Recensione Halo 3

A qualche settimana dall’uscita dell’ultimo capitolo del franchise di Halo: Halo wars e in occasione dell’ingresso del titolo nella collana “Classics” vi riproponiamo la recensione del terzo capitolo dell’FPS più venduto e amato della storia: HALO 3

E’ giunto il momento di porre fine alla battaglia

“Master Chief, posso chiederti cosa fai sulla quella nave?”, “Signore, pongo fine a questa battaglia”. Si conclude cosi’, con un maestoso filmato finale che lascia i fan del titolo con più di un interrogativo, Halo 2, un titolo che ha fatto la fortuna della prima console casalinga di Microsoft e decretato il definitivo successo del franchise che già dal primo capitolo aveva saputo stupire per la capacità di coinvolgimento e l’abilità di trasportare un genere, fino ad allora a quasi esclusivo appannaggio dei computer desktop, anche su console. A distanza di quasi tre anni è giunto il momento di porre fine all’agognato conflitto tra Umani e Covenant, con il terzo incomodo rappresentato dai flood.

La trama dunque riprende poco tempo dopo le vicende conclusive del prequel, con Master Chief, protagonista indiscusso della saga, che “atterra” sulla terra alla sua maniera, come fosse un normale asteroide. Recuperato dall’esercito comandato dall’inossidabile Johnson, e accompagnato dalla razza degli Elite dei Covenant che si sono ribellati al tradimento di Brute e Profeti, è il momento di preparare l’offensiva che dovrà far cessare una volta per tutte le ostilità. Tradimenti, inganni, colpi di scena, atti eroici non mancano nella sceneggiatura di Halo 3 che si rivela, di fatto, come la degna conclusione di uno degli sparatutto migliori di sempre.


Gameplay

La solidità del gameplay dimostrata nei primi due episodi viene riproposta in chiave elevata potenzialmente anche in Halo 3. Il sapiente mix di Halo e Halo 2 nel quale erano protagoniste sessioni su veicoli, a piedi o velivoli prendono vita in un intelligente struttura che premia la tattica, l’originalità e soprattutto la libertà del videogiocatore.

Il comparto tecnico, con i suoi ambienti vasti e praticamente infiniti aiuta decisamente in questo. I nemici, infatti, non vengono riproposti a schermo tramite una sequenza che li fa entrare praticamente a “turno”, come accade nel 95% dei prodotti di questo genere e anche nei due prequel. Halo 3 va oltre, da la vera e netta sensazione di trovarsi in un conflitto sofferto e i covenant si presentano sempre in maniera massiccia e, soprattutto, tutti insieme.

Quanto accade in titoli come Call of Duty, Killzone, Medal of Honor o comunque tutti quei sparatutto che spingono molto sulla spettacolarità lasciando però spazio a eventi particolarmente scriptati non è presente Halo 3. Il nuovo capolavoro Bungie è piuttosto un enorme “sand-box” dove nessuna azione è prevista da un codice, ma è semplicemente lavoro del videogiocatore.

Qualsiasi nemico, dal più enorme a quello più piccolo è eliminabile con qualsiasi arma, ovviamente con i dovuti limiti (distruggere uno scarab con la pistola non è impossibile ma semplicemente molto, molto difficile. E tutto dipende anche dal modo con cui voi vi approccerete alla battaglia. Decidere come utilizzare quello che vi fornisce lo scenario per completare i livelli. Situazioni sempre varie, coinvolgenti e ricche di pathos cinematografico sono il punto fermo della saga e di Halo 3, lodevole nel suo intento di rendere il giocatore praticamente il protagonista di un immenso kolossal hollywoodiano.

Sequenze solennemente calde e mai noiose, intervallate da splendidi filmati realizzati tramite il potente motore di gioco, rendono il nuovo prodotto Bungie un trascinatore verso vortici di emozioni che pochi titoli del genere sono in grado di donare: grazie anche ad un level design praticamente perfetto il quale riesce a regalare ambientazioni sempre differenti tra loro e mai uguali o ripetitive (salvo rari casi) dove in esse darete fine a questa sofferta battaglia.

Halo 3 segue un filo logico abbastanza invidiabile che semplicemente sostiene:”Io ti do armi, ambientazioni, nemici e scenario. Come eliminarli devi deciderlo tu.”. Trasformando la frase in un esempio pratico, se in Call of Duty la distruzione di un carro armato o di una postazione è decisa comunque dalla trama, da uno script o dalla decisione del gioco, in Halo 3 è invece semplice questione affidata al giocatore. Quel carro armato non lo dovete distruggere per forza con una bomba a orologeria. No, potete rubare un carro nelle vicinanze, usare armi normali o abbastanza potenti, distruggerlo pezzo per pezzo, gettare fuori il pilota e dunque decidere anche di lasciare comunque il veicolo intatto e utilizzarlo voi. Insomma ogni battaglia o situazione è sempre diversa. Nulla è lasciato al caso, complice anche una splendida intelligenza artificiale dei nemici che non agiranno da veri e propri “idioti” palesemente guidati da codici pre-scritti. No,si adattano anche loro alla situazione.

