Arriva ad un giorno dalla scadenza, il no del Governo alla candidatura della capitale per le Olimpiadi 2020
Nel 2020, Roma non ospiterà le Olimpiadi, questa è la decisione ultima del governo espressa dal Presidente del Consiglio, Mario Monti, con il rifiuto della firma in calce alla lettera di assunzione di impegno economico da presentare al Comitato Olimpico Internazionale entro, e non oltre, il termine del 15 Febbraio prossimo.
A pesare come un macigno sulla decisione di non voler neppure provare a depositare la candidatura per la scelta finale che verrà presa a Buenos Aires, in Argentina, il 7 Settembre 2013, risulta la difficile congiuntura economica che sta attraversando l’Italia e la impossibilità di quantificare in modo rigoroso i costi che lo stato dovrebbe sostenere per ospitare l’evento. E’ stato rilevato infatti dal Governo che i costi preventivati da altre città ospitanti, quali ad esempio l’Olimpiade di Atene 2004, oppure la prossima Olimpiade di Londra 2012, non sono stati affatto rispettati e, dovunque, si è assistiti ad un aumento sproporzionato degli stessi. Tale situazione, in un momento di congiuntura economica sfavorevole, pur valutando l’opportunità di crescita che lo svolgimento delle Olimpiadi offre alle imprese italiane, suggerisce cautela nell’assunzione di impegni gravosi, che allo stato, si aggirerebbero intorno ai 5 miliardi di euro.
* grafico a cura di LaPresse-L’Ego, pubblciato da grr.rai.it
Queste le motivazioni che hanno spinto Mario Monti a non assumersi l’impegno di garantire , in caso di scelta del CIO, lo svolgimento dei giochi Olimpici nella città eterna, ed è questo in sintesi ciò che il Presidente dirà a Mario Pescante, Presidente del Comitato Organizzatore, al Presidente del Coni Gianni Petrucci ed al Sindaco di Roma Gianni Alemanno. Dopo la decisione italiana, pertanto, le candidature più accreditate per le Olimpiadi 2020 restano quella della capitale spagnola, Madrid, quella di Tokyo e quella della capitale turca, Istanbul.
