Recensione Dead Rising 3

Zuppa di cervelli next gen.

Versione testata Xbox One.
Siamo sopravvissuti a Willamette ed al suo centro commerciale, l’abbiamo scampata anche a Fortune City ed al suo casinò infestato da non morti. Ora cosa manca? Una città free roaming che pullula di zombie in ogni suo anfratto; eccolo quindi servito da Capcom Vancouver. E’ in questo apocalittico scenario di devastazione e morte che si muove il protagonista  del terzo capitolo della serie Dead Rising, un brand che si è da sempre contraddistinto per il divertimento e le situazioni tra il trash ed il comico. Dead Rising 3 fa parte della line up di lancio di Xbox One, un onere/onore non da poco, considerando le aspettative che gli utenti logicamente nutrono dalla nuova piattaforma di gioco. Analizziamo quello che Capcom ha da offrirci in questo nuovo titolo.
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Un meccanico, una città e un virus

Nick Ramos è un giovane meccanico dal passato alquanto misterioso che si trova suo malgrado a dover fuggire da Los Perdidos, città nella quale è ambientato il gioco e che narra gli eventi accaduti 10 anni dopo i fatti di Fortune City vissuti in Dead Rising 2. A differenza del passato, ora lo Zombrex non è più necessario per curare i sintomi della mutazione da umano in zombie, infatti il governo ha munito gli abitanti di un chip il quale rilascia a intervalli regolari una dose di farmaco utile a prevenire la trasformazione. Oltre ad avere un effetto curativo, il chip è dotato di GPS, utile per monitorare tutti gli spostamenti delle persone interessate dal virus; ciò nonostante l’epidemia si è diffusa ugualmente a macchia d’olio anche a Los Perdidos e l’esercito, come da tradizione, anziché ricercare una cura per il virus, ha deciso di passare al rimedio più estremo: debellazione del virus grazie ad un bombardamento nucleare. Per sfuggire ad una sorte che pare ormai già segnata ecco che Nick Ramos sarà intento a riparare un vecchio velivolo per tentare di sfuggire a questo misero destino.

Molti zombie, molti modi per squartarli

Il gameplay è lo stesso che ha contraddistinto i precedenti episodi della serie, e Capcom è riuscita nel non facile compito di apportare alcune migliorie che faranno senz’altro piacere ai fans. Partiamo subito dicendo che ora la modalità di gioco si distingue in due modalità principali: Incubo e Storia. Selezionando la modalità Incubo, ritroveremo le caratteristiche che hanno dettato i canoni di Dead Rising, ovvero salvataggi delimitati ad alcune zone di interesse (toilette), zombie coriacei e dannatamente pericolosi, un livello di difficoltà non proprio permissivo e la continua corsa contro il tempo per portare a termine le missioni assegnateci e fuggire entro 6 giorni. Invece, la modalità Storia ci permetterà di vivere la stessa esperienza senza il fardello temporale, potendo comodamente salvare dal menù di gioco e con una difficoltà generale più abbordabile. Il sistema di combattimento non si differenzia un gran che rispetto al passato, attacchi veloci o potenti, la possibilità di saltare o rotolare via saranno ancora ad uso e consumo dei giocatori. Come da tradizione, ogni uccisione regala Punti Prestigio, utili a potenziare e migliorare le abilità passive di Nick come la salute, gli slot disponibili nel nostro inventario, le abilità di combattimento a mani nude, miglioramento delle capacità di meccanico e altre.
Non dimentichiamoci che Nick è appunto un meccanico, status che gli permette di assemblare, combinare e modificare armi di qualsiasi genere trovate nel corso del gioco. Punto di forza di Dead Rising 3 è il vasto assortimento di armi contundenti e da fuoco che il giocatore si troverà ad usare per avere la meglio sulle orde di zombie presenti. E’ una vera e propria goduria fare stragi di morti deambulanti a suon di catane, cestini, mazze, chiavi inglesi, pistole, fucili e altro. Nick avrà la possibilità di creare armi combo, a patto di possedere lo schema e le armi adatte allo scopo. Stavolta non dovremo necessariamente trovarci dinnanzi ad un banco da lavoro per assemblare nuove armi, ma sarà possibile farlo in qualsiasi momento. Non vi soddisfano pienamente le armi? Sappiate che in Dead Rising 3 sarà possibile utilizzare molti veicoli coi quali avere la meglio sui dannati mangia cervelli, e non è finita qui; anche i mezzi di locomozione possono essere “combinati” tra loro proprio come accade per le armi per ottenere il rimedio definitivo contro gli zombie. Valgono le stesse regole viste pocanzi, ovvero il dover possedere lo schema ed i mezzi adatti per combinarli tra di loro. Oltre che essere davvero divertenti ed originali, l’utilizzo di armi e mezzi di trasporto combo garantiranno al giocatore un bonus in Punti Prestigio guadagnati. 

