Recensione System Shock (PS5), attraverso lo specchio e quel che SHODAN vi trovò

A circa un anno di distanza dal lancio su PC (via Steam ed Epic Games Store), il remake di System Shock è approdato finalmente anche su PlayStation ed Xbox Series. Un progetto sfuggito ai riflettori del palco mainstream, ma che non è passato altrettanto in sordina agli occhi della critica, capace di premiarlo per l’ottimo lavoro svolto da Nightdive Studios.

Nel Maggio 2023, nella nostra recensione di System Shock per la versione Steam, il buon Riccardo premiava il risultato del team di sviluppo, capace di aver realizzato “davvero un buon lavoro nel ricreare la maggior parte degli elementi dell’iconico System Shock con gli standard moderni” tale da essere un remake che “vale assolutamente la pena di essere giocato!“. Sebbene il gioco sia rimasto sostanzialmente lo stesso, oggi cercheremo di chiarire se un prodotto nato per l’infrastruttura PC sia stato adattato efficacemente anche per console.

System Shock è disponibile dallo scorso 21 Maggio anche per PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox One ed Xbox Series.

Prima di lasciarvi alla nostra recensione, vi ricordiamo il nostro coverage del titolo:


Versione testata: PlayStation 5


Ho scelto l’impossibile, ho scelto la stazione Citadel

Una piccola lezione di storia.

System Shock non ha mai raggiunto, fatalmente, un buon successo di pubblico. Complice anche una release a ridosso di un certo Doom II, il titolo confezionato da Looking Glass Studios nel 1994, non riuscì a sfondare nei confronti del grande pubblico, anche a fronte di un sequel pubblicato cinque anni dopo. Ciò che tuttavia è mancato al botteghino si è convertito, per un ironico tiro della sorte, in un’estrema influenza esercitata sui game designer dell’epoca. L’epopea dell’hacker contro l’IA impazzita SHODAN diventò fonte di ispirazione non tanto per l’atmosfera, comunque eccezionale, ma soprattutto per la rivoluzionaria idea di game design che lasciava al giocatore l’iniziativa non solo dell’esplorazione ma anche delle soluzioni ai problemi ed enigmi. Pochissimi aiuti, risorse da gestire, pericoli costanti: un’esperienza interattiva che oggi sembra piuttosto ordinaria, ma che nel 1994 era avvenirismo puro. Al punto da poter considerare System Shock come uno dei padri fondatori degli immersive sim, capaci di gettare le basi concettuali di produzioni come Deus Ex, Thief e Bioshock.

Il tutto partendo da un presupposto narrativo piuttosto semplice. Nei panni di un (o una, novità introdotta da un recente aggiornamento) hacker a bordo della stazione spaziale Citadel nell’anno 2072, il giocatore dovrà tentare di ostacolare i piani di un’intelligenza artificiale sfuggita al controllo: la terribile e deviata SHODAN.

Alcuni esperimenti condotti da SHODAN hanno preservato barlumi di umanità…

Se per tutto quello che riguarda sulla bontà gioco possiamo rimandarvi senza indugio alla già citata recensione del nostro Riccardo, ciò di cui dobbiamo parlarvi in questa sede è della validità dell’adattamento su console.

Su PlayStation 5, System Shock gira a 60fps con una risoluzione che punta ad un 4K nativo (3840×2160). Lo scaling dinamico della risoluzione viene utilizzato per ridurre i carichi di lavoro della GPU quando necessario, tuttavia la qualità dell’immagine resta sempre generalmente eccellente. Un ottimo traguardo per Nightdive Studios, oramai abituati ad adattamenti pressoché perfetti tali da preservare le medesime qualità visive su ogni piattaforma. Addirittura, la versione PS5 è capace di viaggiare a 120 Hz se il display supporta tale frequenza di aggiornamento. Le prestazioni non cambiano in realtà moltissimo, ad onor della cronaca, ma fa piacere vedere anche questo tipo di feature. In linea generale, le prestazioni tecniche sono molto stabili e, salvo sporadici ed occasionali rallentamenti, potrete godere di un’esperienza senza compromessi. Ah, inoltre potrete anche beneficiare del supporto all’audio surround.

… altri, molto meno.

Ecosistemi fantastici e dove trovarli

Il punto dove risiedevano le maggiori perplessità era tuttavia altrove. A preoccuparci non era l’adattamento tecnico, sul quale non avevamo ragione di nutrire dubbi, visto il palmarès degli sviluppatori. Bensì, sulla profonda differenza tra l’ecosistema PC e quello console.

Non è la prima volta che assistiamo a conversioni coraggiose di titoli pensati per tastiera e mouse, basti pensare al mare magno di RTS che possiamo godere sulle nostre console. Ed a prima vista, System Shock non sembra poter correre grossi rischi, con la sua impostazione da FPS. Tuttavia, soprattutto chi ha giocato l’originale del 1994, sa quanto girare tra i cunicoli cyberpunk della stazione Citadel possa essere un’operazione complessa con un controller in mano. La ragione è data dall’assidua necessità di gestire menù ed oggetti, oltre ad una navigazione impegnativa ed attenta al dettaglio che restituisce una complessità ben superiore alla media.

