Nations Task-force), dovrete investigare le attività di un culto esoterico presso un antico monastero sull’isola di San Nicolas. Presto tagliati fuori dal resto del mondo, la minaccia si rivelerà molto più grande del previsto e necessiterà di un intervento molto più incisivo.

Rise of the Triad strutturalmente è un classico FPS figlio degli anni ’90 in cui l’obiettivo è farsi strada lungo livelli labirintici in cerca delle chiavi giuste per proseguire. Il tutto ovviamente falciando ogni essere vivente ostile lungo il percorso. La scelta del membro dell’HUNT da controllare ha un diretto impatto sul gameplay, visto che ciascuno dei cinque personaggi giocabili ha attributi diversi, comprendenti, tra gli altri, salute e precisione. Oltre a questo, il titolo apre ad una maggiore verticalità delle mappe, nonché ad una mescolanza con il mondo esoterico, grazie al mix tra bocche da fuoco e magie. Il tutto nel tripudio di sangue ed interiora di monaci nerboruti e pseudo nazisti.

Il titolo è un mix di influenze, che preme l’acceleratore su violenza e follia.

HUNT returns again

Dopo la piccola lezione di storia, passiamo a parlare della Ludicrous Edition.

Nightdive Studios ha, ancora una volta, preso a cuore il lavoro di adattamento di un piccolo cult della storia degli FPS, sfornandone una edizione definitiva. Prendendo le distanze dal remake in Unreal Engine di dieci anni fa, accolto tiepidamente da pubblico e critica, la Ludicrous Edition recupera il titolo originario sottoponendolo ad un restauro sontuoso.

A partire dall’aspetto puramente tecnico, Rise of the Triad supporta adesso la risoluzione fino a 4K, con supporto all’Ultrawide e ad un framerate sbloccato. L’approdo su console ha portato con sé l’alternatività tra controller e KB/M rebinding, oltre a particolari occhi di riguardo verso caratteristiche peculiari di alcune versioni. Si tratta del caso delle versioni Sony, che supportano la possibilità di mirare con il giroscopio del pad: come accaduto nel recente caso di Quake II, una gimmick e poco più che sinceramente si poteva evitare.

Un bel po’ di sano divertimento old school.

Ma non è tutto. Il team di sviluppo ha infatti introdotto nuovi HUD, SFX alternative per le armi ed una rielaborazione degli effetti luminosi, nel rispetto del colpo d’occhio originario. Anche la colonna sonora è stata rivista, permettendo di scegliere tra l’originale e quella riarrangiata del 2013.

Il lavoro forse più encomiabile è sul versante contenutistico, dove gli sviluppatori, supportati da alcuni sviluppatori dell’epoca, hanno ripristinato personaggi e contenuti dalle beta perdute. Si tratta di elementi tagliati dalla versione originaria, che qui fanno il loro ritorno, all’interno di tutti i livelli, compresi quelli degli expansion packs. Inoltre, è presente altresì una sezione totalmente inedita, realizzata ex novo, chiamata Return of the Triad.

Anche il multiplayer non è stato trascurato. Le modalità Comm-Bat prevedono di poter giocare fino ad 11 giocatori contemporaneamente, attraverso stipulazioni multiple sia online sia in LAN. E se tutto questo non fosse abbastanza, vi segnaliamo anche la presenza di un nuovo editor di livelli.

Anche la magia verrà in vostro soccorso.

Nightdive x Remasterminds

Nightdive Studios si riconfermano dunque un team di riferimento nel panorama mondiale per i lavori di remastering di vecchi classici. La loro abilità è indiscussa, così come lo sforzo, pressoché costante, di non voler fare solo un lavoro sbrigativo, bensì di creare vere e proprie edizioni definitive dei titoli di riferimento.

Tutto ciò avviene anche per Rise of the Triad, che per l’occasione esce da un isolamento su PC durato quasi trent’anni, dando al pubblico la possibilità di conoscere una piccola pagina di storia del gaming. Tuttavia, qualche osservazione aggiuntiva sull’operazione è doverosa.

Alcune cose son semplicemente a caso. Divertenti si, ma alcuni potrebbero chiedersene il senso.

Assodata infatti la qualità del lavoro svolto dagli sviluppatori, le perplessità più grandi riguardano la capacità, da parte di questo titolo, di poter dire effettivamente ancora qualcosa alle generazioni attuali.

Se infatti altri titoli possono contare sul loro evidente blasone, Rise of the Triad ha in sé tutti i limiti di un titolo di trent’anni fa. Ancora divertente, certo, ma forse non così imprescindibile se non per i fan più irriducibili di quel periodo storico. Anche i toni della produzione e il bilanciamento della difficoltà non depongono in favore dell’ex sequel di Wolfenstein 3D.

Rise of the Triad abbraccia infatti una miscela fatta di ispirazioni assai diverse, a volte in aperto contrasto tra loro, che potrebbero essere percepite come eccessive nelle loro intenzioni palesemente trash. Un quadro estroso ma paradossalmente monotono, a causa di una palette cromatica che vira fin troppo verso i toni rossi e marroni. Il bilanciamento non aiuta poi a rendere il tutto particolarmente digeribile dal pubblico odierno, complici picchi di difficoltà piuttosto ripidi ed infami.

Cultisti appesantiti da foracchiare, ma occhio che la morte è dietro l’angolo.

Commento finale

Rise of the Triad: Ludicrous Edition è l’ennesima dimostrazione della spiccata attitudine, da parte di Nightdive Studios, nel realizzare remaster di qualità per titoli storici. Stavolta è il turno tuttavia di un titolo quasi sconosciuto al giorno d’oggi, una piccola perla della storia degli FPS. Un lavoro ancora una volta impeccabile per il team di sviluppo, grazie ad un’ottima realizzazione tecnica e la solita, meticolosa, cura per i contenuti (anche inediti). Resta tuttavia un titolo con un’elevata difficoltà, nonché un prodotto inevitabilmente di secondo rilievo rispetto ai classici dello stesso periodo storico. Per estimatori e nostalgici.

7.5

Rise of the Triad: Ludicrous Edition


Rise of the Triad: Ludicrous Edition è l'ennesima dimostrazione della spiccata attitudine, da parte di Nightdive Studios, nel realizzare remaster di qualità per titoli storici. Stavolta è il turno tuttavia di un titolo quasi sconosciuto al giorno d'oggi, una piccola perla della storia degli FPS. Un lavoro ancora una volta impeccabile per il team di sviluppo, grazie ad un'ottima realizzazione tecnica e la solita, meticolosa, cura per i contenuti (anche inediti). Resta tuttavia un titolo con un'elevata difficoltà, nonché un prodotto inevitabilmente di secondo rilievo rispetto ai classici dello stesso periodo storico. Per estimatori e nostalgici.

PRO

Una piccola perla, finalmente disponibile per tutti | Tecnicamente impeccabile | Contenutisticamente ricco, con contenuti inediti |

CONTRO

Piuttosto impegnativo | Inevitabilmente derivativo rispetto ai grandi titoli dell'epoca | Volutamente sopra le righe, a tratti senza grande omogeneità |
Danilo Di Gennaro
Danilo Di Gennaro
Viaggiatore nel tempo, utilizzatore della Forza, ex SOLDIER di 1° classe. Accanto ad una passione incrollabile verso il media videoludico da oltre 30 anni, nel tempo mi appassiono quadrimensionalmente a tutto ciò che proviene dal Giappone, nonché a cinema, serie tv, supereroi e molto altro. Allons-y.

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