Ready to rumble!
Facendo un resoconto delle voci in rete; i gruppi Facebook, le discussioni tra forum e Twitter, Sony sembra che a questo giro non solo abbia imparato la lezione ricevuta con la PlayStation 3, ma sta già facendo conti d’oro gioendo della difficoltà in cui vive la gestazione della collega Microsoft.
In primis, la scelta del design più futuristico, non convenzionale e imponente come quello della PlayStation 2 fà pensare a un ritorno al passato con un prodotto dall’aria aggressiva ed elegante allo stesso tempo. Inoltre la possibilità di metterla in verticale non è una chicca, ma spesso una necessità per chi gioca in ambienti non proprio spaziosissimi. Quindi partiamo con un design compatto e facilmente posizionabile in ambienti spaziosi o meno.
Il secondo passo invece è stato fatto a monte, nella progettazione; con una scelta di hardware di tutto rispetto, in via di test in queste settimane, e developers-friendly, che si farà amare in pochi mesi dai geni che per anni hanno visuto percorsi travagliati a causa dell’architettura ostica del CELL; CPU cuore della PlayStation 3.
Terzo passo verso il successo è stato un bagno d’umilità. Quell’umiltà in grado di far accettare i feed di sviluppatori e utenti, in modo da offrire un prodotto davvero utile alle esigenze di un pubblico di videogiocatori sempre più vasto. Jade Reymond, sviluppatrice e madrina del primo Assassin’s Creed ora alla guida di Ubisoft Toronto, se ricorderete da un nostro articolo passato, è stata felicissima di vedere gli ingegneri Sony parlare con gli sviluppatori e farsi consigliare sul design del gamepad e architettura hardware della macchina.
Semplice, potente, intuitiva. Il quarto passo, involontario però, è stato fatto nel momento della presentazione. Microsoft ha ubriacato il pubblico lanciando la pietra dei DRM, creando non poca confusione nei comunicati stampa e facendo intuire a giornalisti e utenti che avrebbero acquistato un computer più che una console intuitiva. Nonostante il dietrofront, il danno è stato fatto, e molti utenti pensano ad una divisione Xbox in confusione e impaurita dalla superiorità Hardware della console rivale: 1.8 Teraflops della PlayStation 4, a confronto con 1.3 di Xbox One, che in termini di sviluppo non sono spiccioli, e ogni granello di potenza in più è utile a cambiare le sorti del comparto grafico di un titolo.
Sony si è mantenuta sobria e anche un po’ spaventata nel momento del reveal del design, ma il fatto che abbia deciso di lavorare su un prodotto e investire in titoli di alta qualità, senza andare a pizzicare Redmond, ma mantenendosi sui propri binari, ha infuso quella fiducia necessaria (anche grazie ai 399$) che ha fatto volare i pre-order ovunque. Anche se Xbox One a dirla tutta continua, a discapito di una pubblicità un po’ di parte in rete, a mantenersi poco dietro la rivale nelle prenotazioni.
Il momento del lancio sarà fatale. Prima o dopo ora non conta perché a fare la differenza saranno poi i titoli da giocare, e ci vorranno almeno due anni per avere poi qualche prodotto veramente ottimizzato e in linea con la nuova potenza hardware, per far si che gli occhi notino la differenza; e non solo su un piano grafico. Ma al momento sembra che Sony sia sicura che l’ultimo trimestre 2013, salvo imprevisti, lo dominerà lei nelle classifiche di vendita. Ricordando i giorni prima del lancio della PlayStation 3, si riporterà alla mentela pesante pubblicità fatta al CELL; arma a doppio taglio sicuramente, perché poi di fatto il processore è stato bollato subito come ostico da approcciare. Questa volta invece sembra che ci sarà una pubblicità graduale e poco aggressiva, che punta direttamente ai giochi da offrire.
Sony al momento studia ed elabora, mentre Microsoft sta dando l’idea di una precarietà e smarrimento che, dati alla mano, potrà soltanto che nuocere al marchio Xbox nelle prime settimane di vita.