Recensione X-Men: Le Origini Wolverine

Siete pronti a impersonare Logan nella sua ricerca della verità e sete di vendetta ?

Da un bel film, un gran gioco

Non c’è dubbio che quando si parla di un titolo che riprende o si ispira alla carismatica serie X-Men, la preoccupazione principale riguarda il fatto se sarà il solito tie-in creato solo per pubblicizzare la pellicola cinematografica di turno o sfruttare l’appeal dei personaggi. Il titolo oggetto di questa prova “X-Men Le origini Wolverine”, rappresenta la versione videoludica della pellicola, la prima di una serie, dedicata alle origini del personaggio Wolverine

Mano al pad pero’, già le prime scene fanno subito capire di che pasta è fatto il titolo sviluppato da Raven Entertainment e distribuito da Activision fugando il dubbio iniziale che potesse trattarsi solo di una mossa commerciale per avvantaggiarsi del risalto mediatico del film.

Dopo i tradizionali titoli di apertura, si assiste ad una scena commentata nella quale, nel caos di conflitto contro alcune unità militari, il protagonista ricorda il motivo per cui è divenuto da Logan a Wolverine, uno dei personaggi più carismatici dell’universo Marvel. A primo acchito puo’ sembrare che la scena sia ripresa direttamente dal film, girata quindi da attori veri, in carne e ossa. In realtà si tratta di una sequenza tutta realizzata in computer grafica, con un dettaglio e una pulizia dell’immagine sorprendenti, che ancora una volta danno la sensazione di trovarsi di fronte a qualcosa di diverso dai soliti tie in


X-Men Le Origini: Wolverine debutto cinematografico

Il gioco riprende la trama del film narrando le vicende del personaggio e completando il quadro della storia prima della nascita dell’ Arma-X, poi comunemente chiamata X-Men.

Il colonnello Stryker a cui obbedisce il militare Logan, viene mandato in missione in Africa per recupare alcune formule chimiche che possono favorire la realizzazione di un arma militare senza precedenti.
Alternando azioni nel presente con alcune del passato (flashback), il ritmo della storia non annoia mai il giocatore incalzato com’è dalla scoperta di verità nascoste da colpi di scena affascinanti.


Tanta roba, tanto divertimento

Dalle prime fasi di gioco si percepisce subito come il titolo punti a rendere nel modo più completo possibile la sensazione di impersonare un personaggio ambiguo, con le sue lame taglienti, la sua agilità felina, la sua capacità rigenerante, quasi un antieroe, brutale e violento come in effetti è il protagonista del fumetto Marvel alle sue origini (poi ammansito almeno in parte dal professor Xavier).

La visuale è quella tipica dei giochi action hack and slash, in cui è possibile muovere la telecamera (con lo stick analogico destro) e muoversi con quello sinistro. Tra le opzioni del menu principale, ci sono le canoniche impostazioni per il settaggio della luminosità del video, il volume dell’audio per gli effetti, la musica e i dialoghi, e una parte per la scelta dell’uso dello stick analogico in modalità riversa.

Il livello di difficoltà è suddiviso in sole tre scelte:
* Facile, adatto per tutti quelli che non hanno familiarità con questo genere di gioco
* Normale, adatto per tutti quelli che conosco già questo genere di gioco
* Difficile, sbloccabile solo dopo aver terminato la modalità Normale

Purtroppo la limitazione per quanto riguarda la scelta del livello di difficoltà è a nostro parere un punto a sfavore del titolo che, anche in modalità normale, risulta fin troppo semplice per chi abbia un minimo di dimestichezza con le meccaniche di questo tipo di giochi.

I nemici che si incontrano con livello di difficoltà normale non aspettano altro che farsi trucidare senza pietà dal nostro Wolverine. Complice un sistema di comandi piuttosto intuitivo e ben congegnato ( un merito sicuramente del team di sviluppo) e un sistema di combo devastanti che sin dai primi minuti di gioco è facile dominare, l’azione risulterà frenetica e spettacolare ma, come già detto, un po’ troppo semplice.

Nonostante questo, non mancherà l’occasione di saggiare le doti rigenerative del nostro Wolverine. I colpi dei nostri avversari saranno visibili sul corpo di Logan con vistosi tagli e sbudellamenti che guariranno non appena questi cesserà di subire colpi. Le ferite sono rese con un sistema di layer sovrapposti al modello del personaggio che per la verità noh ha impressionato più di tanto. Vi capiterà infatti di vedere spesso il protagonista quasi completamente smembrato e dopo pochi secondi con la sua canotta linda e pinta, rigenerata insieme alle sue ferite.

La capacità rigenerante non può salvare ovviamente il nostro eroe in ogni occasione, soprattutto se subisce un attacco continuo e incessante. Quindi , anche se difficile, vi capiterà in alcuni casi di morire e di dover ricominciare dall’ultimo checkpoint salvato.

Una volta apprese le prime meccaniche di gioco elementari, su schermo appariranno continui suggerimenti sulle abilità acquisite nel corso della storia e su come sfruttarle al meglio. Tra queste sicuramente utile è la modalità “istinto ferale” che permette al nostro Wolverine, tramite i suoi sensi da felino, di sapere come e dove muoversi.