Visto così non sembra complicato adattare System Shock al mondo console…

Il remake offriva anche al lancio un supporto per i controller su PC, ma era chiaro che l’implementazione era incompleta e mancavano alcune importanti funzionalità. Fortunatamente, System Shock arriva su console con un supporto del controller significativamente più fluido, rendendo il gioco facilmente giocabile dopo un pò di abitudine iniziale.

Rappresenta la scelta ideale per giocare al titolo? Sinceramente no. La natura intricata del gioco rende a tratti abbastanza macchinoso gestire alcune opzioni e, soprattutto con le impostazioni iniziali, anche operazioni naturali come mirare agli avversari diventa un procedimento fin troppo articolato. Il gioco è comunque godibile? Assolutamente si: i controlli sono infatti completamente rimappabili e sorprendentemente le azioni guidate dal cursore (come la gestione dell’inventario) sono efficaci. Se poi volete avere l’esperienza ideale, anche stavolta Nightdive Studios offre il supporto per tastiera e mouse anche su home console.

… tuttavia fidatevi: l’operazione è stata tutt’altro che banale.

Trent’anni e non sentirli…?

In definitiva, System Shock su console riesce a mantenere alta (anche se non proprio ottimale) l’esperienza complessiva ricreata da Nightdive Studios. Se avete perso l’opportunità di testare questo classico immortale su PC, adesso non avete scuse, a meno che…

Si, perché System Shock potrebbe non essere per tutti, nonostante la sua indubbia importanza per l’evoluzione del media e per alcune caratteristiche divenute pietre angolari di molte produzioni. Per due motivi fondamentali.

Le aree VR sono affascinanti.

Anzitutto, il remake del classico Looking Glass Studios non fa sconti. Oggi come allora, il vostro alter ego viene buttato nella mischia senza aiuti o indicatori. Dovrete comprendere in autonomia non solo come procedere nell’avventura, ma anche come risolvere enigmi e liberarvi di ostacoli. Un approccio affascinante, che spinge il giocatore a leggere ogni documento e cogliere ogni indizio. Se sposerete questo concept, il design del titolo sarà capace di gratificarvi come pochi altri immersive sim sanno fare (soprattutto considerati gli anni sul groppone). Se invece non apprezzate tutta questa libertà a tratti ermetica, potreste esser vittime della frustrazione.

In quest’ultimo senso, non depone a favore del remake la scelta di non rivoluzionare granché le fasi shooting. Ereditando un’impostazione piuttosto lenta e metodica in contrasto con la rapidità e frenesia del panorama odierno, System Shock non offre altresì un sistema di controllo particolarmente preciso e responsivo. Il problema è che, anche a fronte di una mira compassata e poco accurata (frutto anche di una migliore resa con tastiera e mouse), anche il gunplay risulta leggero ed approssimativo. Soprattutto nel corpo a corpo (risorsa fondamentale, vista la penuria di risorse), non “sentire” il peso dei fendenti non è proprio piacevolissimo. Ci si passa sopra per la grandezza dell’esperienza ma ecco, alcuni potrebbero davvero trovarlo un malus rilevante.

Una situazione semplice per molti FPS… non tanto per System Shock.

Commento finale

A distanza di un anno dalla release per PC, System Shock arriva anche su console con un adattamento che rende giustizia non solo alla bontà del lavoro svolto da Nightdive Studios, ma altresì all’illustre eredità di Looking Glass Studios. Se volete comprendere l’importanza storica del titolo e di come sia riuscito ad influenzare gli immersive sim (e non solo), affrettatevi ad affrontare la follia di SHODAN. Viceversa, se non subite il fascino della stazione Citadel ma volete comunque provare l’esperienza, fate attenzione: alcune caratteristiche ludiche potrebbero essere piuttosto aspre alla luce di taluni standard del panorama odierno.

8.0

System Shock


A distanza di un anno dalla release per PC, System Shock arriva anche su console con un adattamento che rende giustizia non solo alla bontà del lavoro svolto da Nightdive Studios, ma altresì all'illustre eredità di Looking Glass Studios. Se volete comprendere l'importanza storica del titolo e di come sia riuscito ad influenzare gli immersive sim (e non solo), affrettatevi ad affrontare la follia di SHODAN. Viceversa, se non subite il fascino della stazione Citadel ma volete comunque provare l'esperienza, fate attenzione: alcune caratteristiche ludiche potrebbero essere piuttosto aspre alla luce di taluni standard del panorama odierno.

PRO

Adattamento tecnico su console praticamente perfetto | Un titolo storico, ancora oggi moderno | Gratificante come gli immersive sim sanno essere |

CONTRO

Il supporto ai controller tradisce alcune limitazioni concettuali | Lo shooting continua ad essere fin troppo leggero | Non fa sconti al giocatore |

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