Recensione UFC 3

Senza esclusione di colpi!

La Ultimate Fighting Championship è una organizzazione di lotta nata in tempi relativamente recenti (1993). Si basa sulla Vale Tudo brasiliana ovvero combattimenti a mani nude e a contatto pieno diffusosi nella prima metà del XX secolo. Inizialmente il fatto di avere un numero di regole assai limitate, portarono la UFC ad essere tristemente nota per i suoi combattimenti senza esclusione di colpi e per la brutalità di pugni, calci, ginocchiate e testate. Non vista quindi di buon occhio dagli altri ambienti sportivi di lotta, l’organizzazione venne relegata nei bassifondi delle categorie di combattimento e perse inoltre la possibilità di trasmettere qualsiasi evento in PPV.

Soltanto agli inizi degli anni 2000, grazie anche all’introduzione di regole più severe atte a preservare la salute degli atleti e ad una serie di accordi di collaborazione e di acquisizione, la UFC è ritornata prepotentemente sotto le luci della ribalta. La diffusione della disciplina in Italia è dovuta soprattutto ad atleti come Conor McGregor e Ronda Rousey.

Anche nell’ambito videoludico, dopo il passaggio della licenza da THQ ad Electronic Arts, la UFC si è sin da subito imposto come titolo di combattimento per eccellenza. A tre anni di distanza dal primo capitolo UFC dedicato alle Arti Marziali Miste, Electronic Arts Vancouver ritorna sotto i riflettori con UFC 3. Un titolo che si pone un solo grande obiettivo, quello di essere il migliore simulatore MMA presente sul mercato.

Un simulatore con i controfiocchi

UFC non è un fighting game adatto a tutti. Un po’ come la serie WWE 2K, si rivolge ad una fetta di pubblico precisa. Quel pubblico che ricerca in un titolo del genere la realisticità e la fedeltà così come si vede in TV. La sua natura mal si adatta al lottatore casuale, quello che vorrebbe farsi una partita di tanto in tanto. Qui parliamo di un simulatore completo a 360° e in quanto tale presenta una struttura di gioco piuttosto complicata da digerire. Per diventare i migliori sarà necessario acquisire una buona padronanza delle tecniche di base e delle complesse meccaniche di gioco presenti. Ciò non vuol dire che UFC 3 sia impossibile da approcciare, anche chi è alle prime armi può avvicinarsi tranquillamente al titolo, ma deve avere sin da subito una certa costanza nel carpire al meglio tutte le caratteristiche e le sfaccettature del gameplay e del sistema di combattimento.

La nuova e strabiliante tecnologia Real Player Motion alla base di UFC 3, ha permesso allo sviluppatore di rendere il gameplay ancora più realistico e rifinito rispetto ai due precedenti capitoli della serie. Il combattimento in piedi, fatto di: pugni, calci, uppercat, ginocchiate e colpi alla nuca, risulta essere molto convincente. Il tutto è diventato ancora più tecnico, basandosi molto anche sulle capacità tattiche dell’avversario di riuscire a leggere o meno i nostri colpi e movimenti. Rispetto ad UFC 2, la combinazione di tasti per la parata è stato migliorato e reso leggermente più complesso da gestire. R2 per la guardia alta e R2 + L2 per quella bassa. Il tutto si basa su una sapiente gestione di attacco e difesa, soprattutto negli scontri online. Inoltre il giocatore dovrà tenere d’occhio la barra di stamina evitando, così come accade in altri titoli di combattimento una pressione compulsiva dei tasti per sferrare colpi random all’avversario. Meno convincente risulta essere lo scontro al tappetto. Il sistema è stato rivisto, risultando leggermente più intuitivo ma in definitiva ostico da amministrare. I tempi di reazione, nel gestire prese e sottomissioni, sono davvero minimi e soprattutto ai livelli più elevati, si finisce nel non capire per bene come gestire la stamina, oppure di trovarsi a passare da situazioni di netto vantaggio ad inspiegabili situazioni di svantaggio o comunque in una gestione piuttosto caotica del match.

Nell’insieme il Real Player Motion Tech ha reso UFC 3 fotorealistico. Al momento è sicuramente uno dei titoli sportivi con il comparto grafico migliore presenti sul mercato. Le animazioni disponibili sono circa cinquemila e la fluidità dell’azione rende il tutto talmente veritiero e bello da vedere, quasi da non rendersi conto che stiamo parlando di un videogioco e non di un incontro trasmesso in TV. I danni oltre ad essere visibili dal punto di vista estetico avranno effetti sul gameplay e sul nostro lottatore. Subire quindi attacchi reiterati alla stessa parte del corpo potrebbe portarci ad una sonora sconfitta. In definitiva, rispetto ad UFC 2 i miglioramenti sono notevoli. Siamo sicuri che i prossimi capitoli miglioreranno ancora in virtù del fatto che lo sviluppatore canadese dedica molto tempo ad ascoltare la community e i suggerimenti dei fan.

