Speciale presentazione Gears of War: Judgment

gears-of-war-judgment_thumb2Il prequel raccontato dalla voce diretta di Epic Games e People Can Fly.

Ebbene sì, siamo giunti ad un nuovo capitolo dell’apprezzatissima saga di Gears of War. Siamo stati invitati in quel di Peschiera Borromeo, a Milano, presso la sede di Microsoft Italia per assistere all’anteprima del nuovo prodotto della saga più famosa tra gli sparatutto in terza persona.

Mi accingo pertanto ad illustrarvi Gears of War: Judgment, questa nuova fatica della ben nota Epic Games, affiancati dai ragazzi di People Can Fly, già visti nel secondo capitolo e artefici di titoli quali Painkiller e Bulletstorm.

Da un punto di vista narrativo ci troviamo di fronte ad una vera novità.

Il gioco, difatti, è un prequel ambientato diversi anni addietro rispetto al primo capitolo e andremo a vestire i panni Damon Baird affiancato da Augustus Cole e da due inediti membri della squadra Kilo, Sofia Hendrick e Garron Paduck, con lo scopo di salvare la città di Halvo Bay dall’incombente minaccia minaccia. La cosa interessante è che, data la collocazione storica, gli stessi sviluppatori ammettono che questo sia il capitolo migliore da giocare per poter apprezzare la saga.

È questione di tecnica

Passiamo a discutere degli aspetti tecnici e dei contenuti che avremo modo di osservare sui nostri schermi.

Il nostro sguardo sarà allietato da texture ottimamente rese, affiancato da un sapiente uso della palette cromatica. Altrettanto convincenti risultano essere le animazioni piuttosto fluide e un buon apparato sonoro, entrambi indispensabili affinchè l’esperienza di gioco sia il più immersiva possibile.

Una delle cose curiose è che, ad ogni partita, ripassando nello stesso punto potremo trovare avversari diversi ubicati in posizioni diverse, un ottimo accorgimento per aumentare, seppur di poco, la rigiocabilità di questo Gears of War.

Aspetto meno brillante, invece, sembra essere l’intelligenza artificiale, con nemici sempre pronti a caricare a testa bassa e dotati di ben scarso senso tattico.

Una delle cose che mi ha stupito è che non giocheremo una sola campagna… ma addirittura due!

Infatti, una volta conclusa la prima (ambientati alcuni anni precedenti il primo capitolo, come ho detto) ne seguirà un’altra ambientata subito dopo gli eventi narrati in Gears of War 3 e in cui, almeno così promettono gli sviluppatori, vedremo riflesse le conseguenze delle nostre azioni intraprese nella prima campagna.

Ma è il multiplayer a farla da padrone. Oltre a modalità già viste quali “Free-for-all”, “Team Deathmatch” e “Survival”, avremo modo di provare i due nuovi “Overrun” e “Domination”.

La prima è una modalità competitiva, basata sulle classi, che porta Locuste e soldati della COG ad affrontarsi faccia a faccia. In questa modalità gli obiettivi sono l’elemento più importante e le squadre, formate da cinque giocatori, devono alternarsi al comando delle Locuste e dei soldati della COG.

La seconda è una modalità competitiva basata su scontri fra squadre di cinque elementi. Le squadre si affrontano per ottenere il controllo di tre anelli posizionati sulla mappa, in modo da guadagnare punti. Vince il primo team che riesce a raggiungere i 250 punti.

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Le classi, di cui ho accennato prima per “Overrun” e presenti anche in “Survival”, sono quattro, ognuna con la sua abilità particolare:

  • Engineer: è in grado di piazzare e riparare torrette che attaccheranno autonomamente i nostri nemici.
  • Soldier: la classe d’attacco per eccellenza, ha la possibilità di appoggiare per terra una cassa dalla quale attingere munizioni per sé e i suoi compagni.
  • Scout: munito di fucile di precisione, può lanciare un disposito radar a corto raggio in grado di rilevare ed evidenziare la presenza nemica.
  • Medic: ha la possibilità di lanciare un sorta di granata a gas nel cui campo d’azione vengono curati e fatti risorgere gli alleati.

Insomma, i ragazzi di Epic e People Can Fly pare che siano riusciti a rendere interessanti tanto il comparto a giocatore singolo che quello multiplayer grazie ad un ottima alchimia.

Luci e ombre

No, non intendo tornare a parlare di grafica. Voglio solo dire che, sebbene Gears of War: Judgment abbia molti elementi a renderlo brillante, non tutto è oro quel che luccica.

Infatti, a fronte di un ottimo aspetto tecnico e di una giocabilità rivista affinchè l’esperienza sia il più possibile fluida è avvincente, c’è da dire che la struttura di gioco rimane inalterata in questo capitolo.

Questo risulta in una linearità di situazioni già vista e nella quasi totale impossibilità di potersi scegliere un percorso. Certo, questo non sminuisce molto il prestigio del gioco, soprattutto agli occhi dei fans, ma un po’ più di variazione sarebbe stata gradita.

Inoltre una piccola tirata d’orecchie va data agli sviluppatori, da quanto son rimasti abbottonati per via del fatto che non hanno voluto rivelare nulla né per i progetti futuri, né per quanto riguarda la durata delle due campagne e la quantità di capitoli che le compongono. Figurarsi rilasciare commenti sulla prossima Xbox.

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Commento finale

Ebbene, siamo giunti alla fine di questa preview.

Che dire? Indubbiamente Judgment sembra un prodotto valido, soprattutto per i fans che vorrebbero approfondire la conoscenza del mondo di Gears of War.

Va inoltre detto che questo sembra essere il capitolo migliore per chi vuole avvicinarsi per la prima volta.

Gears of War: Judgment uscirà in Europa il 22 Marzo 2013 in esclusiva su console Xbox 360 al costo previsto di 64,99€.

Ma avremo modo di discuterne meglio quando il gioco sarà sugli scaffali. Restate sintonizzati su 4News.it!

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