Ma io ho già giocato a qualcosa di simile…
I primi livelli di gioco, oltre che a fungere da classico tutorial introduttivo, scorreranno via senza troppi problemi, non presentando molti ostacoli o nemici da affrontare. Proseguendo nell’avventura le cose cominceranno a farsi un po’ più complicate, ma senza risultare mai frustranti; verranno introdotti nuovi avversari, piattaforme mobili, fiori da sfruttare come mezzo di trasporto, rocce che pioveranno dal cielo ed altri elementi che man mano metteranno alla prova i giocatori. Nonostante il livello di difficoltà tendente al basso, e un level design elementare, pad alla mano il gioco risulta essere godibile e apprezzabile, a patto di non avere grandi pretese da un titolo, che lo ricordiamo, è orientato ad un pubblico fatto per lo più di bambini. Tornando al gameplay, una parte fondamentale nel proseguo del gioco la fanno le Puffbacche; oltre che a ingrassare il punteggio finale di ogni livello, esse hanno la stessa funzione che avevano gli anelli in Sonic: possedendone almeno una, si può essere colpiti da nemici o da trappole disseminate nei livelli di gioco senza vedere la fine prematura del puffo utilizzato. Sconfiggendo i nemici, questi rilasceranno delle fiale utili a riempire lo stato “blu puffo”. Una volta attivato questo status, le puffbacche che raccoglierete saranno raddoppiate. Alla fine di ogni mondo, vi è la classica boss figth, un nemico mai particolarmente impegnativo, ma che comunque darà modo di variare l’esperienza di gioco. Tra i vari boss segnaliamo la gatta Birba, orsi polari, rane giganti, fenici e ovviamente, Gargamella. A conti fatti, nel complesso l’avventura puffosa si rivela essere un buon diversivo in un mercato fatto di giochi fin troppo simili tra loro (chi ha detto FPS?), e offre anche qualche ora di sano divertimento senza avere grandi pretese. Un platform onesto, che non ambisce certo a voler entrare nell’olimpo dei giochi di piattaforme, ma che fa della sua semplicità e allegoria generale i punti di forza.