Trama
Sono passati due anni da quando, nel primo capitolo, Jackie è tornato dalla morte e ha visto morire la sua Jenny, l’unica donna di cui è veramente stato innamorato. Jackie Estacado è oramai saldamente a capo della famiglia mafiosa dei Franchetti ed è deciso a controllare “La Tenebra” che, come scoprirà più tardi, è un retaggio oscuro dei discendenti maschili della sua famiglia. Purtroppo i suoi tentativi vengono resi vani quando, nel bel mezzo di una cena, Jackie viene brutalmente attaccato da una misteriosa organizzazione. Per scampare alla morte infatti, il nostro protagonista dovrà ricorrere agli oscuri poteri della tenebra che, salvandogli la vita chiederanno in cambio la sua ragione.
Nel frattempo come scoprirete durante il gioco, la misteriosa organizzazione dal nome, La Fratellanza, è intenzionata a liberare “L’ospite” dai suoi poteri .
Il titolo, sebbene abbia perso la struggente struttura narrativa del primo capitolo, è comunque avvincente, a metà strada tra le atmosfere noir dei grandi gangster movie e la potenza espressiva di film come Shutter Island, di cui in più punti ci è parso di intravedere citazioni. Sullo sfondo la tenera storia d’amore tra due personaggi che vengono travolti da eventi più grandi di loro, quasi novelli Paolo e Francesca, amanti che nemmeno l’oscurità dell’inferno è riuscita a separare.
Il titolo gioca sull’ambiguità, distruggendo le certezze del giocatore che si troverà più volte di fronte alla domanda cos’è reale e cosa non lo è, il mondo in cui siamo a capo di una potente famiglia mafiosa o quello in cui siamo soltanto degli squilibrati rinchiusi in un manicomio, fino alla tragica scelta finale che influenzerà la vostra intera esperienza di gioco.
Non vi nascondiamo che avremmo gradito un maggiore approfondimento del personaggio, limitato alle fasi in cui è lo stesso Jackie a raccontarci la sua storia dal buio di una stanza, ma che nonostante tutto, abbiamo apprezzato questo tentativo degli sviluppatori di giocare sul piano della doppia realtà, quella dentro al manicomio e quello al di fuori di esso, riuscito soltanto in pochi lavori cinematografici come quello citato poco più su.