Become the GOAT

In UFC 3 ci sono davvero tante cose da poter fare. Per chi ha poco tempo a disposizione, c’è la modalità Incontro, per un rapido match one on one nell’ottagono contro la CPU o un amico. La possibilità di affrontare Tornei e Campionati graduatoria (un po’ come le stagioni online di FIFA), una nuova modalità Knockout, nella quale potremo decidere le stipulazioni dell’incontro, con eventuali limitazioni o colpi da sferrare, inoltre sono presenti due modalità che permettono, ai meno pratici del titolo, di prendere maggiore dimestichezza con determinate meccaniche di gioco. Sul come sferrare colpi, Alzati e colpisci e sul come gestire prese e sottomissioni, Duello di sottomissioni, fino ad arrivare alla UFC Ultimate Team che ci consentirà di creare la nostra personale rosa di 5 lottatori da usare in game, online o offline e la nuova modalità Carriera.

Inutile girarci intorno, le modalità elencate fanno da contorno al vero cuore pulsante della produzione, la modalità Carriera. Questa è stata rivista in toto. Alla base c’è un sistema di editor ben strutturato, che permette all’utente di creare il proprio alter ego virtuale. Sarà possibile personalizzare il lottatore in ogni suo aspetto, tatuaggi, caratteristiche fisiche, musica di ingresso nel ring, le movenze, la categoria di peso. La strada per il successo non è priva di insidie. Partiremo dalle leghe più basse, come la World Fighting Alliance, salendo man mano di categoria, fino ad arrivare alla Ultimate Fighting Championship. Tuttavia non si tratterà soltanto di mandare K.O. o di sottomettere gli avversari, per arrivare in cima bisognerà gestire anche alcuni elementi quali: allenamenti, potenziamenti e social.

Allenarsi e tenere d’occhio i miglioramenti del nostro lottatore è importante. Avremo modo di allenarci nelle 4 settimane prima del match e in base alle nostre risorse economiche potremo decidere anche in quale struttura prepararci. Migliore sarà la struttura, migliore sarà il nostro allenamento. Per quanto riguarda invece i potenziamenti, all’inizio ogni lottatore avrà un move set standard legato alla tipologia di stile di lotta prescelto. Lo stile in questione dovrà essere modificato in modo tale da migliorare sempre di più le capacità di lotta. Un po’ come visto nella serie di NBA 2K, basterà affrontare delle piccole sfide per ottenere nuove ricompense in termini di move set e potenziamenti.

Allo stesso modo è importante anche la componente social. Si tratta di dover sponsorizzare il match, simulando di pubblicare sui social alcune provocazioni all’avversario di turno il quale a sua volta ci risponderà per mettere un po’ di pepe sul match e fomentare la folla. Ciò potrà favorirci ma anche sfavorirci sia chiaro ma riuscirà ad immergerci ancora di più nel gioco. Affrontato l’incontro, otterremo PS, definiti Punti Settimana, denaro e nuovi fan. I PS possono essere spesi un po’ per amministrare gli allenamenti e un po’ per la componente social. Attenzione non è possibile fare entrambe le cose insieme. Il denaro invece potrà essere utilizzato per sbloccare nuove palestre ricche di tanti nuovi attrezzi utili a potenziare le nostre abilità. Il denaro ottenuto è importante anche per un altro aspetto. Infatti questo va di pari passo con il numero di fan che otteniamo. Tutte caratteristiche che ci fanno ben comprendere che la carriera di un lottatore professionista non dipende soltanto dalle sue capacità di demolire gli avversari, assolutamente no.

Una volta raggiunta la UFC e firmato il relativo accordo da professionisti, avremo tutta una serie di plus, quali la rivalità con l’avversario, la pesatura e la presentazione pre-match, interviste e molto altro ancora che vi faranno sentire a tutti gli effetti un vero e proprio lottatore. La presenza di un roster enorme, 269 lottatori, comprese tutte le versioni di Bruce Lee ci darà un’ampia scelta e ci permetterà di sperimentare stili di lotta unici e differenti fra loro.

Da segnalare qualche lieve incertezza per quanto riguarda il comparto online ed in particolare il matchmaking che dovrebbe essere risolto tramite update.

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UFC 3
8.2 / 10 4News.it
Acquista suAmazon.it
Disponibile suPS4, XBOX One
Pro
    - Graficamente impressionante grazie al Real Player Motion Tech
    - Buona modalità carriera
    - Un roster di atleti davvero enorme
    - Tante modalità disponibili
Contro
    - Qualche incertezza del matchmaking online
    - C'è ancora da lavorare sugli scontri al tappetto
Riassunto
UFC 3 è ad oggi il miglior Fighting Game presente sul mercato. EA è riuscita a proporre un prodotto migliore rispetto ai precedenti, adrenalinico, vivo e curato sotto praticamente ogni aspetto. Forse pecca ancora dal punto di vista del gameplay, il quale necessità di essere ulteriormente rifinito, ma la strada intrapresa è quella giusta. Inoltre la presenza di tante modalità, quella Carriera a troneggiare su tutte, grazie anche ad un sistema di editor ben strutturato e profondo vi spingeranno a sperimentare sempre nuovi modi per darle di santa ragione (anche riceverle sia chiaro), ai vostri avversari.
Gameplay
Grafica
Sonoro
Longevità
Giudizio finale



PRO


CONTRO

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