You, la quinta stagione sarà finalmente la condanna di Joe Goldberg?

Il 24 aprile 2025 arriverà sugli schermi di tutti gli utenti Netflix la quinta ed ultima stagione di You. La serie statunitense ha fatto il suo esordio nel 2018 con una prima acclamatissima stagione. Lo show è basato sull’omonimo romanzo di Caroline Kepnes e sul suo seguito, Hidden Bodies. Col succedersi delle stagioni, You è rimasta una delle punte di diamante del palinsesto Netflix ed ha continuato a tenere incollati allo schermo migliaia di appassionati spettatori.

Al centro della trama ci sono le vicende di Joe Goldberg, interpretato da un Penn Badgley che, lungo il corso delle varie stagioni, si è distaccato per buona misura dallo stile recitativo di Gossip Girl e si è rivelato essere la scelta perfetta per portare avanti questo ruolo. Il suo, inoltre, non è l’unico nome degno di nota all’interno del cast della serie. Ci sono, infatti, anche Victoria Pedretti (che veniva, al tempo, da una magistrale interpretazione in The Hounting Of Hill House) e Jenna Ortega, che al tempo non aveva ancora incontrato l’enorme successo che, dopo qualche anno, le varrà l’interpretazione di Mercoledì Adam nella serie Mercoledì

Ma quali sono, nello specifico, le vicende raccontate in You? La trama è abbastanza lineare ed intuitiva: Joe, il protagonista, si innamora di Guinevere Beck (interpretata da Elizabeth Lail). Quello che inizialmente sembra essere l’incipit di una commedia romantica, però, ben presto si trasforma in un racconto ben più problematico ed oscuro. Joe, infatti, inizia lentamente a sviluppare una vera e propria ossessione nei confronti di Guinevere. Tale ossessione lo porta a manifestare comportamenti sempre più problematici e preoccupanti. 

La seconda stagione riprende proprio da questo punto. Troviamo un Joe preoccupato di essere scoperto e denunciato, ma allo stesso tempo completamente preso da una nuova ossessione, quella per Love, una chef di Los Angeles di cui il ragazzo si innamora perdutamente. Ancora una volta, lo vediamo mettere in atto comportamenti estremamente problematici nei confronti della sua nuova vittima. Questa volta, però, Joe sembra aver trovato pane per i suoi denti. Love è a sua volta una ragazza estremamente problematica che nasconde diversi segreti oscuri. 

La terza stagione, infatti, li vede ancora uniti, sposati e con un figlio. Si dipinge dunque una situazione altamente disfunzionale e si seguono le vicende della piccola famigliola che questi due criminali hanno deciso di creare assieme. 

Nella quarta stagione, invece, c’è un completo cambio di ambientazione. Joe si trova ora sotto mentite spoglie a Londra ed inizia ad avere a che fare con un serial killer misterioso che, a mano a mano, sta uccidendo tutta la cerchia di amici aristocratici che il ragazzo era riuscito a costruirsi. 

Ma quali sono gli elementi che hanno assicurato un così grande successo a You? Certamente non una trama intrisa di profondità o una regia avanguardistica. Attraverso le stagioni, le vicende si fanno sempre più arbitrarie, e la narrazione delle stesse si basa più su di un’acritica necessità di presentare allo spettatore il “colpo di scena”, che sulla volontà di proporre una storia coesa e coerente. È un fenomeno tristemente diffuso nella serialità contemporanea: la continua ricerca di un motivo per estendere le stagioni ed aumentare gli abbonati anche quando di motivi veri e propri non ce ne sono. 

La chiave del successo di You risiede altrove. La troviamo proprio nel suo protagonista. Joe è divenuto, negli anni, una sorta di macabro antieroe, che ha affascinato gli spettatori attraverso la criminale romanticizzazione di comportamenti estremamente scorretti. La popolarità della serie, dunque, fa leva sulle più becere normalizzazioni di comportamenti altamente disfunzionali. Normalizzazioni di cui sicuramente non c’è bisogno, ma che garantiscono l’attenzione di una buona fetta di pubblico. 

L’equazione tra amore e possesso è stantia e deleteria, si, ma è anche tristemente sedimentata nelle menti di molte e molti. Interiorizzazione che negli anni è stata veicolata anche da film e serie tv, dei quali You non è che la progenie. La glorificazione dell’uomo che è disposto a fare qualsiasi cosa per amore è un fenomeno ancora vivo e che ha la sua presa sugli spettatori.

È un gran peccato che si sia deciso di presentare le vicende di Joe in questa maniera, perché la trama madre della serie dava spazio, in realtà, a varie impostazioni. Ad esempio, si sarebbe potuta utilizzare per sortire l’effetto opposto. Un totale ripudio delle azioni di Joe, una condanna ferma delle stesse, sono tutti approcci che avrebbero aiutato a sottolineare quanto quella narrata non sia una storia d’amore. Quanto, in effetti, di amore non ce ne sia neanche un briciolo nei comportamenti di Joe

Purtroppo, l’occasione sembra essere andata sprecata, ma rimane la speranza che questa quinta stagione, andando a mettere un punto a tutta la serie, lasci gli spettatori con delle riflessioni di chiusura che suscitino più indignazione che ammirazione.    

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