Uno storia originale
La serie The Witcher è nata quasi in sordina dal team polacco CD Projekt RED, ma in breve tempo ha cominciato a fare breccia tra gli appassionati del genere fantasy divenendo, quasi fosse un passa parola continuo, una delle più apprezzate. Ed è proprio questo filo di fiducia e gratitudine che forgia il legame tra gli sviluppatori e i loro utenti. La storia, che prende spunto dallo scrittore Andrzej Sapkowski, narra le gesta di Geralt di Rivia, un witcher, un mezzo stregone, detto anche “strigo”, un uomo evoluto dopo varie vicissitudini tra maghi, streghe e addestramenti particolari, capace di usare la magia, modificare il suo aspetto in Lupo Bianco e soprattutto resistere al dolore, portando con sé quell’aria da solitario bello e dannato, che lo rende tra i più carismatici tra i personaggi dei giochi di ruolo.
Un sogno ricorrente attanaglia i pensieri del protagonista: dopo una fuga sotto la pioggia in mezzo alla foresta, mentre una voce imponente continua a chiamare il suo nome, cade stremato mentre due figure si avvicinano al suo corpo. Al suo risveglio, Geralt è appeso alle catene di una delle prigioni sotterranee della fortezza di La Valette mentre le guardie si divertono a tenerlo a bada come più gli aggrada. Un incontro con Vernon Roche fa capire che gli eventi precedenti sono poco chiari e per rimettere insieme i pezzi della storia, è bene ripartire raccontandoli lasciando al giocatore la scelta da quale punto cominciare.
Sin dalla scena iniziale fino alle battute finali del Prologo, ci si rende conto del perché The Witcher 2 è entrato prepotemente tra i giochi più interessanti del 2011 e ora, nella versione Enhanced Edition, si lascia apprezzare ancora meglio nel 2012 anche su console Xbox 360, insediando anche importanti altri franchise. La regia, che si sofferma su alcuni primi piani, rimarcando i cambiamenti d’umore che traspariscono dalle espressioni facciali, per poi passare ad una visione d’insieme, riesce a catturare in modo discreto il giocatore trasportandolo in un mondo fantasy del 1200 dove Re e Maghi, che difficilmente avevano piacere di condividere il proprio destino, cominciano a trovare alcuni punti d’incontro per salvaguardare i propri possidementi (e le proprie vite) i primi e trovare maggiore fortuna e fama i secondi.
Il Re Festalt viene salvato dal tentativo di un assassino di ucciderlo proprio dal witcher Geralt. Così facendo, lo strigo entra nelle grazie del Re a cui accetta alcuni servigi in cambio di denaro. Ma una minaccia inaspettata getta fango sulla sua reputazione già difficile con la comunità, e tutto diventa un susseguersi di colpi di scena in una trama ben costruita ma soprattutto narrata in modo encomiabile.
Questo è solo il prologo di una serie di eventi attraverso i quali il giocatore imparerà a conoscere molto bene i personaggi e le ambientazioni, restando impresse nella memoria, a testimonianza dell’ottimo lavoro realizzato dal team CD Projekt RED.