Recensione Tomb Raider


Non ti copio, prendo spunto.

Tagliamo la testa al toro: Tomb raider e la sua nuova struttura di gioco attingono a piene mani da Uncharted, al punto da risultare in molte situazioni quasi identico. Se avete mai giocato ad un titolo della serie Uncharted noterete in questo Tomb raider più di una somiglianza : Fase esplorativa – Sparatoria – fase Esplorativa e cosi via fino alla fine del gioco. Questo modello (comunque vincente) è funzionale al gioco e alle nuove tendenze del mercato videoludico, tuttavia non prendetelo come un aspetto negativo, anzi.

Fortunatamente ci sono molti extra che differenziano il titolo da quello N. Dog il che rende quantomeno più variegata l’avventura e riesce in parte a dargli un pò di personalità.

Ovviamente non stiamo parlando solo di personaggi in quanto a nostro avviso Lara Croft è caratterizzata molto meglio della controparte maschile sviluppata da Naughty. Ci riferiamo a vere e proprie novità nel gameplay come l’utilizzo di picchetto e rampino e di arco e frecce.

tomb-raider_pic013Il gioco nel complesso risulta comunque molto più semplice nelle fasi “platform”. Chi ha giocato al primo Tomb raider si ricoderà benissimo che un piccolo errore di calibrazione del salto significava morte certa. Qui invece il sistema di salto indirizzerà sempre il giocatore verso il punto preciso dove saltare o usare il rampino, il che alla fine risulta molto utile e meno snervante dei capitoli precedenti.

La campagna si svolge su una grande isola divisa in zone. Per poter tornare indietro o raggiungere location già visitate gli sviluppatori hanno inserito il sistema dei “falò” che oltre a questo fungono da campi per salvare la partita.

Le zone esplorabili sono comunque vaste e piene di segreti da trovare anche se abbastanza lineari. Apprezzabile la scelta di inserire delle Tombe nascoste oltre a quelle funzionali alla storia principale.

Le tombe non sono altro che dungeon in cui lara (nella storia principale) dovrà risolvere semplici enigmi ambientali per poter proseguire nella sua avventura. Se ci dovessimo trovare in difficoltà potremo far affidamento sull'”istinto di sopravvivenza” che ci permette di evidenziare gli elementi chiave della zona (un pò come l’istinto dell’assassino per Hitman Absolution sempre della Crystal Dynamics).

Invece come dicevamo poc’anzi esistono tombe segrete che sono molto più difficili da affrontare e offrono finalmente una degna sfida al giocatore più smaliziato. Alla fine di ogni tomba troveremo un tesoro che segnerà la conclusione dell’esplorazione.

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