Anche per i big è tempo di crisi.
Il colosso Amazon, che al termine del 2012 aveva incoraggiato gli analisti per un nuovo anno fiscale all’insegna del rinnovamento e conti d’oro, a sorpresa, risulta nel primo trimestre in rosso di 7.000.000 $. Esatto.
Il problema è dovuto da due fronti. Il primo che è quello più ovvio: le vendite, che sono diminuite con l’aprirsi in rete di centinaia di negozi con prezzi spesso più favorevoli. Poi ovviamente dove non batte la concorrenza c’è la crisi, e l’utenza oltre tablet, console, giochi e libri non acquista spesso prodotti di un certo rilievo che comunque l’azienda mette a disposizione sul proprio listino e spesso anticipando numerosi costi.
Oltre i nuerosi costi di gestione poi c’è stata una politica di crescita molto prepotente,che è pesata subito nelle casse del colosso. Con il rinnovo partito con numerose nuove sedi, listini sempre più ampi, tecnologia cloud computing e altri investimenti: Amazon ha mosso parecchi dollari in un breve periodoe perciò si è immediatamente registrato un calo degli utili, e un aumento dei dubbi per gli investitori che temono un futuro non proprio roseo.
L’amministratore delegato Jeff Bezos rassicura e rafforza la tesi che qualsiasi investimento in un primo periodo costa parecchi sacrifici, e Amazon, nell’intento di rinnovarsi e crescere sta vivendo una fase di trasformazione che farà maturare di nuovo la fiducia soltanto con il tempo; quantificato poi con l’inizio del 2014.