Allo scenario e quello che accade intorno a loro. Se circondati fuggono dalla paura o provano un ultimo attacco kamikaze. Se in massa si dividono in maniera intelligente e soprattutto sempre differente. In ogni caso, avvertono comunque gli alleati, della serie”più siamo, meglio è”.


Ingegnere, regista e semplice videogiocatore

Halo 3 non si limita al single player. Soprattutto in memore dell’enorme successo riscosso dal multiplayer online di Halo 2, capace di disintegrare autentici record su Xbox Live. E, il sequel, fa meglio ancora. Trasforma il giocatore anche in ingegnere o semplicemente un regista. Come? Grazie alle due imponenti novità realizzate dal team di sviluppo, rappresentate dalle modalità “cinema” e “fucina”. Come suggerisce il nome, la prima permette di registrare completamente le proprie partite (sia offline che online), dando la possibilità dunque di rivivere i momenti più emozionanti della campagna tramite una telecamera completamente libera che vi farà spaziare veramente per tutto il livello, denotando quindi anche l’immensa complessità tecnica dell’engine tecnico capace di regalare ambientazioni veramente ampie.

Oppure di rivedere le partite con i vostri amici, in modo di “bullarvi” per qualche uccisione notevole o vittoria di prepotenza. Se invece avete voglia di spremere le vostre meningi per sfruttare al meglio tutte le potenzialità tecniche di Halo 3, giunge in vostro soccorso la modalità Fucina. Qui avrete la possibilità di realizzare mappe completamente personalizzate, in tutti i sensi. Praticamente un gioco nel gioco, visto che i più bravi hanno già dimostrato di poter realizzare addirittura delle partite di Football americano con i personaggi storici della saga di Halo. Naturalmente potrete decidere qualsiasi regola, sia fisica che ludica, e condividere poi le vostre creazioni con gli amici.

Per il resto, il servizio online di Halo 3 è semplicemente elevato potenzialmente rispetto quanto visto in Halo 2. Un buon numero di mappe, un ottimo matchmaking e tante modalità lo rendono praticamente n titolo infinito su Xbox Live


Conclusioni e giudizio

Il comparto tecnico di Halo 3 è forse quell’aspetto del titolo che lascerà discutere gli appassionati per settimane, mesi e probabilmente anche anni. Visivamente non impressiona più di tanto ma gioca la sua carta più sulla solidità, sulla sostanza che sul fumo. E’ un ottimo arrosto condito da discreto fumo oseremmo dire. E’ incredibile la quantità di oggetti e nemici a schermo che riesce a regalare, accompagnati poi da una vastità degli ambienti praticamente devastante che lascia letteralmente basiti. Il tutto regge a 30 FPS fissi senza mai particolari sbavature, grazie anche ad un sapiente mix di effetti particellari, textures in alta definizione e impianto di illuminazione che non ha eguali in questa generazione. Gli unici difetti che ci sentiamo di segnalare riguardano un aspetto visivo a tratti deludente, colpa forse della scarsezza poligonale degli altri personaggi, piuttosto poveri e non molto lontani da quanto visto in Halo 2.

Applausi, solo applausi per l’aspetto sonoro. La splendida colonna sonora di Martin O’Donnel è accompagnata da effetti sonori da urlo e un doppiaggio in italiano mirato e coinvolgente. E il supporto musicale in ogni situazione ludica è semplicemente azzeccato e perfetto, da far sentire il giocatore il vero e proprio protagonista delle vicende.

Halo 3 si presenta come uno dei migliori giochi di questa generazione e un ottimo tributo all’intera trilogia, giunta ormai alla conclusione. Ad un comparto tecnico solido e convincente vanno ad unirsi forse la migliore intelligenza artificiale vista su Xbox 360, nonché un gameplay che nel genere non ha eguali supportato da un aspetto sonoro maestoso e coinvolgente. Oltretutto, l’online rende praticamente Halo 3 un titolo infinito, grazie alle splendide modalità Fucina e Cinema e alle numerose tipologie di gioco per affrontare fan di tutto il mondo. L’ultima chiamata per salvare la terra è arrivata, dovete solo prenderla al volo.

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