Il recruiting è una delle attività fondamentali per le aziende, siano esse PMI o enterprise. Per questo sempre più imprese si affidano alle società di recruiting per trovare risorse di alta qualità che sappiano svolgere al meglio un ruolo all’interno di un team o più in generale diventando un valore per la stessa azienda.
Perché è importante il lavoro di recruiting del personale
Trovare risorse in grado di fare lavoro di squadra, di creare valore nell’azienda e di raggiungere l’obiettivo è uno step fondamentale, per ottenere determinati risultati. Per non fallire la propria mission ogni impresa non deve sbagliare la selezione dei collaboratori. Una risorsa licenziata è una sconfitta non solo per il lavoratore ma anche per l’azienda, che ha investito denaro e tempo sulla formazione, salvo scoprire che non era la persona adatta. Scegliere una persona, intuendone le potenzialità, il talento e le competenze, anche al di là di quello che è scritto sul curriculum vitae, è un lavoro che richiede una formazione e un talento che non tutti i recruiters possiedono.
Il recruitment solitamente viene affidato al responsabile delle Risorse Umane, l’head hunter, specialmente nelle aziende più grandi. In quelle più piccole spesso è lo stesso titolare a occuparsi della scelta dei collaboratori, magari consultando siti di ricerca lavoro. Molte aziende si sono rese conto di non avere recruiters, ossia responsabili delle risorse umane, in grado di individuare i profili adatti. Si tratta di un lavoro molto più complesso di quanto si possa credere.
C’è da dire che l’attività di recruiting è molto cambiata negli ultimi anni, anche in virtù dell’innovazione tecnologica. Rispetto al passato si parla di Social recruiting, ma anche di Digital Recruiting o Recruiting 2.0, quale evoluzione della selezione del personale. In passato azienda e collaboratore si trovavano grazie alle inserzioni sui giornali, agli annunci pubblicitari; oggi questa pratica è sbarcata su internet, sui siti per annunci di lavoro; si sono infatti moltiplicati i portali per la ricerca di lavoro che hanno messo in contatto domanda e offerta. I vantaggi sono innegabili, così come le problematiche.
La maggior parte dei recruiters usa il job posting, appunto la pubblicazione di offerte di lavoro sui più importanti canali, specifici per il settore di riferimento: siti di offerte di lavoro per trovare personale specializzato, le risorse migliori per l’inserimento in azienda.
Le società di recruiting
Una società di recruiting, come la società di selezione dei dirigenti Badenoch + Clark, si pone come obiettivo individuare quali sono le esigenze di un’azienda e concorrere alla loro soddisfazione attraverso l’inserimento di una risorsa all’interno dell’impresa stessa. Non bisogna tuttavia credere che la selezione del personale si limiti alla ricerca della migliore risorsa disponibile sul mercato. Le società di recruiting non lavorano in questo modo; esistono altri obiettivi da conseguire parallelamente:
- garantire l’allineamento ottimale delle skills della risorsa con gli obiettivi dell’azienda: i lavoratori hanno il compito di concorrere all’avanzamento dell’impresa verso gli obiettivi posti nella mission. La risorsa da individuare non è semplicemente la migliore, ma la migliore possibile per quella specifica mission;
- eliminare lo spreco di risorse del recruiting: il lavoro di ricerca del personale non deve provocare spreco di tempo e denaro, se è davvero efficiente; per tale motivo i cacciatori di teste devono essere professionisti in grado di effettuare un job posting perfetto, sulla base di annunci di lavoro che attirino solo le professionalità desiderate. Un colloquio di lavoro con una risorsa inadatta alla posizione richiesta è uno spreco di tempo e denaro, perché la risorsa perfetta per quel lavoro nel frattempo potrebbe essere stata ingaggiata da un competitor; il danno sarebbe gravissimo. Sbagliare la selezione significa dover ricominciare con una nuova fase di recruiting, con lo spreco di risorse e di tempo che ne deriva;
- ingaggiare la risorsa migliore rispettando le norme vigenti: le società di recruiting, oltre a trovare le risorse più adatte nel minor tempo possibile, onde evitare “scippi” da parte dei competitors, devono anche rispettare tutta una serie di regole e norme. Il processo di recruiting è disciplinato dalla legge, perché non può essere discriminatorio e negare alcune opportunità occupazionali. Dunque, le società di recruiting si avvalgono di head hunters che hanno una formazione ampia ma specifica, che spazia dal diritto del lavoro alla filosofia, dall’economia alla sociologia.