Final Fantasy, cosa chiedere di più?
Il gioco creato da Yoshida è, infatti, veramente un capolavoro del genere, nonchè un vero Final Fantasy. Il fatto è da sottolineare perchè non sempre Square Enix era riuscita negli ultimi capitoli a mantenersi fedele a questo nome importante, creando episodi poco adatti alle aspettative dei fan della serie.
Final Fantasy XIV: A Realm Reborn invece ha tutti gli ingredienti che un amante del franchise poteva desiderare, a partire dalla trama! Coinvolgente, originale e ricca di colpi di scena, ma soprattutto fantasy fin nelle viscere. Magia, mostri, creature antropomorfe metà umane e metà bestie, elementi naturali che divengono soprannaturali… la teconologia? Certo, è presente, ma è qualcosa di altro, un’alterità che sfocia nel considerare chi la utilizza in maniera avanzata quasi alla stregua di un alieno, che non fa parte del mondo di Eorzea.
Poi elementi mutuati un po’ da ogni medium, dai videogiochi alle serie tv, dal mondo manga giapponese al grande cinema hollywoodiano. Un esempio su tutti: vi ricorda qualcosa una Repubblica (galattica) che diventa L’Impero (galattico), sotto la guida di un cancelliere ambizioso quanto potente, che diviene poi imperatore?
Ma non è solo la trama principale ad essere davvero molto curata (pur con qualche calo di tensione dovuto ad alcune missioni un po’ troppo banali dopo avvenimenti importanti), anche le quest secondarie, in particolare quelle delle gilde, hanno un loro perché, con diversi personaggi secondari davvero carismatici e ben riusciti.
Insomma, l’impianto narrativo c’è ed è solido. Passiamo dunque alla parte più complessa di questo titolo: il gameplay.