Recensione Wheelman

Esplosioni, inseguimenti mozza fiato, azione pura con Vin Diesel nel titolo sviluppato da Midway.

Nei panni di Vin Diesel

Barcellona. La malavita organizzata ha il centro dei suoi traffici proprio nella stupenda città catalana. L’agente della CIA sotto copertura , Milo Burik (Vin Diesel) spacciandosi per un abile autista in grado all’occorrenza di rompere qualche muso, tenta di infiltrarsi in una organizzazione criminale per scopi che diverranno chiari soltanto procedendo nell’avventura.

Rispettando il ‘clichet‘ di un tipico film d’azione con protagonista Vin Diesel (Fast and Furious, XXX etc.) il giocatore impersona un nerboruto autista della mala con il compito di ingraziarsi attraverso il compimento di missioni, personaggi più o meno loschi e ottenere da loro le informazioni di cui è alla ricerca. A metà strada tra un classico Burnout vecchia e maniera e un GTA più esagerato, il gioco ha una trama e una impostazione tipica di un film d’azione con scene e sequenze che esaltano la spettacolarità di alcune sezioni di gameplay.

Wheelman Trailer


Un cocktail esplosivo

La struttura del gioco come tutti gli altri titoli che appartengono allo stesso filone ( basti pensare a New York/Liberty City in GTA4 ndr.) necessitava di una ambientazione che ne potesse esaltare la struttura free roaming, offrendo al contempo uno sfondo realistico e vivo alle concitate fasi di gioco. La scelta è ricaduta sulla meravigliosa città catalana di Barcellona, riprodotta con fedeltà nei suoi luoghi piu’ conosciuti e in modo tale da suscitare sin da subito in chi conosce la città, un certo feeling.

Tuttavia la buona ricostruzione di aree importanti e conosciute, non riesce a rendere l’atmosfera pulsante e viva della città, operazione in cui erano invece riusciti i ragazzi di Rockstar con Liberty City/New York. L’utilizzo di una paletta cromatica un po’ troppo accesa che rende il tutto un po’ plasticoso, la sostanziale inutilità dei pedoni e dei passanti, messi li solo per fare numero, restituiscono un atmosfera un po’ troppo artificiosa e irreale.

Il motore grafico utilizzato è l’ormai conosciuto Unreal Engine 3 con tutti i suoi pregi e difetti. A primo impatto si nota come ci sia una certa differenza di dettaglio tra gli oggetti a video. Le textures dei palazzi hanno troppi alti e bassi per meritare un plauso. L’accurata ricostruzione della città perde il suo fascino con zone poco dettagliate o insufficientemente realizzate come ad esempio le vetrine o le corsie dell’autostrada. Stesso discorso per gli effetti particellari del fumo e delle esplosioni dove si passa da devastazioni molto ben realizzate ad altre del tutto insufficienti.

I veicoli presenti sebbene soltanto alcuni realizzati su licenza (Pontiac e Opel su tutti), al contrario sono molto vari e ben realizzati. Il titolo basa tutta la sua forza sulla spettacolarità delle sessioni di guida, motivo per cui il team ha tentato di concentrarsi principalmente sulla guida dei veicoli. Sebbene l’impostazione sia tipicamente arcade, guidare una moto a tutta velocità mentre siete tempestati di proiettili potrebbe non risultare particolarmente semplice.

La fisica tuttavia dei veicoli e delle ambientazioni è alquanto limitata, per non dire del tutto assente. Le auto si danneggiano in maniera non naturale, mentre soltanto alcuni elementi dell’ambiente (sedie e tavolini da bar) risultano distruttibili.

Le corse per le strade di Barcellona hanno il gusto e lo stile di Burnout con le varie sportellate per ostacolare la cattura del personaggio principale dalla polizia. In aggiunta a ciò il gameplay è reso più ricco da varie abilità speciali che vengono sbloccate con l’avanzare della storia.


