Recensione Tombi! Special Edition, l’inatteso ritorno di un classico vintage

Occorre portare indietro di un bel pò le lancette dell’orologio per rievocare la memoria di Tombi!. Precisamente occorre tornare ad un europeo settembre del 1998, quando il titolo sviluppato da Whoopee Camp e pubblicato da Sony Computer Entertainment arrivava sugli scaffali per la mitica prima PlayStation. Ideato da Tokuro Fujiwara, già creatore di Ghosts ‘n Goblins, il titolo ebbe una vita commerciale piuttosto modesta, abbastanza per garantirgli un seguito, ma non sufficiente da assicurare all’IP un futuro nella costellazione dei grandi.

Un tremendo peccato per quello che è considerato uno tra i migliori giochi disponibili per PlayStation, mix estroso tra platform e gioco di ruolo, capace di creare un immaginario tanto colorato quanto dissacrante, in un contesto ludico a tratti avveniristicamente aperto e complesso. Dopo aver guadagnato negli anni lo status di vero e proprio cult, anche a causa della crescente rarità (ed annessa costosità) delle copie fisiche dell’epoca, il titolo venne salvato grazie all’approdo su PlayStation Network nel 2011.

Oggi, a distanza di altri 13 anni, ci pensa Limited Run Games a proporre un restyling del classico Whoopee Camp con Tombi! Special Edition. Ma l’entusiasmo dei fan sarà giustificato da un lavoro all’altezza?

Il titolo è disponibile in digitale dal 1° Agosto per PC (via Steam), PlayStation 5 e Nintendo Switch.


Versione testata: PlayStation 5


Il ritorno dei maiali cattivi

Per chi all’epoca si è perso Tombi! ed il suo sequel (o magari semplicemente non ha vissuto quella indimenticabile era), vi spieghiamo in poche righe cosa vi troverete di fronte avviando la nuova Special Edition.

Nei panni del protagonista Tombi, un selvaggio dai capelli rosa shocking, dovrete affrontare una lunga missione per liberare il mondo da un infame gruppo di malvagi maiali. Al loro comando sette leader di immenso potere, capaci di aver sconvolto l’ordine naturale della stessa natura. Sarà compito di Tombi trovarli nel corso del proprio viaggio, acquisirne i poteri e riportare la normalità.

L’avventura di Tombi è gagliarda come un tempo.

Un pretesto narrativo molto semplice che pone le fondamenta per un’avventura platform capace di fondere, in uno stile 2.5D avveniristico per la propria epoca, stili di gioco lineari e non lineari. Molto più simile ad un metroidvania che non ad uno dei famosi titoli firmati da Fujiwara, il titolo si affermava per uno sviluppo a metà tra un platforming pesante e riflessivo ed un gioco di elevata interazione che richiedeva attenzione e riflessione. Lungi dal fornire indicazioni cristalline, Tombi! si limita a dare solo indizi sul come proseguire l’avventura e come portare a termine determinate missioni, lasciando alla sperimentazione (ed allo stupore) del player la giusta via per completare le 130 missioni disponibili (per oltre 25 ore di longevità, per i collezionisti).

Indimenticabili i primi approcci al titolo, in cui dovrete capire come spazzare via una fitta coltre nebbiosa o intuire come apprendere la lingua dei Nani. Un approccio rimasto esattamente identico al capitolo originario, per la felicità dei fan, che troveranno altresì la stessa esperienza visiva ricca di colori pastello ed una colonna sonora efficacemente rimasterizzata.

Non sottovalutate la difficoltà del titolo.

Salsa speciale

Cosa offre la Special Edition firmata da Limited Run Games? Per la verità, non tantissimo.

Al di là di una selezione di miglioramenti per la quality of life, la riedizione del classico Whoopee Camp ha introdotto una serie di caratteristiche interessanti.

Si tratta della possibilità, ad esempio, di salvare ovunque senza limitazioni, a differenza della release originaria che lo permetteva solo in punti predeterminati. Per semplificare la vita a molti utenti è stata altresì introdotta la funzionalità Rewind (diffusa anche in altri rimasterizzazioni di vecchi classici), con la quale “riavvolgere il tempo” e provare di nuovo a superare sezioni spinose. Il tutto ovviamente con il supporto dei controlli analogici (vi ricordiamo che il DualShock venne introdotto proprio contestualmente alla release giapponese del primo capitolo di Tombi!, a fine 1997).

Lo sfollagente continua ad essere… soddisfacente.

Per tutti i fan invece, è stato inserito altresì un’area museo piena di materiali promozionali dell’epoca come stampe, packaging, manuali, documenti del periodo di sviluppo ed artworkk ad alta risoluzione, così come un’intervista al creatore Tokuro Fujiwara.

