Recensione Star Wars: The Old Republic


La trama, le missioni e i flashpoint

Come WoW ha insegnato non si vive di soli dungeons e PVP (come accadeva in Ultima Online) ma i giocatori devono essere invogliati a giocare offrendo loro una trama di fondo e delle missioni che non si limitino al massacro indiscriminato di mobs e NPC.

Questo concetto è stato portato alle estreme conseguenze in SWTOR tanto da guadagnarsi sui forum specialistici la definizione di “il più grande MMORPG single player della storia”.

Una definizione non troppo lontana dal vero…

In sostanza ogni classe segue una trama abbastanza rigida che lo conduce pian piano fino al level cap (che per ora è settato a 50).

Nonostante il livello narrativo della trama di ogni classe sia estremamente alto e la varietà delle situazioni sia eccellente questa scelta della Bioware azzoppa un po’ il senso di unità e interazione tra giocatori. In linea teorica potrete arrivare al livello 50 avvalendovi solo dell’aiuto dei compagni guidati dalla IA visto che le missioni che prevedono la partecipazione di 2 o più giocatori umani non sono mai assolutamente necessarie da portare a termine.

Ovviamente questo discorso cade quando ci sono da affrontare i vari flashpoint ed i raid.

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In questo caso diventa assolutamente necessario costruire un buon gruppo tenendo conto delle caratteristiche dei boss che si dovranno affrontare. In questo campo però si sente molto la mancanza di un sistema automatizzato di formazione del party (presente da alemno 3 anni in Wow). Allo stato attuale per trovare dei compagni dovrete recarvi nei luoghi di partenza o inizio raid e annunciare in chat la vostra disponibilità ed il vostro ruolo.

Questo, alla lunga, tende a diventare abbastanza snervante e elimina buona parte del desiderio di partecipare agli assalti di gruppo.

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