Tra queste quella definita Air Jack, che ci permette mentre ci troviamo a bordo di un veicolo di saltare su di un altro scaraventandone fuori il guidatore, una mossa tanto spettacolare quanto irreale, ma del tutto in linea con lo stile del gioco. Interessante anche la modalità “bullet-time” che permette di avere una visione rallentata dell’azione così da mirare e sparare agli inseguitori. Queste specialità aggiungono qualcosa di nuovo al gioco, in un mix tra la guida ad alta velocità e le sparatorie alla Max Payne


Oltre alle corse folli, ci sono anche sezioni a piedi nelle quali ci si può imbattere in una sparatoria o recuperare documenti o ancora salvare un personaggio chiave. Queste missioni sono state strutturate come uno sparatutto in terza persona TPS alternando quindi la giocabilità e la varietà del titolo. Il sistema di copertura è poco efficacie e quindi la ricerca di oggetti utili per proteggersi diventa necessaria. Così come la mancanza della possibilità di saltare sembra un pò controsenso anche in presenza di oggetti che notoriamente possono essere scavalcati.

L’intelligenza artificiale non è su buoni livelli in questi frangenti. Ad esempio in alcune scene si nota come il nemico vada sempre a ripararsi dietro bidoni esplosivi. Un invito a nozze per il giocatore ma dimostrazione di scarsa IA.

Aumentando la difficoltà ad inizio gioco si avrà come effetto solo un numero maggiori di nemici.


In generale tutte le missioni principali sono quasi sempre incentrate sul correre da un posto ad un altro, scoprire le identità di alcuni membri della malavita, distruggere obiettivi sensibili; tuttavia la pressione esercitata dalla polizia e da altre bande locali e la trama ben congegnata, smorzano notevolmente quella sensazione di ripetitività che potrebbe subentrare.

La mancanza di una modalità online mina la longevità del titolo che difficilmente sarà rigiocato ancora una volta terminato, a parte magari il ripetere alcune missioni dall’impatto spettacolare oppure effettuare quelle secondarie tralasciate magari per terminare il fretta il titolo

Concludendo sul gameplay possiamo dire che la struttura open world di Gta è in gran parte mantenuta anche se non raggiunge quella profondità che il titolo Rockstar era riuscita a raggiungere, al contempo pero’ la minore difficoltà nello spostarsi da un posto all’altro, l’assenza di dialoghi eccessivamente maturi la scelta di utilizzare le scene di intermezzo per innescare le varie missioni costituendo anche da briefing per la prossima missione e il taglio cinematografico di alcune scene, rendono il gioco piacevole, mai frustrante e in definitiva decisamente godibile.


Tutto il gioco è supportato da un buon doppiaggio in italiano e da effetti sonori soddisfacenti. Le musiche sono molto azzeccate in quanto presentano tracce dal suono spagnoleggiante.


Come in un film, meglio di un film

L’uscita del gioco era stata preannunciata per il 2007 come testimonia il trailer che riportiamo qui di seguito.

Wheelman trailer 2006

Poi una revisione del motore grafico e una più ampia attenzione alla storia e ai meccaniscmi del gioco ne hanno fatto slittare l’uscita nel 2009.

Impersonare Vin Diesel per tutti gli amanti dei suoi film è una sensazione piuttosto eccitante, esaltata dall’ottimo doppiaggio in italiano del protagonista, eseguito da Massimiliano Corvo, doppiatore ufficiale di Diesel nelle sue pellicole più note. Le varie fasi del gioco sono ben collegate da una trama intrigante, condita da effetti speciali come nei film per il grande schermo. Questo fa sicuramente alzare l’interesse per un gioco che comunque nasce con la sola intenzione di essere vissuto e goduto senza particolare pretese, ed in questo dobbiamo dirlo il titolo riesce benissimo. In definitiva Wheelman è un titolo consigliato ai fan di Vin Diesel e a quelli che vogliono un titolo molto semplice, divertente, sullo stile di GTA ma senza particolari pretese. Un titolo per giocare e divertirsi: del resto non è questo lo scopo dei videogames?

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