A caccia di nazisti dove e vuoi e quando vuoi!
Chi vi scrive è amante degli sparatutto “Old Style”, quelli frenetici, con un arsenale praticamente infinito e tanti nemici pronti a metterci i bastoni fra le ruote. Wolfenstein II: The New Colossus è uno straordinario esempio di come gli fps della vecchia scuola possano essere attuali e belli da giocare ancora oggi. L’ultimo sparatutto di MachineGames infatti è considerato uno dei migliori esponenti del genere e se non lo avete giocato, dovete assolutamente rimediare. Detto ciò, dopo Doom, pubblicato su Nintendo Switch nel novembre del 2017, è arrivato il momento di mettere le mani anche su Wolfenstein II. Mentre dà ai nuovi giocatori la possibilità di vivere la fantastica storia del gioco, è purtroppo la versione meno ideale da giocare.
Panic Button, lo studio che si è occupato del porting di Wolfenstein II: The New Colossus su Switch ha fatto comunque un lavoro incredibile per far girare al meglio il gioco sull’ibrida di casa Nintendo. Il fatto che Wolfenstein II possa essere completato fino alla fine senza grossi intoppi – almeno per quello che abbiamo visto e giocato – è senza ombra di dubbio già di per se un’impresa e lo sviluppatore Panic Button merita un plauso per l’incredibile risultato raggiunto.
“Il fatto che Wolfenstein II possa essere completato fino alla fine senza grossi intoppi – almeno per quello che abbiamo visto e giocato – è senza ombra di dubbio già di per se un’impresa “.
Detto questo, i cambiamenti che dovevano essere apportati a Wolfenstein II: The New Colossus per farlo funzionare su Switch hanno in parte inficiato sull’esperienza di gioco. Comprensibilmente, la grafica, il framerate e le prestazioni complessive sono state abbassate per consentirne l’esecuzione sulla meno prestazionale Nintendo Switch. Nessuno di questi downgrade, soprattutto nel periodo videoludico attuale, caratterizzato da console sempre più potenti e con una grafica ai limiti del fotorealismo, è accettabile ma, fatto sta, Wolfenstein II è giocabile e apprezzabile anche così.
Di tutti i downgrade visibili su Switch, quello che più ci ha colpito e che certamente ci aspettavamo, è stato il netto passo indietro in termini grafici. Avendo già giocato a Wolfenstein II: The New Colossus su PS4 e successivamente anche su PS4 PRO, è stata abbastanza dura rivivere l’esperienza sull’ibrida della casa di Kyoto. La priorità è stata data al frame-rate. Ecco dunque che dinanzi a noi si palesa nuovamente un effetto che possiamo definire sfocato che va a ridurre sensibilmente il livello di dettaglio e la profondità di campo visivo. La scelta o meglio la necessità di ridurre la resa visiva ha avuto delle ripercussioni significative sulla visibilità degli oggetti nell’ambiente di gioco, cosa che molti lamentavano già giocando Wolfenstein II su altre piattaforme. Fatto sta, che se non avete mai giocato prima al secondo capitolo della fortunata serie, sicuramente potreste andare oltre, chiudere un occhio e vivere l’esperienza di gioco così come viene proposta.
Risoluzione dinamica
In modalità dock, il gioco ha una risoluzione di 720p, spaziando dai 1216×684 ai 540p, fino ad arrivare ai 420p e addirittura ai 640×360 nelle situazioni di gioco più complesse e concitate. In modalità portatile (handheld), che per ovvi motivi è quella con i maggiori compromessi, la risoluzione media è compresa tra 768×432 e 640×360. Ci sentiamo di dire che aver raggiunto tale risoluzione sfruttando l’id Tech 6, data l’entità del titolo e pensando che il tutto è entrato in una cartuccia minuscola, è quasi un vero e proprio miracolo. Inoltre, aver scelto la strada della risoluzione dinamica, salvo qualche calo sporadico di frame rate, ha fatto si che i 30 frame per secondo fossero quasi sempre costanti.
Le maggiori difficoltà che abbiamo riscontrato, riguardano però il sistema di controllo, i Joy-Con, non offrono un feedback paragonabile all’utilizzo del classico Controller. In particolar modo, i problemi più evidenti sono causati dal layout dei grilletti e dalla scarsa lunghezza delle levette. Mirare non è semplice se giochiamo in modalità portatile e dopo un po’, almeno personalmente, data la scarsa ergonomicità del tablet, abbiamo avvertito qualche dolorino alle mani. A differenza delle controparti PS4, Xbox One e PC, è possibile però attivare il sensore di movimento e mirare e sparare puntando direttamente i Joy-Con in direzione del tablet o della TV, una feature molto richiesta già al lancio di Doom e che venne implementata soltanto successivamente.
Altro elemento da sottolineare è la presenza di sottotitoli davvero minuscoli che diventeranno quasi illeggibili giocando in modalità portatile. In definitiva, è un peccato che in modalità portatile, vero punto di forza rispetto alle controparti PS4, Xbox One e PC, abbiamo avuto i maggiori “fastidi”. A conti fatti, il modo migliore di giocare a Wolfenstein II su Switch è semplicemente attraverso l’utilizzo del Pro Controller e in modalità TV. Ma se è meglio giocarlo così, salvo il fattore portabilità che differenzia praticamente ogni titolo su Switch, tanto vale acquistare il gioco su altre piattaforme, ad un prezzo sicuramente molto più conveniente, magari vivendo appieno l’esperienza di gioco grazie ad una risoluzione più elevata e a prestazioni decisamente migliori.
“Se invece possedete soltanto Nintendo Switch, dovete assolutamente giocare a Wolfenstein II.”
Sappiamo di essere stati forse un po’ severi con la versione Switch di Wolfenstein II: The New Colossus, ma ciò non vuol dire che il gioco sia da buttare, anzi. Vogliamo sottolineare ancora una volta quanto sia fenomenale il lavoro di porting svolto dai ragazzi di Panic Button. Wolfenstein II è più di un semplice sparatutto, è un’esperienza incredibile impreziosita da una trama davvero di pregio e tutti gli amanti del genere, compresi quelli che possiedono soltanto Nintendo Switch, dovrebbero vivere in prima persona. Se volete saperne di più sul gioco, potete dare uno sguardo alla nostra recensione completa.
Commento finale
È impressionante il fatto che Panic Button sia stata in grado di far girare Wolfenstein II: The New Colossus su Switch ed anche per questo ci sentiamo di dargli il voto che potete leggere alla fine della recensione. Tuttavia, non ci sentiamo di raccomandare questa versione se possedete già altre piattaforme di gioco, principalmente perché i maggiori limiti e problemi sull’ibrida di Nintendo si avvertono giocando Wolfenstein II proprio in modalità portatile. Siamo però davvero felici che Bethesda abbia deciso di puntare su Switch e portare, dopo Skyrim e Doom anche Wolfenstein II sulla console ammiraglia della grande N, ma detto ciò, è purtroppo il peggior modo di giocare ad uno dei migliori sparatutto degli ultimi anni.
- - Un mezzo miracolo che giri su Switch
- - Storia avvincente e ben narrata
- - Frenetico e divertente quanto basta
- - Controlli di movimento
- - Un po' scomodo da giocare in modalità portatile
- - Graficamente meno definito
- - Mancano i DLC
- - Sottotitoli troppo piccoli