Il Direttore di Canale 5, Donelli, rende pubblica la decisione della produzione del Grande Fratello 7 in merito alla condanna in contumacia emanata contro Raniero Di Lapio
Raniero non esce
La produzione del Grande Fratello che si era riservata di decidere sul caso Raniero, ossia sulla condanna in contumacia per lesioni a carico di quest’ultimo, ha deciso che il concorrente del GF7 non deve abbandonare la casa.
A rendere pubblica la decisione è stato Massimo Donelli il direttore di Canale 5 che stamattina aveva dichiarato che la produzione del GF7 e Canale 5 erano all’oscuro di tutto e che sarebbero incorsi gli accertamenti del caso per prendere una decisione definitiva sull’eventuale eliminazione.
La motivazione che il direttore Donelli ha esposto è la seguente: “Abbiamo ascoltato le ragioni di Raniero e quelle del suo difensore e abbiamo avuto conferma di quanto ci hanno detto. Infatti non ha mai saputo di essere stato indagato nè tantomeno di essere stato processato in contumacia fino a quando non gli è stato comunicato dal Grande Fratello venerdì scorso”.
Inoltre Donelli ha spiegato che Raniero avrebbe deciso di ricorrere in appello contro la sentenza di primo grado emanata dal Tribunale di Roma e alla fine ha aggiunto: “Alla luce di tutto ciò e tenuto conto di quanto recitano l’articolo 27 della Costituzione Italiana e l’articolo II 108 della Costituzione Europea, abbiamo ritenuto di imboccare l’unica strada possibile in un paese civile e democratico di fronte ad un caso simile: quella del garantismo”.
Il Direttore di Canale 5 fa riferimento agli articoli che riguardano i diritti fondamentali sanciti nella Costituzione della Repubblica Italiana e nella futura Costituzione dell’Unione Europea, i quali recitano rispettivamente (nei commi che in questo caso rilevano) “L’imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva” e “Ogni imputato è considerato innocente fino a quando la sua colpevolezza non sia stata legalmente provata”.
Insomma Canale 5 e la Endemol, casa produttrice del GF7 ha imboccato, secondo noi a ragione, la strada del garantismo, come tra l’altro annunciato dallo stesso Donelli; certo è che per Raniero non cambia nulla, colpevole o innocente resta recluso anche se a contatto con dei carcerieri tutt’altro che spiacevoli: altro che sospensione condizionale della pena….