Assassin’s Creed, la saga è alla frutta?

Time for retiring?

Durante la nostra prova da cui poi è scaturita la recensione, è apparso chiaro come Assassin’s Creed, brand di successo targato Ubisoft sia giunto a un punto molto delicato.

Dopo le vicende vissute con Desmond Miles nel fitto conflitto tra templari e assassini, ci si è resi conto di come la saga ha bisogno di fresche idee. Black Flag è un buon gioco ma lascia l’amaro in bocca e fa temere i più fedeli della saga. Il rischio di rendere il prodotto una minestra riscaldata e priva di un’esperienza sempre originale è altissimo quando si decide di tirare fuori una volta l’anno una porzione di storia.

C’è chi in rete teme la strategia EA che, criticatissima, mette DLC e soldi in primo piano. C’è poi chi rassicura l’ansioso di turno riponendo fiducia in Ubisoft, che si spera abbia raccolto le recensioni dei suoi titoli come un buon motivo per ripristinare la storia ai livelli dei capitoli iniziali in cui l’atmosfera era così densa di qualità da scatenare amore a prima vista nei giocatori.

Assassin’s Creed è quindi pronto a immergersi nella Next-Gen con una nuova formula? E’ davvero un brand a rischio e giunto alla frutta per via di una palpabile ripetitività?

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