Sono solo abitudini!
Il gioco continua molto simile ai precedenti capitoli, in modo del tutto lineare, a differenza di alcune occasioni dove è necessario tornare indietro sui propri passi costringendo a visualizzare continuamente la mappa per non perdersi. Il backtracking in questo gioco è molto presente soprattutto dopo la metà della campagna, dove appunto dovremo ritornare indietro guidati dalle esigenze della trama. Nonostante ciò il ritmo di gioco risulta abbastanza scandito: partendo dalle tenebrose atmosfere, arrivando ad un’avventura più action.
I capitoli finali, data la numersoa presenza di nemici, risultano più adrenalinici e casinisti, fino ad arrivare alla tradizionale ed estenuante battaglia finale con il relativo boss. Un pizzico di sopravvivenza è comunque presente nel titolo, specialmente all’inizio, quando ancora non ci si fa un idea delle aberranti creaturre che ci si parano davanti e che si sono inventati i nostri programmatori. Giocando a media difficoltà la sfida risulta già impegnativa, poichè la legnosità dei personaggi può suscitare un certo diasgio nelle situazioni impegnative, compromettendo così la sopravvivenza del personaggio. Esplorando le ambientazioni si possono trovare importanti oggetti che saranno di estrema utilità per la sopravvivenza. Ritrovarsi a corto di munizioni sarà una situazione molto rara, ma comunque è meglio non sprecare colpi inutilmente poichè questo porterebbe ad una morte certa.
Uno aggeggio chiamato Genesis ci aiuterà nell’esplorazione delle aree per trovare oggetti nascosti e indizi. Le armi invece partono dalle più classiche come le pistole e i fucili fino fino ai lanciarazzi; inoltre c’è la possibilità di potenziare le armi tramite modalità nascoste negli scenari, l’opportunità di schivare gli attacchi dei nemici, di mirare e di sparare alle creature mentre ci si muove attraverso la visuale in prima persona(per chi non si trovasse bene è comunque selezionabile quella in terza persona).