Recensione The Darkness II

Gameplay

Per il secondo capitolo di The Darkness, il team Digital Extremes, lo stesso del comparto multiplayer di Bioshock 2, sembra aver privilegiato l’aspetto della frenesia dei combattimenti e la velocità degli attacchi. Jackie è ancora dotato delle due braccia demoniache e di un discreto arsenale militare da utilizzare per riempire di piombo i nemici della fratellanza, ma, ancora più che nel primo capitolo, fondamentale sarà l’interazione con l’ambiente circostante, che vi fornirà mezzi sempre nuovi per fare a pezzi i vostri nemici. Proprio per questo motivo scompaiono del tutto quest secondarie che avrebbero potuto frammentare la narrazione ed enigmi ambientali, fatta eccezione per pochissime sequenze in cui dovrete eliminare generatori di luce per poter proseguire.

Alle tecniche di combattimento base con armi, e a quelle determinate dalla presenza dei vostri amici tentacoli, che consistono principalmente nell’afferrare nemici ed oggetti e scagliarli lontano(tentacolo sinistro) oppure sferzarli e farli a pezzi in senso verticale o orizzontale (tentacolo destro), si aggiungono una serie di mosse combo, come la decapitazione, lo squartamento ed altre che saranno sbloccate a mano a mano che svilupperete le vostre abilità spendendo l’ ”essenza” raccolta dall’esecuzione dei vostri nemici. Alcune di queste saranno utili anche per guadagnare energia vitale (recuperabile anche dai cuori dei nemici uccisi) o munizioni, mai sufficienti soprattutto nelle difficoltà di gioco più elevate.

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La presenza del darkling, il fedele amico demoniaco di Jackie, renderà vario il vostro stile di combattimento, permettendovi ad esempio di lanciarlo verso i nemici più lontani che vi bersagliano nascosti dietro comodi ripari, mentre voi pensati a quelli più vicini. Nel corso del gioco, in due brevi occasioni, vi troverete a controllare personalmente il darkling: la cosa ci è piaciuta molto, ma queste fasi avrebbero dovuto essere più numerose e soprattutto lunghe.

Se avete già giocato al primo capitolo, troverete il sistema di controllo piuttosto familiare, in caso contrario vi basterà un’oretta per cominciare a far stragi e a veder schizzare il sangue in ogni dove. In ogni caso fondamentale risulterà potenziare le vostre abilità ( acquistate come detto negli appositi “altari” lungo il gioco) scegliendo tra le quattro diverse specializzazioni presenti, ed adeguandole al vostro stile di gioco. Privilegiare i poteri demoniaci piuttosto che le abilità militari del nostro personaggio vi renderà ad esempio pressochè imbattibile nell’oscurità, ma particolarmente vulnerabili alla luce e viceversa.

Il titolo come è giusto che sia, vista la natura “adulta” della trama,  è truculento ed in alcune sequenze di gioco, quale quella magistrale all’interno della casa degli orrori, impressionante, anche per i più smaliziati tra voi. Naturalmente consigliatissimo giocarlo a notte fonda.

Purtroppo il gioco dura davvero troppo poco: saranno sufficienti appena 6-7 ore per leggere i titoli di coda (a proposito, come sempre, non saltateli, sarete ricompensati 😉 ),  un paio in più se vi lancerete nella ricerca di tutte le reliquie sparse nel gioco  e con un livello di difficoltà più alto di “normale”). La sostanziale linearità del titolo e un’ intelligenza artificiale non propriamente eccelsa, contribuiranno a rendere il titolo una sfida non troppo ardua per coloro che sono abituati ai first person shooter. Le cose cambiano leggermente con il livello di difficoltà più alta, aumentando il numero dei nemici, la loro resistenza e soprattutto rendendo scarse le munizioni che troverete lungo il percorso .

Ad “allungare il brodo” ci pensa un comparto multiplayer cooperativo ben strutturato, articolato in missioni che in alcuni casi possono rappresentare veri e propri capitoli aggiuntivi rispetto alla trama principale.

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Arturo D'Apuzzo
Arturo D'Apuzzo
Nella vita reale, investigatore dell’incubo, pirata, esploratore di tombe, custode della triforza, sterminatore di locuste, futurologo. In Matrix, avvocato e autore di noiosissime pubblicazioni scientifiche. Divido la mia vita tra la passione per la tecnologia e le aride cartacce.

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