Nel mondo soffocante e brutale di Warhammer 40.000, dove ogni respiro è una lotta per la sopravvivenza, l’entrata in scena degli Arbites non è solo una novità meccanica: è un colpo di martello sulla narrazione stessa. Fatshark porta nella mischia una figura che è insieme giudice, giuria ed esecutore. Chi ha giocato a Darktide sa bene quanto l’universo di Tertium sia spietato, ma incarnare un Arbites significa assorbirne tutta la dottrina: nessuna pietà, nessuna ambiguità morale, solo il codice Imperiale applicato con violenza metodica.
Rispetto alle precedenti classi, l’Arbites è meno fluido e più strutturato, e richiede una gestione oculata delle risorse e delle situazioni. Il giocatore viene incoraggiato a dominare l’arena, non a sopravvivere. La forza della classe sta nel controllo: sia del nemico, che del proprio ruolo nel team. E la cosa sorprendente è che Fatshark ha saputo dare a questo archetipo un’identità fortissima, anche a livello visivo e sonoro. Non si entra semplicemente in battaglia: si emette una sentenza.
Questa scelta narrativa si riflette anche nell’introduzione in gioco, con un intermezzo cinematografico che ci mostra l’Arbites non come un nuovo “eroe”, ma come un’autorità antica, risvegliata per necessità. Una figura cupa, priva di sfumature, che si muove con l’inflessibilità di una legge che non ha bisogno di spiegazioni. E nel caos di Tertium, questo è un messaggio forte.
Versione testata : PC (Steam)
Una classe unica nel panorama Darktide
La nuova classe Arbites Exactor rivoluziona il sistema di gioco con un approccio inedito alla mobilità, alla sopravvivenza e al crowd control. Il suo tratto distintivo è la “Suppression Fire”, una forma di fuoco soppressivo che non punta tanto al danno quanto al controllo: riduce la precisione dei nemici, li costringe a ripiegare, spezza le avanzate e blocca le imboscate. In un gioco dove l’horde management è tutto, avere tra le mani un Exactor ben gestito può fare la differenza tra un wipe e una vittoria.
L’Arbites non si limita a sparare: detta il ritmo. La Combat Shotgun, con proiettili a dispersione e forte impatto, è letale a corto raggio e utilissima contro i bersagli corazzati. L’Assault Shield, invece, permette di resistere agli assalti più pesanti e bloccare corridoi interi, aprendo nuove dinamiche di tanking cooperativo. È la prima volta che un equipaggiamento simile viene integrato in Darktide, e il risultato è un gameplay che assomiglia quasi a una danza tattica, in cui la posizione è tutto.
Va anche detto che la build dell’Arbites si presta a una notevole personalizzazione. Le abilità si intersecano con i perk delle armi in modo naturale, e la nuova Skill Tree dedicata consente sia build difensive che aggressive. Nella nostra prova, una delle combinazioni più efficaci è risultata essere l’uso del Flash Grenade per accecare i nemici prima dell’ingaggio corpo a corpo con scudo attivo: puro controllo dell’arena, con l’estetica imperiale che lo rende ancora più appagante.
Coop e teamplay: l’Arbites come cardine del gruppo
Se Darktide ha sempre messo al centro la collaborazione tra i giocatori, con l’introduzione dell’Arbites il gioco di squadra raggiunge nuove vette strategiche. Questa classe non è pensata per brillare in solitaria, ma per guidare e proteggere il team con disciplina assoluta. Il suo scudo non è solo un’arma difensiva, ma un mezzo per creare corridoi sicuri, bloccare le orde e permettere a Psyker o Sharpshooter di colpire con precisione. Lo stesso vale per il fuoco soppressivo: più che fare danno, serve a ridurre la pressione sui compagni, disorientando gli avversari e rallentando gli assalti.
Durante le nostre partite in cooperativa, la presenza dell’Arbites ha reso alcune situazioni caotiche molto più gestibili. Un esempio concreto? Le sezioni con ondate continue in spazi ristretti, dove uno scudo ben piazzato ha trasformato una potenziale disfatta in una difesa stabile. E proprio questa capacità di “gestione del caos” lo rende un perno fondamentale per le squadre ben coordinate.
Naturalmente, l’efficacia dell’Arbites cresce esponenzialmente quando i compagni comprendono il suo ruolo. In gruppi casuali può essere meno incisivo, ma in team affiatati si trasforma nel punto di equilibrio perfetto tra offensiva e controllo. È un personaggio che premia la comunicazione e la visione tattica, ideale per chi ama dare ordine al disordine.