Le migliorie al titolo, tuttavia, si fermano qui. Non aspettatevi molto altro da questa edizione, soprattutto dal punto di vista grafico. Il titolo è rimasto fondalmentalmente lo stesso del 1997, con tutti i suoi pregi e difetti. Anche da parte nostra le aspettative erano adeguatamente parametrate, però ci ha un pò stranito vedere che così poco è stato fatto, ad esempio, sul versante dei caricamenti. Non comprendiamo infatti perché nel 2024 non sia stato possibile migliorare le lunghe attese rese necessarie dagli hardware di 27 anni fa. Se un fan del titolo può tranquillamente passarci sopra, un primo approccio al titolo potrebbe essere piuttosto traumatico per tutti gli altri.

Non aspettatevi un feeling simile a platform adventure contemporanei.

Troppo poco, troppo tardi?

Quello che ci siamo chiesti, testando Tombi! Special Edition è proprio il titolo stesso di questo paragrafo.

Dopo un’attesa lunga decadi ed una speranza quasi dissolta di vedere nuovamente il cavernicolo in calzonicini, la riedizione di Limited Run Games è arrivata come la classica manna dal cielo. Sotto un certo punto di vista, infatti, non la si può definire in modo diverso. Anzitutto, ha reso nuovamente disponibile in modo semplice e generalizzato un classico senza tempo salvandolo dagli elevati costi dei mercatini dell’usato e dalla ridotta diffusione digitale. Ora come ora, Tombi! può essere finalmente goduto da una platea molto più ampia, nella sua versione oggettivamente migliore, più ricca e curata. Come da tradizione per il publisher, è altresì possibile (se siete stati abbastanza veloci) mettere le mani su edizioni fisiche da collezione che faranno piangere di gioia i fan.

La varietà di Tombi! è ancora oggi ammirevole.

Tuttavia, è innegabile essere rimasti con un pò di amaro in bocca. L’opera di rimasterizzazione di Tombi!, benché con spunti interessanti, è ben poco incisiva nel risolvere quantomeno le problematiche tecniche del titolo originale. Ora come 27 anni fa dobbiamo assistere ad una traduzione italiana colma di refusi, glitch e bug assortiti e texture ballerine. Non ultimi i già citati caricamenti, autentica croce che in un’era fatta di SSD sono sinceramente imbarazzanti su un titolo come questo. Posto che la produzione avrebbe meritato una tirata a lucido ben più corposa (soprattutto estetica), quantomeno ci sarebbe piaciuto fosse stata inattaccabile nella pulizia del codice.

Quindi Tombi! Special Edition com’è? Se guardiamo al gioco, a quello che simboleggiato per una stagione videoludica ed alle emozioni che ancora oggi sa suscitare, è un must buy. Tuttavia, siamo anche consapevoli che coloro non subiscono il fascino dell’amarcord, potrebbero trovarla un’esperienza piuttosto complessa da assimilare. Ci sentiamo, ad ogni buon conto, di premiare questo piacevolissimo ritorno del classico PlayStation, ma con tutte le opportune avvertenze del caso.

Codice review gentilmente fornito da https://keymailer.co

Sia chiaro: Tombi! può farvi sclerare in alcuni momenti.

Commento finale

Tombi! Special Edition è l’edizione definitiva del classico Whoopee Camp, finalmente reso disponibile in una versione riveduta e corretta per un più vasto pubblico contemporaneo. Ora come allora il titolo è divertente e ricco di dettagli, quasi avveniristico nella sua commistione tra stile di gioco lineare e non lineare. Praticamente obbligatorio per i giocatori più stagionati, viceversa potrebbe essere un tuffo nel passato fin troppo spigoloso per tutti gli altri.

7.5

Tombi! Special Edition


Tombi! Special Edition è l'edizione definitiva del classico Whoopee Camp, finalmente reso disponibile in una versione riveduta e corretta per un più vasto pubblico contemporaneo. Ora come allora il titolo è divertente e ricco di dettagli, quasi avveniristico nella sua commistione tra stile di gioco lineare e non lineare. Praticamente obbligatorio per i giocatori più stagionati, viceversa potrebbe essere un tuffo nel passato fin troppo spigoloso per tutti gli altri.

PRO

Stupendo ora come nel 1997 | La Special Edition contiene diverse migliorie apprezzabili | Finalmente apprezzabile da una più ampia platea di utenti |

CONTRO

Limited Run Games poteva fare qualcosina di più sul lato tecnico | Caricamenti fastidiosi | Traduzione italiana ancora discutibile |

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