Una mossa avventata?
Nessuno vorrebbe arrivare in ritardo ad una festa, giusto? Nella vita reale magari, potreste farvi attendere, ma questo è un altro discorso. Quando si tratta del mercato consumer, però, si vuole essere il primo o almeno tra i primi. Durante la conferenza stampa di Ubisoft all’E3, la società ha annunciato che stava sviluppando un gioco “toys-to-life“. Una notizia insolita, che non ha avuto il riscontro sperato. Questo annuncio era stato fatto dopo la cancellazione di Disney Infinity e di Lego Dimensions. Ma non è tutto, anche Activision decise di fare lo stesso con la serie Skylanders, non definitivamente cancellata, ma messa in pausa a tempo indefinito. Ubisoft ha perso la testa? Perché ha deciso di realizzare un gioco che sta progressivamente perdendo appeal e appassionati? Forse Starlink: Battle for Atlas è il gioco giusto per dare nuova linfa vitale al genere toys-to-life. Il rischio è elevato ma il progetto potrebbe avere più di una chance di successo.
Scontri interstellari
Starlink racconta la storia dell’equipaggio dell’Equinox IV che sta esplorando il sistema stellare Atlas in cerca di risposte sull’origine di Judge, un alieno che si è schiantato sulla Terra. Durante l’esplorazione, vengono attaccati da un gruppo noto come la Legione Dimenticata. Uno squadrone disposto a tutto pur di ottenere una fonte di energia potentissima, il Nova. Il capo della squadra, Victor St. Grand, viene rapito e l’equipaggio rimanente dovrà trovare un modo per salvarlo e occuparsi della Legione. La missione non sarà facile, in quanto, prima di poter salpare per lo spazio profondo, dovremo riparare l’Equinox schiantatosi sul vicino pianeta di Kirite. Per ripartire, saremo chiamati ad aiutare i residenti locali e trovare il Nova, che alimenterà i motori dell’Equinox.
Tutto questo è solo una “scusa” per entrare nel gameplay open-world. Ebbene sì, parliamo di open-world, perché si tratta davvero di una galassia aperta composta da sette pianeti esplorabili. Una volta aperta la mappa, siamo liberi di partecipare agli eventi che troviamo. Ci sono alleati da trovare, persone con le quali fare amicizia, aree da liberare, eliminando tutti i nemici, strutture da distruggere e nemici giganti da sconfiggere. Ubisoft è nota per i suoi giochi open-world, basti pensare all’ultimo capitolo della fortunata serie di Assassin’s Creed e Starlink ha quasi tutte le caratteristiche che contraddistinguono le produzioni della software house canadese. Potrebbe però non essere necessario salire su una grande torre per sbloccare l’area locale sulla mappa. Diventando alleati di un osservatorio locale la mappa diventerà più dettagliata. Ci sono oggetti collezionabili, missioni secondarie, avamposti da conquistare e la maggior parte delle peculiarità che si associano ai giochi open-world.
Ovviamente, tutto questo sarebbe inutile se il gameplay principale di volo e combattimento fosse spazzatura. Fortunatamente, il team di Ubisoft Toronto ha fatto un ottimo lavoro. Controllare la nostra astronave è intuitivo. Sia se stiamo pilotando la nave attraverso il regno tridimensionale dello spazio e sia attraverso la superficie bidimensionale di un pianeta, i controlli funzionano. Il combattimento è abbastanza indulgente, e il gioco aiuta considerevolmente a portare a termine gli obiettivi proposti (questa funzione può essere disattivata). Il ritmo delle battaglie lo rende comunque molto gradito. Combatteremo spesso contro più nemici e senza l’assistenza necessaria gli scontri potrebbero diventare troppo travolgenti.
