Turnip Boy Robs a Bank dimostra quanto sia strano il mondo dei videogiochi: un giorno sei un avventuriero a caccia di tesori, il successivo diventi un campione dello sport… ed un altro prendi il ruolo di una rapa senziente ed incline ai reati. D’altronde, il team Snoozy Kazoo, composto da una manciata di sviluppatori indipendenti del Massachusetts occidentale, sintetizza la propria missione con pochi, lapidari concetti. Creare “giochi piccoli, brevi e stupidi da morire con una forte enfasi sul guardare al lato più sciocco della vita” per fornire alla gente una via di fuga dalla serietà. Una dichiarazione di intenti assolutamente apprezzabile, soprattutto quando i prodotti finali sono davvero divertenti.
Quello di cui parliamo oggi è infatti il secondo capitolo di una serie, nata nel 2021 con il precedente Turnip Boy Commits Tax Evasion. Dopo aver deliziato il pubblico con un dungeon crawler leggero e scanzonato a base di frodi fiscali, il sequel alza il baricentro ludico spostandosi dalle parti di un vero e proprio roguelite in cui l’obiettivo sarà rapinare un illustre istituto bancario. Ce la farà Rapetto a farsi un nome del mondo dell’alta criminalità?
Turnip Boy Robs a Bank è disponibile dal 18 Gennaio per PC (via Steam), Xbox One e Nintendo Switch. Il titolo è altresì presente sull’Xbox Game Pass.
Versione testata: Xbox Series
The Italian Job
Dopo aver smantellato un’amministrazione corrotta, aver evaso il fisco ed aver sconfitto il più improbabile degli avversari, Rapetto sembra aver esaurito i propri obiettivi quando le porte della Malavita si aprono sorprendentemente. La più classica delle offerte impossibili da rifiutare viene nientemeno che dal Clan dei Sottaceti con un nuovo audace obiettivo: mettere a segno la rapina più grandiosa di tutti i tempi, ai danni della immensa Banca Botanica.
Se c’è una cosa che Robs a Bank non ha timore di fare è quella di non prendersi eccessivamente sul serio. Il team di sviluppo torna infatti a mescolare il mondo della illegalità (progressivamente più aggressiva) con un buffo universo popolato da ortaggi, che guardano con ironia e sarcasmo alla società contemporanea. Accanto a cetrioli dallo spiccato accento siciliano (plauso alla traduzione italiana), burocrati senza speranza, influencer squattrinati, onesti lavoratori che tentano di sbarcare il lunario… e molto altro. Robs a Bank vi strapperà sorrisi e risate, statene certi.
Lo sforzo del team appare dunque in completa continuità non solo con il capitolo precedente, ma anche con le stesse aspirazioni con le quali Snoozy Kazoo è nata. Una perseveranza osservata anche da un punto di vista squisitamente artistico. In questo senso, la nuova avventura criminosa di Rapetto non si discosta molto dal predecessore, nonostante un maggior dettaglio a schermo e musiche a tratti più incalzanti (vista anche la natura del gameplay… ve ne parleremo).
Una stabilità che ha permesso di mantenere granitiche le prestazioni, ma che ha costretto il team a non liberarsi delle barre laterali. Chiariamoci: il gioco è perfettamente fruibile ed anche un aspect ratio tendente ai 4:3 non è un problema che si ripercuote sul gameplay. Ma avremo decisamente preferito una evoluzione in questo senso, anche per goderci con più ampio respiro il mondo di gioco.
Fuori in 60 secondi
La Banca Botanica è dunque il vostro obiettivo, ma come ogni piano criminoso, dovrete anzitutto avere abbastanza esperienza… e poi essere pronti ad ogni eventualità.
Ecco dunque che Turnip Boy si trasforma per atterrare dalle parti di un roguelite estremamente scolastico e basilare nel suo core ludico. Rapetto potrà tentare di assaltare la labirintica banca, con scarse dotazioni iniziali ed una quasi nulla conoscenza della struttura dell’istituto. Ma soprattutto, con l’implacabile scorrere dei secondi sempre sott’occhio. Non crederete infatti che le forze dell’ordine resteranno con le mani in mano mentre voi vi riempirete le tasche? Oltre alla vigilanza privata, allo scadere di un tempo limite la polizia irromperà con metodi ruvidi ed ondate interminabili. L’alternativa obbligatoria sarà la fuga, per intascare il bottino e prepararsi per il prossimo tentativo. Ah, e non pensate di poter sfidare la legalità troppo a lungo: il direttore della banca preferirebbe bruciare tutto piuttosto che permettervi di avere successo. Letteralmente.
Il loop è dunque quello di un classico roguelite, con l’intrigante idea del tempo limite che sancisce non solo il progressivo aumento di difficoltà, ma anche il vero e proprio game over. Il player è così portato ad essere veloce, ma altrettanto chirurgico nell’arraffare i beni più preziosi e soddisfare le sidequest disponibili. Ma attenzione: tutto questo non implica una difficoltà proibitiva, né un ritmo tanto asfissiante da essere ansiogeno. Tutt’altro. Robs a Bank è, prima di tutto, un titolo alla portata di ciascun giocatore. Se non avete mai avvicinato un roguelite, questa potrebbe essere l’occasione giusta.
Oltretutto, maggiore sarà il bottino che riporterete alla base, maggiori saranno le possibilità di potenziarvi. Non solo potrete dotarvi di un arsenale di partenza più letale, ma anche di migliori statistiche passive (tra cui, un timer più generoso) ed oggetti utili per ogni occasione (come un simpatico piccone per distruggere le statue preziose o del gagliardo C4 per… vabè, lo sapete).
La casa di carta
Turnip Boy Robs a Bank è dunque un titolo che ci ha genuinamente divertito ed intrattenuto, ma ci sono anche alcune piccole problematiche.
Anzitutto, il sistema di combattimento non è particolarmente fluido. La natura da twin stick shooter è palese, ma realizzata in maniera non molto precisa soprattutto con riguardo delle hitbox. Nelle situazioni più concitate infatti, diventa piuttosto arduo mirare con alcune armi, mettere a segno determinati colpi e soprattutto evitare di subire danni. Nessuno di questi aspetti è senza soluzioni ingame: potenziamenti ad hoc ed una difficoltà tarata verso il basso impediscono di rendere le situazioni insormontabili. Tuttavia, ci sarebbe piaciuto vedere una evoluzione rispetto a Commits Tax Evasion.
L’ulteriore dispiacere che abbiamo riscontrato è purtroppo un punto saliente della missione di Snoozy Kazoo. Robs a Bank è infatti un titolo molto modesto e di breve durata, che potrete portare a termine in appena quattro ore. Una durata abbastanza risicata, soprattutto per un roguelite che costringe, per design stesso, a rivisitare sempre le stesse ambientazioni. E se la durata complessiva non si sposa con una varietà di fondo, c’è il rischio di sentire un po’ di amaro in bocca alla fine della corsa. Ovviamente comprendiamo e condividiamo la volontà del team di sviluppo di onorare i propri diktat: tuttavia per il futuro, auspichiamo che trovino un migliore bilanciamento.
Commento finale
Turnip Boy Robs a Bank è un nuovo centro per Snoozy Kazoo. Il modesto team di sviluppo del Massachusetts occidentale ci riporta nei panni del gioviale delinquente Rapetto, stavolta alle prese con un leggero roguelite a base di rapine e fughe sgangherate. Un’esperienza breve e spensierata, che incarna il DNA del team di sviluppo e la loro stessa missione nel voler creare prodotti per staccare il cervello. Svaligiare una banca non è mai stato così divertente (!).