C’è molto da fare a Los Perdidos

Grazie alle molteplici possibilità messe a disposizione del giocatore viene incoraggiata l’esplorazione dei quattro quartieri che compongono l’intera mappa di gioco, al fine di trovare sia gli schemi per armi e mezzi (101 schemi in totale), le 70 statue in edizione limitata di Frank West e ovviamente i pezzi necessari per riparare l’aeroplano e salutare definitivamente Los Perdidos. La storia principale è composta da 8 capitoli, nel corso dei quali ci imbatteremo anche nei sopravvissuti; sarà nostra discrezione se salvarli o meno, sappiate che salvandoli vi doneranno una buona dose di PP (Punti Prestigio). Inoltre possono accompagnarvi e aiutarvi nella lotta agli zombie, peccato che la loro intelligenza artificiale sia paragonabile a quella dei non morti. Se vi stuferete di girovagare nei meandri di Los Perdidos e volete dedicarvi ad altro, allora verranno in vostro aiuto le missione secondarie. Missioni che riceveremo tramite telefonate al nostro cellulare da parte di Jamie, un tizio che si trova nel centro militare e che fornirà di volta in volta nuove quests. Peccato che alcune siano sin troppo simili tra loro, ovvero trovare il superstite di turno e trovare per conto suo un numero variabile di oggetti e riportarli. Decisamente più divertenti le missioni che ci faranno scontrare con gli immancabili psicopatici, elemento imprescindibile di Dead Rising. Oltre a questa attività, esplorando la città potremmo mettere le mani su costumi extra, cibi curativi e applicazioni ZDC che offriranno degli interessanti bonus se utilizzata con l’app Smartglass. La mappa di gioco ha una dimensione soddisfacente, gli edifici presenti sono quasi tutti esplorabili liberamente e molti si estendono anche verticalmente. 

Massacri in compagnia

Dead Rising 3 offre una divertente modalità cooperativa per due giocatori, che permette di affrontare il gioco in compagnia, con un funzionale sistema drop-in drop out. Gli oggetti e gli obiettivi ottenuti in coop saranno sbloccati da entrambi i giocatori, e anche i vari oggetti trovati saranno automaticamente condivisi. Il nostro compagno utilizzerà un personaggio chiamato Dick, il quale non gode di alcuna presentazione né un background di sorta, messo lì soltanto per fare presenza. E’ possibile agire all’unisono oppure prendere strade differenti anche nella modalità online, la scelta è solo vostra. Un’ulteriore novità è l’integrazione del sensore Kinect 2.0 e l’uso dei comandi vocali. Anziché pigiare il tasto pausa (o menù), è possibile utilizzare delle scorciatoie pronunciando l’apposito comando per aprire l’inventario, il menù combo, e altri. Tra l’altro facendo rumori o urlando è possibile attirare a sé gli zombie, utile per salvare superstiti e creare nuove situazioni di gioco. 

Horror next od old gen?

Il look generale scelto da Capcom è molto più tetro e horror rispetto al passato, con zombie più credibili e animati meglio. Graficamente il gioco non è certo il miglior esponente per mostrare la potenza di calcolo della nuova console Microsoft, in quanto ci troviamo tra le mani un titolo che gira a 720p e 30fps. Il vero problema non risiede tanto nella risoluzione, quanto nel framerate che purtroppo è afflitto da balbuzie cronica nelle situazioni più concitate, quando esplodono oggetti o quando investiamo o affrontiamo troppi nemici a schermo. Volendo chiudere un occhio, è plausibile un calo di frame rate, vista la mole di zombie che il gioco muove, ma davvero non possiamo che criticare alcune texture non proprio allo stato dell’arte, caricate con colpevole ritardo e un dettaglio generale non proprio al top. Il comparto audio è buono, con effetti sonori nella media, ed un doppiaggio italiano discreto.  

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Commento finale

Dead Rising 3 offre al giocatore più di 10 ore di carne putrida da massacrare, solamente affrontando le missioni principali. Se volete completare tutto il gioco, quindi avere nel vostro palmares tutti i collezionabili, e tutte le missioni secondarie, le ore necessarie saliranno vertiginosamente. Il divertimento è assicurato, trash e ironico quanto basta, il titolo sviluppato da Capcom mette volutamente in secondo piano una storia banale e narrata coi piedi per lasciare spazio alla carneficina e alla libertà offerta dalla natura free roaming del gioco: vi renderete conto,  infatti, di quanto sia poco o nulla carismatico il protagonista del gioco. Sperimentare nuove armi e nuovi mezzi di trasporto, affrontare la storia con un amico o semplicemente il voler cazzeggiare in un’apocalisse di zombie rendono Dead Rising 3 un gioco decisamente godibile. Certamente è da rivedere il comparto estetico del prodotto in questione, in quanto sembra ancorato alla vecchia generazione di console, non essendo al passo con altre produzioni viste su Xbox One, ma è senza ombra di dubbio un gioco che merita di essere acquistato.

Pro Contro 
– Divertente, dannatamente divertente
– Ampie possibilità di creazione armi e veicoli
– Giocare online aumenta lo spessore di gioco
– 720p e 30fps?
– Framerate balbuziente e ballerino
– Tecnicamente si può fare meglio
  Voto Globale: 81 
 
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