La strategia ripagherà
A proposito di combattimento, è un qualcosa di piuttosto strategico qui. È importante bilanciare al meglio le armi contro i nemici che stiamo affrontando. La maggior parte delle armi ha una componente elementale (fuoco, ghiaccio, gravità, levitazione). Se ci troviamo contro un Gigante del Fuoco, allora è necessario usare l’arma del ghiaccio perché l’arsenale a base di fuoco avrà un effetto minimo. Se ci troviamo di fronte a un Ciclope, conviene usare levitazione e così via. Fortunatamente, non si è limitati ad equipaggiare solo due armi alla volta (una per ala), ma possiamo anche scambiare facilmente le armi a metà battaglia. Basta mettere in pausa il gioco e quindi regolare le armi come richiesto. Questo è fondamentale in seguito nella campagna, in quanto si avranno incontri (e scontri) che presentano tutti i tipi di nemici elementali.
La campagna effettiva non è così lunga. Ci sono solo una manciata di missioni. Tuttavia, dovremo completare molti obiettivi per sbloccarle. In circa 40 ore abbiamo completato l’85% del gioco. Ci sono un paio di campagne secondarie, ma la maggior parte del tempo sarà speso a liberare i pianeti da qualsiasi segno della Legione. Vale la pena cancellare completamente le milizie e i segni della Legione, poiché qualsiasi pianeta, se sono ancora presenti elementi della Legione, potrebbe essere nuovamente minacciato. Dovremo quindi tornare spesso sui pianeti per eliminarli.
Fox McCloud in esclusiva su Nintendo Switch
Su Switch troviamo in esclusiva il contenuto Star Fox. Potremo quindi affrontare l’intera campagna nei panni di Fox McCloud assistito dagli iconici compagni: Falco, Peppy e Slippy. I personaggi di Star Fox sono stati implementati piacevolmente anche nei video, con bit all’inizio di un video o semplicemente con un personaggio sullo sfondo mentre i personaggi principali parlano. Così il gioco diventa a tutti gli effetti un titolo Star Fox, ma la cosa principale è che l’aggiunta di Fox non stravolge completamente la formula di gioco.
Un gioco ambizioso per l’hardware della grande N
Starlink è indubbiamente uno dei giochi più ambiziosi pubblicati su Switch e, per la maggior parte l’hardware riesce a gestisce al meglio il carico di lavoro. Da segnalare qualche calo occasionale di framerate quando a schermo abbiamo avuto tantissimi elementi. Alcuni evidenti fenomeni di pop-up mentre ci siamo troviamo in volo attraverso la galassia e le superfici dei pianeti. Non aspettatevi che lo spazio e ogni detrito sia realisticamente realizzato, ma tutto sommato non possiamo lamentarci della grafica offerta dal titolo. Visivamente, il gioco è solido ma non spettacolare. Gli sviluppatori hanno scelto uno stile cartoon, che ha dato loro più margine di manovra in termini di elementi a schermo.
Le navi sembrano grandiose e hanno abbastanza differenze tra loro in modo tale da farci immediatamente individuare la nostra. I pianeti hanno i loro temi e combinazioni di colori, quindi non si percepirà mai che i mondi che stiamo esplorando siano gli stessi. Alcuni nemici sembrano simili, ma sono facilmente distinguerli in modo da sapere quale strategia sia più adatta a loro. Incontreremo basi e accampamenti più e più volte, ma quale gioco open world, (a parte quelli Rockstar), non presenta elementi ripetitivi? Il gioco funziona anche in modalità handheld. C’è inoltre una modalità cooperativa (che possiamo attivare in qualsiasi momento durante una partita), e anche questa si è comportate piuttosto bene.
Non abbiamo parlato dei toys in nessun punto della recensione. Il motivo è semplice, abbiamo ricevuto un codice Digital Deluxe del gioco. Questo in pratica garantiva l’accesso a ogni nave, personaggio e arma disponibile. L’edizione digitale standard ha facilmente tutto ciò di cui avete bisogno per completare il gioco. La nostra più grande preoccupazione è il prezzo in quanto ogni navicella, ogni pilota o arma ha un prezzo aggiuntivo non propriamente economico. Ovviamente, questa è una delle caratteristiche tipiche del genere toys-to-life, ma perché spendere tanti soldi per l’edizione fisica quando poi in digitale possiamo avere ogni contenuto?
- Gameplay divertente
- Galaxy open - word
- Star Fox in esclusiva su Switch è una gradevole aggiunta
- La versione fisica costa un po' troppo
- Alcune limitazioni tecniche