Wolverine ha la possibilità inoltre di utilizzare il mondo che lo circonda come un’arma, ad esempio letteralmente impalando il malcapitato di turno ad un ferro sporgente, ad un albero, ad un gancio pendente dal muro.


X-Men Le Origni: Wolverine Action Montage

Uccidendo gli avversari vengono liberate delle sfere rosse, in pratica delle pillole di energia, che colmano eventuali perdite di vitalità. Le stesse possono essere recuperate anche da alcune casse di legno od oggetti sparsi per lo scenario.

Quando si effettua un colpo micidiale oppure una combo, questa viene enfatizzata con l’uso di un sapiente effetto rallenty che mette in risalto lo sbudellamento della vittima, gli schizzi di sangue a litri, nonchè le espressioni di Logan come rabbia e soddisfazione stampate sul viso.

Lo sbudellamento dei vostri nemici militari puo’ in alcuni casi fruttarvi delle ‘piastrine’ che vi consentiranno di accrescere un certo valore con modalità simili a quelle di un Rpg e di sbloccare nuove abilità speciali.


Sparsi tra i vari livelli ci sono anche i ‘mutageni’: in pratica delle particelle di energia che una volta acquisite possono essere utilizzate per modificare le abilità di Wolverine in vari modi, dall’accrescere la resistenza vitale, all’infierire colpi più forti.

Per variare e smorzare le fasi di combattimento, sono presenti piccole sessioni in cui il protagonista dovrà risolvere degli enigmi per procedere al prossimo livello o esplorare delle aree. Anche se non particolarmente difficili da risolvere, queste fasi permetteranno al giocatore di stemperare l’approccio puramente action del titolo.

La storia è intensa e sufficientemente lunga per il genere (quasi 12 ore per completarla a livello di difficoltà normale) e merita di essere rigiocata solo se si vogliono recuperare i vari bonus e Trofei .


Comparto grafico e sonoro

Il team Raven ha scelto il solido e versatile Unreal Engine 3 per ricreare tutto il mondo di Wolverine. Il motore grafico riesce piuttosto bene nell’intento di mettere in risalto le caratteristiche del personaggio principale, soprattutto durante le sequenze più brutali.

Purtroppo pero’ bisogna segnalare la presenza di cali di frame irregolari. In pratica può capitare di averne quando si corre in solitaria durante la giungla e non averne quando si lotta contro alcuni nemici. Oppure durante alcune fasi di battaglia particolarmente concitate (e in questo senso più giustificati) con nemici di ogni genere che attaccano ognuno in modo diverso. Ciò probabilmente è dovuto all’impossibilità di eliminare tutti i bug del gioco per permettere al titolo di essere sugli scaffali all’uscita del film nelle sale.

A parte questo neo non di poco conto, il titolo risulta molto godibile e divertente: la storia ci lascia assaporare le atmosfere tipiche del mondo del personaggio di Wolverine e le numerose combo e colpi speciali risultano molto appaganti. Nella versione PS3 provata sono evidenti in alcuni punti un aliasing diffuso sia sul personaggio principale, sia sull’ambiente circostante, cosa che risulta in maniera meno evidente ma comunque presente nella versione Xbox 360. In altri punti invece qualche effetto ‘blur‘ e ‘hdr‘ di troppo maschera alcune imperfezioni nei personaggi.

Le scene di intermezzo sono realizzate in maniera assolutamente impeccabile: è incredibile ad esempio vedere Wolverine in una delle prime cut scene saltare su di un elicottero in volo, sfondare il vetro dell’abitacolo afferrare il pilota e decapitarlo sfruttando la rotazione delle pale del suo stesso elicottero.

Il parlato è tutto in italiano anche se alcuni doppiaggi sembrano pressocchè sufficienti. Discutibile ad esempio la scelta di non utilizzare il doppiatore originale del film, cosa che avrebbe reso sicuramente qualche punto in più al comparto audio.

Gli effetti sonori sono pero’ sbalorditivi. Capita a volte di saltare letteralmente dal divano per essere stati assaliti da un suono inatteso che preannuncia qualche nemico nelle vicinanze.

Le musiche sono realizzate molto bene e completano degnamente un comparto sonoro nel complesso mai banale.


Commento Finale e Voto

Raven Entertainment è riuscita nel difficile lavoro di portare in videogioco il mito di Wolverine, un eroe diverso da molti della serie Marvel, caratterizzato dalla sua natura genetica mutante rinforzata con l’Adamantio e le sue armi affilate, ma soprattutto da un carattere diverso da quello di tutti gli altri eroi Marvel.

Tutto l’universo della serie X-Men è perfettamente inserito nel contesto del gioco che risulta davvero ben realizzato.

A parte qualche difetto nel comparto grafico e alcuni boss da sconfiggere in modo troppo ripetitivo, X-men Le origini: Wolverine è praticamente un acquisto obbligato per i fan di Wolverine, mentre per tutti gli altri è un’opportunità di divertirsi con un titolo godibilissimo, pieno di effetti speciali, una trama coinvolgente e tanta tanta azione e brutalità.

Rispondi

Ultimi Articoli