Shame, trailer italiano del film di Steve McQueen

shame_thumbPresentato in concorso al Festival di Venezia 2011, ha regalato la Coppa Volpi come miglior attore a Michael Fassbender.

Brandon ha un problema di dipendenza dal sesso che gli impedisce di condurre una relazione sentimentale sana e lo imprigiona in una spirale di varie altre dipendenze. Nulla traspare all’esterno: Brandon ha un appartamento elegante, un buon lavoro ed è un uomo affascinante che piace molto alle donne senza alcuna difficoltà donne. Al suo interno, però, è un inferno di pulsioni compulsive. Va ancora peggio alla sorella Sissy, bella e sexy, ma più giovane e fragile, la quale passa da una dipendenza affettiva ad un’altra ed è sempre più incapace di badare a se stessa o di controllarsi.

Dopo aver colpito indelebilmente gli occhi di chi ha visto il suo primo film, Hunger, non distribuito in Italia, il videoartista britannico Steve McQueen richiama con sé Michael Fassbender come protagonista di Shame.

Alla prigionia del carcere, dove l’uomo è privato di tutto, si sostituisce qui una trappola mentale altrettanto incatenante e umiliante, favorita paradossalmente dalla libertà di potersi comprare tutto e subito: una escort, una stanza d’albergo o un film. È l’altra faccia della società “on demand” quella che McQueen racconta in questo dramma privatissimo solo all’apparenza, turbato di una tristezza senza freni. La nudità di Fassbender, che apre il film, è soprattutto una condizione figurata e quando, man mano che il minutaggio avanza, l’interpretazione dell’angoscia si fa più dichiarata e arrivano le lacrime e le contorsioni, si ha quasi l’impressione che non aggiungano molto ma diano solo più senso a quelle prime sequenze, che già contenevano tutto.

Meno straordinario di Hunger, più imploso e grigio, Shame conferma la grande capacità di McQueen nella scelta delle inquadrature, il suo lavoro singolare sul sonoro, la poetica dell’accostamento di bellezza e brutalità, qui meno evidente ma non meno presente.

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Un grande dono viene senza alcun dubbio al film dal contributo di Carey Mulligan, che presta la sua bravura al personaggio di Sissy e al suo sogno senza fondamento di un “brand new start”, di poter ricominciare da capo lì a New York perché, come canta in una sequenza da brivido, “if I can make it there I’ll make it anywhere”.

shame_coverIl film esce al cinema: venerdì 13 gennaio 2012.

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