Una narrativa implicita, ma potentissima
Darktide non ha mai brillato per una narrazione classica: non ci sono missioni secondarie elaborate o plot twist cinematografici. Ma c’è ambient storytelling, e l’introduzione dell’Arbites ne è la massima espressione. La sola presenza di questo personaggio, con le sue frasi lapidarie e i suoi gesti meccanici, comunica qualcosa di profondo sull’Imperium: non si tratta più solo di sopravvivere al caos, ma di ristabilire un ordine perduto.
Anche i dialoghi contestuali sono stati arricchiti. L’Arbites commenta ogni situazione con un tono distaccato e assolutista, offrendo una nuova dimensione al party. Nei nostri test, le interazioni con altri personaggi – soprattutto il Veteran e il Psyker – hanno dato vita a scambi che aggiungono spessore e atmosfera. L’universo di Warhammer è sempre stato violento e cupo, ma raramente così compatto anche nel tono e nel mood.
Un elemento particolarmente apprezzato è come Fatshark abbia voluto rappresentare l’Arbites senza renderlo una caricatura. Non è un fascista in armatura: è il prodotto coerente di un mondo dove la giustizia è cieca, e la punizione è automatica. L’equilibrio tra distopia e realismo funziona. E lo percepisci in ogni dettaglio: dai movimenti animati con rigidità marziale, ai suoni metallici che accompagnano ogni passo, fino alle interfacce HUD aggiornate per integrare il nuovo stile di gioco.
Comparto tecnico e progressione
Dal punto di vista tecnico, questo aggiornamento ha portato anche alcune migliorie generali. Su PC con RTX 4070 abbiamo riscontrato una performance stabile, anche con le opzioni grafiche settate su “High” e il DLSS attivo. L’introduzione della nuova classe è stata ben integrata nel matchmaking e non ha portato bug o crash evidenti. Anzi, pare che il team di sviluppo abbia colto l’occasione per rifinire certi aspetti minori come la hitbox delle armi corpo a corpo o i tempi di risposta dell’IA.
Inoltre, l’Arbites arriva già con un proprio percorso di progressione, missioni uniche e cosmetici sbloccabili. Ciò incentiva a portare avanti questa classe per sbloccare nuove armature, pattern cromatici e perfino voice lines aggiuntive. Alcuni elementi, come il mantello cerimoniale o l’elmo integrale, non sono solo estetici, ma veri e propri simboli di ruolo che rafforzano la fantasia del personaggio. E in un titolo live service come Darktide, questo tipo di cura fa la differenza.
Va anche detto che non tutto è perfetto. Le mappe rimangono sempre le stesse, e benché la nuova classe aggiunga profondità, il rischio di ripetitività inizia a sentirsi. Tuttavia, l’Arbites è un’aggiunta così strutturata da meritare pienamente il proprio spazio. È un contenuto che non solo arricchisce l’endgame, ma spinge anche i veterani a rientrare con un nuovo approccio.

Una risposta strutturata alle esigenze della community
L’introduzione dell’Arbites in Darktide non è solo un’aggiunta stilistica o un nuovo personaggio da provare: è una risposta chiara alle richieste di una community che, nel tempo, ha spinto per una maggiore varietà nei ruoli di squadra e una più forte componente tattica. Fin dai primi aggiornamenti del 2024, Fatshark ha intrapreso un percorso di recupero del rapporto con i giocatori, promettendo contenuti più strutturati e pensati per arricchire l’endgame con esperienze che premiassero il gioco di squadra.
L’Arbites incarna esattamente questa visione: è una classe pensata per colmare un vuoto strategico, offrendo controllo sull’arena, solidità difensiva e un’identità netta, senza compromessi. In un gioco dove la sinergia tra i ruoli fa la differenza, il suo arrivo rappresenta un cambio di passo significativo nella gestione delle classi. Non si tratta di una mossa estemporanea, ma di un tassello coerente con la direzione intrapresa da tempo dallo studio svedese.
Commento finale
Warhammer 40.000: Darktide – Arbites è molto più di un aggiornamento di classe. È una dichiarazione d’intenti. Fatshark ha dimostrato di saper evolvere il proprio gioco non solo aggiungendo contenuti, ma dando loro un peso tematico e ludico. L’Arbites è un esempio perfetto di sinergia tra lore, gameplay e atmosfera. Non è per tutti: richiede controllo, pianificazione, e un certo gusto per il dominio strategico. Ma chi saprà padroneggiarlo, scoprirà una nuova dimensione di Darktide. Il gioco, già solido nella sua struttura cooperativa, guadagna in personalità e varietà. E sebbene restino alcune zone d’ombra nella varietà delle missioni, l’integrazione dell’Arbites rappresenta un passo avanti deciso. È ora di tornare a Tertium, stavolta non per salvarlo. Ma per giudicarlo.




